Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 24 - 30 giugno 1897

468 lUVIS'fA POPOLA.ll DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOOIALI vanti ai colleghi dicendo che a nessuno dovrebbe efsere proibito di discutere un argomento così grave come quello delle prerogative paila.mentari. Ma la Camera dei Comuni fu inesorabile. Essa vedeva, nell'opuscolo, la resistenza alla volontà. dell'assemblea e con 271 voti contro 80, inviò il Burdett alla To,re. Il secondo \Valter, il proprietario del Times, venne anch'esso, nel '31, condannato come violatore delle prerogative, per avere lasciato scrivere che lord Li me1•ick « era una cosa con delle pretese umane che trattava i poveri irlandesi con della brutalità. ridicola o del disprezzo empio :». Ma anche questa prepoten- . za venne, a poco a poco, diminuita, perchè, come aveva predetto Cobbett dopo la Camera dei Comuni vi era una Corte d'appello che si chiamava nazione. Voi parlate della penna frenata. Certamente non avete torto, quando dite che le due Camere legislative videro sempre i reporters parlamentari di malocchio. Tanto è vero che anche oggi in cui la stampa tiene deputati e lords nelle sue mani, i rappresentanti dei quotidiani non banno, legalmente, un palmo di terreno nè alla Camera dei Comuni nè alla Camera dei lords. Vi sono - e le Camere hanno fatto costruire, per loro, le tribune - ma vi sono come degli intrusi. Essi vi sono tollerati fino a quando non salta in mente a un deputato di metterli tutti alla ·porta. Basta che uno di loro dica: « signor presidente, vedo o mi pare di vedere degli estranei:», perché il presidente sia obbligato a ordinare, senza discussione, agli estranei, cioè al pubblico e ai giornalisti di andarsene. O' Connell si vendicava della stampa che lo ignorava o che lo chiamava il leader degli straccioni irlandesi, in questo modo. Il Biggar, l'iniziatore dell'ostruzionismo parnellista, fece vuotare le tribune più di una volta. E notate che Biggar non è morto che un po' prima di Parnell. O' Sullivan fece lo stesso. E quanti non potremmo citare? Ed eccoci alla penna frenata. Non è, o non è stata, in quest'ultimi tempi, frenata che da qualche lava tina di capo data dal presidentti al proprietario del giornale che fece dire al deputato cose che non disse o che disse in un altro modo. Ci ricordiamo, per esempio, che nel '75, il deputato Carlo Lewis fece citare alla. barra dei Comuni gli stampatori del T,mes e del Daily News per « violazione di prerogativa nel riportare la seduta del Comitato incaricato di studiare i prestiti esteri:». Voi sapete che i giornali inglesi hanno aggiunto, da parecchi anni, alla seduta parlamentare, la colonna dei commenti. li redattore di questa colonna _ che adesso nel Daily News, nel Daily Chronicle nella Pall M.all Gazette, nella }Vistminster Gazette, nel Daily Graphic, nello Star è illustrata .:....è un parlamental'ista dotto che loda o critica o anche denunzia l'oratore deputato agli elettori o al paese. li Massingham, che adesso è diventato il direttore del Daily Clwonicle, appartiene al << nuovo giornalismo ». Un giornalismo che non è più pesante come il vecchio. Ora il Massingham colla sua penna spigliata e gagliarda e le sue idee radicali o socialiste, dava ai nervi a non pochi deputati, i quali, di tanto in tanto, si Jamentavono col serjeantat-armç _ il questore della Camera. Che ne avvenne? Che questo personaggio che ha l'incarico di mantenere l'ordine, ba veduto o creduto di vedere, nella critica quotidiana del Daily Chronicle del disordine o per lo meno un abuso di chi assisteva alle sedute. Il serjeant-at arms che, dopo tutto, è. un buon diavolo si permise, con una lettera, di consigliare il direttore del Daily Chronicle :::. che era, in allora, il nostro amico carissimo Fletcher - a frenare il suo redattore. Apriti cielo I Il giornalismo, nuovo e vecchio, fu sottosopra. 11 Daily Chronicle uscì colla lettera impe1•tinenza e con un articolo che gli dava dell' insolente. Essa diceva presso a poco: come I voi vi permettete di giudicare gli articoli dei giornali e di consigliare come devono essere scritti? Sia questa la ultima volta che vi permettete, o signore, di occuparvi del nostro giornale. Ci furono dei giornali che spinsero la bontà. fino al punto di credere ottime le intenzioni del serjeant at-arms e dei giornali che credevano che un vecchio regolamento della Camera gli dava questo diritto di censura. Ma giornali e g:ornalisti furono unanimi nel considerare l'intrusione del serjeant-at-arms uno stupido attentato contN i diritti della stampa. Ma anche qui, come vedete, non si tratta nè di processi, nè di sequestri, nè di condanne per reati di stampa. Si tratta solo di abuso di potere di un funzionario al servizio della Camera. - In conclusione. - Senza offendervi. Tra noi e Voi c'è un po' di differenza. Noi siamo una democrazia adulta, o, se volete, più cittadmi di voialtri. Sentiamo la cosa pubblica. Noi ci occupiamo degli afT11.ridi stato rollo stesso zelo con cui ci occupiamo dei nosti-i interessi. La nostra libertà. non è la I bertà. di Gladstone, di Rosebery o di Salisbury. É la libertà. inglese, è la libertà. nazionale basata sulla libel'tà. di stampa e di parola. Il torto fatto a uno di noi è un torto fatto a tutti. Noi non abbiamo più processi di stampa da anni. Ma nessuno di noi assisterebbe indifferente al sequestro di un giornale, o al processo di un giornale, come fa.te voi. 'fra voi sono dei giornalisti così pochi g,ornalisti che giustificano o applaudono questi atti bestiali che convincono noi, inglesi, che gli italiani non sono ancora citizens o{ a free country. Giornalisticamente parlando la nostra. influenza di giornalisti è superiore alla vostra. Non c'è porta ministeriale_ o soriale che non si schiuda. dinanzi alla nostra penna. Il governo, per esempio, per noi, di tutti i color;, non è un nemico anche quando noi biasimiamo acremente i suoi atti. Per noi è una fonte alla quale ci rivolgiamo tutti, indistintamente, per delle informazioni. I suoi primi ministri presiedono i nostri banchetti annuali, Lord Randolph Churchill, John Morley, Rosebery, Salisbury furono tra i primi. Vi basta? p AOLO V ALERA. Per cambiamenti di in.di'rizzi rivolgersi al Sig. G. M0NTALBAN0: Via S. Nicola da Tolen• tino Num. 45, Roma.

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