RIVISTA POPOLARE DI POLlTIOA LETTERE E SCJBNZESOCIALI 427 fu compreso ne' plebisciti nazionali. Questo il solo modo rossibile. Se si, lo statuto è plebiscitario: e il Bertani, il Mario aveano torto; - altrimenti!hanno {torto il Villa, il Lampertico e tutti coloro, che nella carta Albertina ravvisano la legge fondamentale dello Stato. Ora il vero è - diceva il Bertani - che su le tavole plebiscitarie di statuto non c' è parola. Il Palma scrive che, mediante i plebisciti la presente na,zione italiana fu ordinata a regno costitu• tu.zionale sotto la Casa di SavoJa e lo STATUTO DEL 4 MARZO. 1848 - e ho già notato, altra volta, che cotesta è un'aggiunta dell'emerito professore calabrese. Così anche il Mamiani. Ei, nel dialogo sul Potere Costituente, fa dire al Machiavelli, tra l'altro : «: Ma a questi p1·incipi vo- « stri sei corone vennero offerte dal queto ordinato «: e libero atto dei plebisciti, ciascuno dei quali in- «: vocava con rara concordia lo statuto fondamentale « del 48 :>. No: non è, precisamente, cosi. Fu, proclamato re, universaliter, Vittorio Emanuele: questo è vero. Ma non in tutti i plebisciti si parlò di successori o discendenti : quindi i principi vostri del Mamiani spiegano le ali. E, per ciò, non si può dire, come fa il Lampertico, che ne' diversi stadi, a traverso i quali l'Italia, costituita in regno, si emancipò via. via, fu auspice costantemente una sola idea: l' idea del govtrno costituzionale monarchico - monarchico nella famiglia.del Re. Il discorso non può di certo abbracciare la 'roscana l'Emilia, le Marche e l'Umbria. Ma è innegabile, che i plebisciti non invocarono punto lo statuto fondamentale del '48. Ne' plebisciti di Toscana, dell'Emilia, delle Marche e dell' Umbria si parlò di monarchia costituzionale : ne' plebisciti delle Province Napoletane e della Sicilia di re costitu,zionale: ne' plebisciti di Mantova e di Venezia., di Roma e delle Province romane si parlò di governo monarchico costituzionale. Or io sono d'accordo col Lampertico, che la varietà di forme non altera la identità del pensiero, in questo - che tutti i plebisciti esprimono una volontà sola : quella del governo costituzionale monarchico. Ma .ciò importa che l'Italia volle un re e una monarchia costituzionale: e quando si chiede che che cosa è la costituzinne, alla quale pur si riferiscono i plebisciti, la risposta. è facile: è la costituzione, nel suo significato scientifico più ristretto - è, cioè, una forma di monarchia, non assoluta; ma. (direbbe un altro senatore e professore emerito, il Pierantoni) temperata. da.Ha ricognizione de' diritti umani, dall'azione de' poteri, dalla formazione di ,un corpo legislativo, composto da un re e da' migliori. È chiaro: monarchia costituzionale, re costituzio· nale, gove1·nomonarchico costituzionale vogliono dire, evidentemente, questo : non -monarchia assoluta, non re assoluto, non governo assoluto. La formola plebiscitaria. era fatta pel popolo e bisogna. prescegliere del voca.bolo l'accezione più popolare: il popolo ignora definizioni scientifiche di Aristotile, Roma gnosi e di Pellegrino Rossi. Il popolo usciva, da.lle monarchie assolute - e costituzione per lui suonava limita.zione del potere~_regio, negazione dell'assolutismo.· ,. * * Un aneddoto. Nel '48 Michele Viscusi, na.to di civile condizione - dioe 0 Luigi Settembrini - piacevole, arguto e beffardo,. come napolitano, prese a predicare al popolo, e spiegargli che cosa fosse la costituzione. Andava Don Michele nelle piazze più popolose, e montato in a.lto parlava ad una gran moltitudine, che lo interroga.- va.no e gli rispondevano. «: Sapete che è la costituzione? È come il giuoco del «: tocco. Il Re è padrone del vino, e se lo può bere « tutto se ha stoma.co, ma. se ne vuol dare ad altri «: deve a.vere il permesso del sotto-pa.drone che è il « Parla.mento. La Costituzione è come una rota. di < carro : il Re sta. in mezzo E>dè il ni.ozzo: i mini• « stri sono i raggi, e il Parlamento è il cerchio di «: fe1•ro che stringe in mezzo ogni cosa. E così la rota « cammina. - Don Michè, e addò cammina ? - Map- « pata di ...! ncoppa a le spalle noste. - Embè ! - « Embé che? Mo sentimmo lo chierchio, prima sen- « tevamo le pponte che ce trasevano dinto a le co- « state. - Viva Don Michele l :> Ma Don Michele è morto, in gran parte, disilluso, ed ecco, nel senso popolare e comune, la costituzione. ,. * * Il deputato Brunialti dice: - Non può essere che lo Sta.tuto sia ottriato e la Costituzione plebiscitaria - e se la piglia.va col Bonghi, che avea collocato, senza più, lo statuto italiano fra quelli octroyés. Ma qui sta il punto e l'er1•ore comune, in parte, al Bonghi e al Brunia.lti : che non v' è uno statuto italiano - che una costituzione italiana plebiscitaria non esiste. O' è una monarchia costituzionale plebiscitaria, cioè una monarchia. non assoluta - ma monarchica costituzionale non dice QUALE la costituzione sia, nel senso dell'on. Brunia.lti - e, cioè, il complesso di leggi e consuetudini, che determinano i principii direttivi di questa forma di governo, ed in modo particulare la legge, carta, patto o statuto, comunque chiamisi, che ne contiene i principii fondamentali. Così, non è che si neghi alla costituzione italiana il titolo plebiscita.rio : si nega che una costituzione italiana vi sia: il titolo plebiscitario si nega allo sta.- tuto ottriato piemontese, non compreso nelle tavole de' plebisciti. Orèe J'afi1rnaz:or.e dfl Villa si riu1'e in una.vescica sgonfia.ta, Da ciò segue esser vano il dire che l'origina.rio statuto piemontese s' è trasforma.to, poco a poco, in costituzione italia.na, diventando un vero patto nazionale: e, continua.ndo a trasformarsi su la ba.se de' principii della monarchia costituzionale, è venuta a.d acquistare un carattere dogmatico-storico. Se lo statuto Albertino si sia svolto e completato in una serie di principii costituziona.li, dal '48 al '59, è problema, che si connette a.lla storia politica e civile del Piemonte. Io voglio ben fermare questo, ora. che lo statuto del '48 - per diventare patto na-
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