408 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOOIALl Prima di sottoporre ad esame ìl contenuto essenziale del libro, pago di gran cuore il mio tributo di ammirazione allo scrittore, sinceramente e colla coscienza che nella lode non influisce in alcun modo il fatto eh' egli sia un amico e un collaboratore della Rivista; ammirazione per le idee che espone anzichè per i pregi dello stile, che mi hanno impressionato e mi hanno trascinato a leggere senza interruzione, perchè di questi, per mia disgrazia, mi sento incompetente a giudicare. Chiunque, infatti, ha studi economici e sociali, anche non profondi, non può che lodare incondizionatamente il Ferrero che per protestare contro l'esagerato zoofìlismo inglese esclama con amarezza che in « Inghilterra è meglio essere un cane che un povero »; e si deve lodarlo quando considera come un fenomeno patologico l'immenso celibato della donna in Inghilterra, pur riconoscendo che da quel fenomeno la società inglese è riuscita a cavarne qualche cosa di buono : la più libera organizzazione della carità ed una influenza benefica sul matrimonio monogamico. Mi associo alle sue riserve sul materialismo storico, sulla scientificità - mi si psssi la barbara parola - del socialismo tedesco, sulla leggerezza di quest'ultimo nel fal'e previsioni sull'avvenire. Il Chiappelli e il Croce lo avevano preceduto nel richiamare i socialisti alla realtà in quanto a questo carattere scientifico che alle loro aspirazioni vogliono assegnare e sulla non lodevole abitudine presa di predire il futuro non prossimo. Perspicue e ben fatte sono le sue considerazioni sulle differenze tra le società operaie inglesi e quelle di altri paesi, tra il socialismo idealistico tedesco e il moto sociale inglese lutto improntato a spirito pratico e ad un concetto sano di evoluzione. Ha 1·agione nel ritenere che: « Giudicare due società « dal numero dei loro vizi senza confrontarle con « le funzioni che compiono è così assurdo come giu- « dica.re la bontà di fabbricazione di due strumenti « dal loro stato attuale senza considerare il tempo « diverso che essi hanno già lavorato » (pag. 390). Infine, se non come previsione che si avvererà con sicurezza - come tale il Ferrero l'avrebbe già condannata - ma quale santo ideale di cui si vagheggia ardentemente la realizzazione, con lui ammetterò che: « Non l'arte, eterna cortigiana; non la. « ~cienza, sempre scettica , indifferente ai grandi « dolori, saranno la cura massima della società del- ~ l'avvenire; ma la giu~tizia pratica tra gli uomini, « la salute fisica, la sa Iute morale e la felicità » (pag. 471). Aggiungerci che quest'ideale di salute e di giustizia non escluderebbe l'arte e molto meno la predilezione e le cure per la scienza. ,,_ * * Sin qui l'accordo quasi compie lo coll'amico Ferrero. Vengo ora alle riserve per veni1•e poscia al dissenso manifesto e fondamenlalo. Premetto sullo une e sull'altro, che sullo spirito dello scrittore deve avere esercitato una grande influenza l'illustre Professore Lombroso, col quale ha collabòrato; da lui avrà preso le teorie sulle razze, nonchè la inclinazione alle facili e paradossali generalizzazioni, generalizzazioni, della cui giustizia sì può sospettare a priori quando si pensa alla giovanile età del loro autore ed alla poca esperienza pel'sonale, che avrà potuto acquistare pe1· giudicare di mezza Europa e delle più vitali questioni in una corsa abbastanza rapida fatta. nelle capitali degli Stati principali del Nord. Così è che si potrebbero sollevare dubbi sull'antitesi che stabilisce tra cesarismo e capitalismo. Il cesarismo antico non si accoppiò :con quel capitalismo ch'era possibile esistesse nella morente società romana? E il capitalismo della Germania odierna non si svolge all'ombra del cesarismo più schietto ? Altrove afferma ohe: « L'unità politica della Gel'mania, « quantunque compiuta con molta maggio1· cautela e « saggezza che l'unità italiana, non vale il sangue e il « denaro che costò. Oggi l'unità politica è poco più che « un fantasma> (pag. 85). Qui è evidente, per lo meno la esagerazione. Il movimento economico, come fatto cosciente, sinora seguì sempre il movimento politico e nazionale. La storia della stessa Germania lo dimostra. Prima dell'unità politica della Germania fu possibile Lassalle, nazionalista; l'azione ài Marx e di Engels comincia proprio all'indomani della proclamazione del nuovo Impero. Cosi in l·alia. Il Giappone che ha acquistato la coscienza nazionale gia comincia ad essere agitato dal problema economico-sociale, che si può dire ancora non essersi affacciato in Grecia e nei Balcani. Si può deplorar!', a.dunque, che la Germania abbia acquistato la sua unità con soverchia spesa di uomini e di danaro e si può anche desiderare che nello sviluppo di un popolo venissero pel' così dire saltate certe fasi; ma sinora l'esperienza c'induce a ritenere fatale, necessaria la successione di tali fasi. Passo sopra alla paradossale condensazione delle differenze tra la civiltà latina e la civiltà germanica nel contrasto tra le paste e i biscotti.. .... (pag. 193) e domando: è proprio vero che « l'avvenire appartiene oggi come in tutte le età, in cui si domanda agli uomini un grande sforzo attivo, alle razze a carattere squilibrato, ai popoli civili che conservano ancora qualche cosa del harbaro nel loro carattere?» (p. 683). E può darsi come vera quest'altra legge generale: «: Quando un poro'.o dotato d'intelligenza suffi- « cicnte si accosta alla ci viltà, vi fa tanti maggiori e « rapidi progressi quanto più lontana dalla nuova con- « dizione era la sua condizione antica? ». (pag. 299). ì\Ia la generalizzazione più discutibile, in ultimo, mi sembra quella che il Ferrero stabilisce a proposito di Bismark e che aveva svolto nell'opuscolo: Reazione parlando di Crispi. La chiama legge storica della singolarità e la formula nel seguente modo: « Quasi tutti i grandi uomini politici ebbero un « carattere morale e intellettuale singolare, opposto « cioè al carattere del popolo che governarono; e « proprio a questa diversità. di carattere dovettero « il lol'o successo, perchà avendo qualiti>,, che man- « cavano alla nazione, e mancando di difetti comun << a tutto il popolo, poterono agire potentemente su
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==