Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 24 - 30 giugno 1897

4'72 RIVISTA. POPOLA.REDI POLITICA.LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI I dottagli rivelano un forte conoscitore del disegno, ma il colorito è monotono. Non poteva accadere diversamente in una tela così vasta perchè la fusione o l'armonia sono le qualità più difficili ad ottenersi. Ùn' al~ra tela, che voleva essere socialista, Cristo de,,osto dalla croce di Jean Beraud, ed inspirarsi a 11uel soda.liJlmo cristiano che è stato ed è di moda oltre Canisio, mentre non è simpatica per la tra.tta.·6ione, troppo grigia e fredda ; p.on ha quella univen;alità di comprensione che solo petret,be caratte1·izzarla pittura socialidta. . Happresenta la cresta di un'altura, prospicente ad una città jndustriale. Ai pitdi della croce sta.nno asciugando le fedte all'esanime corpo di Gesù, parecchie figure moderne; un opemio, staccatosi dal gruppo, di sul ciglione del pendio, minaccia la città, il covo degli sfruttatori, quùllo che dà ogni giorno nuovi sventurati e nuovi ruurtiri. Anche questo potrebbe sembrare più che un' opera d'urte un mal riu:1cito discorso di demagogo. Venduta I di Angelo Morbelli, ecco il quadro, un quadro semplic~, modesto, che si presenta persino con u11a.tecnica poco simpatica, quella dt:i puntini, ma c.. e si impone per la fo1•zadi suggestione che esel'cita. Haffigura una bambina, appena adolescente, distesa'." sul letto ove tu consumato il turpe mercato del quale è vittima. Ma qui l'autore più che preoccuparsi di esprimere la raccapricciante storia, non ha cercato che di preflentarci la sensazione del fatto : un immenso dolol'e, che 11imanifesta a meraviglia negli occhi riarsi dal 1-innto, in quel col'picino e:11le abbandonato e stanco da Ila lotta di re_sistenza. Di quel dolore, di quella . a ngosci<l i,alp1tano e fremono di indignazione gli spett a tori. Ma questo non è che un breve episodio, e la storia de 1 le umane miserie è infinita. g il Perdono gruppo in gesso di Braecke, raffigurante una madre la quale accoglie fra le amol'ose I.Jrtu:cia la figlia che torna carica di sventure e di rimorsi, e l'altro gesso del Biggi Quod supe,-est date pauperibus, e il Proletario, quadro di Ferdinando Vosel, sono forse quelle composizioni che possono raccontare il successo dell'idea socialista nell'arte? * * * Dovremmo adunque dichiarare il fallimento qua.si completo dell' i, ea socia.lista nell'arte se tutta l'Espo- ~bione, nelle sue linee più salienti, nelle sue ope1·.i migliori non dimostrasse con cento p1•ove che quello è i 1 naturale pervertimento portato dalla tesi, ma che dove l'artista agì secondo il proprio impulso, secondo la tendenza del proprio temperamento, si volse di pruferenza. alla vita degli umili, ne mise in rilievo le fatiche e le amarezze, i momenti di sconforto, quelli di calma e quelli di serena pace, descrisse con sentimento, da anima che comprende, le zone desolate, gli abituri, le squallide regioni dove tanti miseri Mi agitano; non perchè quella fosse la moda ma perché ne intuiva la. forte poesia c la suggestiva impressione; perchè quelle figure e quegli ambienti lo att1·aevano più che il fasto dei saloni e la pittoresca ap~arenza dei giardini e delle vie, perchè là trovava un pensiero, qua non isgorgava che una superficiale sensazion9 gradevole. I passaggi semplic_i vi infondono un sensv di mestizia e di conforto, sia che appariscano deserti, e parlino essi soli coi coloriti cupi e tetri, sia che vengano interpetra.ti da qualche gruppo di figure. Ed ecco « Nella Malaria , paesaggio del Miti Zanetti, ad impietosire collo squallore di quelle acque stagnanti e di quelle case mute, che si elevano in mezzo alla palude, fra i vapori nebbiosi miasmatici di contro al sole rossastro ; ecco gli ultimi passi di Costantini, che intona il mesto paesaggio alla vecchia donna che si avvia dalla cappella al cimitero; ecco la 6trada della Croce del Curtens, dove lo squallore dd paesaggio nevoso si fonde alla tr:- stezza. di quei meschini viandanti, soffermati dinanzi al simbolo di redenzione; e tanti altri dove la sensazione di tristezza e di dolore è spontanea e si im · prime nella mente che più non iscorda.. Osservate tutta Li. schiera dei segua.ci dtll'Israel~, oh' è tutta una scuola di pittori del sentimento, I loro fondi sono grigi, tranquilli, e le figure senza esag~- razione di contorsioni o di pose raccapriccianti, parla.no un linguaggio commovente che dice le tribolazioni continue e le fatiche senza. tregua cui sono esposte: Ritorno dai campi di J ozef Isra.els, le povere contadine di Josselin, la vedova di M~rtens eco. Sofferu.atevi dinanzi a questi interni di ca.se olandesi bituminosi, dove un raggio di luce è tutta la letizia e contemplate quei piccoli episodi di vita domestic.1: là si scorge tutta la tenerezza eh' è coLforto degli infelici, e la madre che veglia amorosamente il i,iccino mentre intorno tutto è miseria e dolore, e i bambini che si fanno una festa di quel magro desinare di patate che la mamma ba ap,>resta.to, e la faticosa attività delle filatrici. E riandando a tutta l'esposizione vedrete che intorno que- . st'arte che i,pira sentimenti e situazioni umane, tutti gli arti~ti si affollano, il Petersen la ti atta nei suoi mietitori, il Ve~t,l negli amici, il Liebermann nelle sue lavoratrici di merletti, Dettmaun nella sera d, festa, Scatto la nel quadro i ricchi, Kuchstochs nei pescivendoli; opere tutte che in varie maniere contrastano apertamente con quel gene1·e di pitture fredde ed insuggestive che, il quadro storico, il quadretto di genere, la pittura simbolica e lo studio dei nudi, avevano fino ad oggi indicato come le migliori espressioni dell'arte. * * * È così che mentre l'arte dal frontespizio socialista pa1·e difetti, e nei saggi che si vedono si mostra. inefficace ; il pensiero socialista si fa strada e si rivela dovunque. La ricerca del pensiero a preferenz'I. della cur11 dell'esteriore, doveva necessariamente portare a questo; ed ora che, tramontati gli ultimi superstiti de'- l'accadernismo, l'arte si è fatta obiettiva nella forma, psicologica negli effetti e nel contenuto, non poteva avvenire diversamente. Or,i se e lontano o vicil!o il momento nel quale

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