Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 22 - 30 maggio 1897

434 RIVISTA.POPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI lontaria e per ricordo atavico e per una specie di convenienza essi si danno o s'attribuiscono, e anche si danno un po' attribuendoselc,. Canaglie schiette, vili, deboli, volga1·i, in fondo; qualche ricerca. d'ideale (relativo) e qualche traccia o apparenza di passioni forti, nel gesto. Atti dell'istinto, gesti della passione, e qualche volta anche della coscienza. Personaggi doppi e perfino tripli. - Renderli non è agevole; ma nulla è più vero. Egoismi primitivi, sui quali tutta una civiltà idealista e a.ppassionata è passata, che sono tornati interamente al primitivo; ma sui quali però tutta cotesta civiltà idealista ha lasciato alcune impronte, e che lasciano vedere quelle impronte, e su cui queste impronte hanno ancora una certa influenza: siamo noi, perfettamente noi. Tutti noi ? No; mettiamo alcuni fra noi e ohe il signor Provins pel momento non dipinga che quelli. Vasi vuoti in cui rimane ancora il profumo delle energie, antiche, ecco il soggetto ; e s' ha <la vedere che il vaso è vuoto e si ha da sentire ancora il profumo, ecco il disegno. È bellissimo. Ed ecco come l'ha trattato il Provins. Un banchiere ; un uomo di mondo con ambizioni politiche; on piccolo struggler for tife; un moralista da salotto: ecco i quattro uomini; la moglie del banchiere; una vedova liberissima: ecco le due donne della commedia: Il banchiere Livaray ha sposato la signorina Giovanna Storletti, povera e bella, non si sa bene perchè ed è un piccolo difetto della commedia. Questa Giovan· na, da ragazza, era stata la demi-maitresse dell'uomo di mondo con ambizioni politiche, Chambard. Ques!o Chambard ha lasciato che Giovanna sposasse Livaray ed è divenuto l'amante della vedova liberissima, la signora de Girolles, come per interim e perchè non bisogna mai perdere il tempo ; poi, trascorso il « tempo morale>, mettiamo un anno, è tornato a ronzare intorno alla sua antica amica, ora signora Livaray, ha stretto conoscenza col marito, e ha proseguito il suo proposito senza pensare alla vedova de G1rolles. - Ma costei veglia ed è abilissima nell'arte di ascoltare agli usci o porsi all'agguato. Quali saranno i sentimenti di Giovanna in presenza dell'uomo che essa ha amato e che torna a riprendere con lei, per compirlo stavolta, il duetto interrotto? Ecco qua. Il giuochetto comincia, il dualismo dei caratteri. Ha Giovanna davvero amato Chambard? Heu I Ha creduto di amarlo, ha amato, se volete, qualche cosa in lui o a proposito di lui. Ha amato il pericolo dei primi appuntamenti furtivi, I '.emozione della strappata di campanello, della porta mezzo aperta, della entrata rapida a passi smorzati e « des premiers baisers à travers la vojlette ». Essa ha avuto quel piccolo amore d' immaginazione e di testa scaldata che i romanzi letti di nascosto fanno nascere in molte ragazze e di cui un signo1•X non è che l'occasione. Ciò non si dimentica, certo ; ma nulla di profondo, niente passione. E Giovanna accoglie perciò assai freddamente Chambard: « Oh I perchè io non vi amo più, dite? Non lo so bene. Come? un marito che non è geloso, un amante bene ricevuto da mio marito, un piccolo terzetto tranquillo, come fanno tutte le mie amiche; questo mi pare così scipito f... E tuttavia io vi amo. - Non è vero, Giovanna? - Si... si io vi amo; anzi mi pare proprio di amarvi. Evidentemente, quello che manca alla situazione per Giovanna. è il « pimento ». Ma la signora de Girolles ha spiato; ella spia sem• pre. Giovanna e Chamba.rd pur parlando come abbiamo udito si sono un poco abbracciati. Gesto e rico1•do.La signora Girolles ha veduto; e appena rimane sola con Giovanna: « Tu non sarai l'amante di Chambard >. - Perohè? - .... o io ti denuncierò a tuo marito, Chambard non sarà il tuo amante. - Perchè. - Perchè è il mio. Oh strana. I pensa Giovanna. La signora Girolles gelosa e vendicativa; pericolo di denuncia ; timore, sospetto, ansietà, lotta.. Eccolo il pimento. E appena · ella si ritrova. con Chambard: Amico mio, bisogna venire in campagna con noi fra un mese. -E ... - Bisogna venire in campagna. ecco tutto. Secondo atto. Siamo nella casa di campagna di di Livaray. È avvenuto qualche cosa nel frattempo, un po' troppo rapidamente, a dir vero. Chambard è diventato deputato e essendo ora in periodo di crisi, egli è designato a diventare ministro di qualche cosa. Da un lato egli flirta con Giovanna; dall'altro egli annoda con Livaray un'alleanza. politico-bancaria, di va.ntaggio reciproco, poichè Livaray un po' dissestato ba bisogno d'un'importante concessione di ferrovie. La solita signora de Girolles ronza intorno agli innamorati e con lo spionaggio li attizza. Li attizza tanto che Giovanna finisce per cadere in braccio a Charnbard. Ah, che bella scena Due scettici, scettici ciascuno su sè stesso e ciascuno sull'altro ; senza credere nè alla profondità dei sentimenti che provano nè alla sincerità di quelli che inspirano : sapendo entrambi ch'essi non sono amati e che essi in verità non amano: volendo, tuttaYia, farne almeno il giuoco, e vi incappano a. metà, giuocando; a un tempo tristi in fondo di non essere appassionati, e solleticati un po' da. queste brevi e dubbiose fiammette di passione, che paiono illuminarsi alla superficie dei loro cuori ; e quando dicono : « Ti amo » o « Tu m'ami » dicono in verità: « Proviamoci ad amare »: tutto ciò fuggitivo, esitante, ondeggiante eppure assolutamente chiaro, assai facile piacevolissimo da seguire nel dettaglio un po' urtante, com' è naturale ; e infine ammil'evolmente riassunto nell 'ultima parola e nell'ultimo gesto di Giovanna : un bacio gettato uscendo, e la parola « commediante » gettata nello stesso tempo del b·acio. - Ah che bella scena. Intanto essi si sono dati appuntamento per mezzanotte in un padiglione solitario, e la signora de Girolles che ha inteso tutto ne avverte il marito di Giovanna.

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