Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 21 - 15 maggio 1897

420 RIVISTA.POPOLARE DI POLITICAL. ETTERE E SCIENZESOCIA.LI Banche private ed invece parteggia per la Banca di Stato. Anzitutto non è esatto che le Banche private uon corrano dei rischi: non poche falliscono colla perdita totale del capitale. I profitti delle Banche private in !svizzera sono meno illeggittimi che altrove perchè lo Stato non impone il corso forzoso ai loro biglietti; quei lucri vanno ad esse liberamente per la fiducia, che hanno saputo ispirare ai cittadini. Dove invece - come in Italia - è lo Stato che obbliga i cittadini a fare uso dei biglietti di una banca privata i profitti di quest'ultima rappresentano davvero un prelevamento criminoso sulla fortuna pubblica fatta non colla sola complicità dello Stato ma per suo ordine esplicito. In !svizzera, infine, i cittadini possono, volendo, non avvantaggiare le Banche private, perchè quasi tutti i Cantoni hanno una. Banca cantonale, che funziona regolarmente, e i cui profitti vanno al pubblico e non ai privati. Daremo notizie un altra volta della organizzazione, del funzionamento e dei risultati di queste Banche cantonali. Notiamo infime che la esistenza di queste Banche di Stato cantonali ha contribuito a far naufragare il progetto di Banca di Stato federale, che da molti viene avversata come un pa3S0 sulla via della cen., tralizzazione. Quando si giudicano alcuni risultati del referendum in !svizzera non deve dimenticarsi, che alcune buone proposte naufragano solo perchè hanno l'impronta della centralizzazione, che dai liberi figli dell'Elvezia è giustamente odiata come un attentato contro la libertà. Il Ruedi, eh' è partigiano della Banca di Stato e che si mostra addolorato del voto del 28 febbraio riconosce che un fattore principale del cennato voto si deve scorgere nella paura di vedere menomata l'autonomia e la funzione delle Banche di Stato cantonali dalla creazione della Banca di Stato federale, che del resto è voluta dall'ar. 39 della costituzione federale. (Revue socialiste. Aprile 1897). I partigiani della Banca di Stato non sono affatto sce,raggiati ed alcuni radicali della Svizzera romanza in Marzo scorso presentarono una nuova proposta tendente ad eliminare i pericoli della centralizzazione. Noi auguriamo pieno succe:iso all'invocata riforma bancaria, che s'impone anche sempre più all'Italia. La diminuzione dei consumi necessari in Italia. Re Vittorio Emmanuele -· faccia attenzione all'autore che citiamo il Commendatore Forni - disse una volta in un suo discorso inaugurale dei lavori di una legislatura che i popoli appre,z,zano le istitu- .zioni in ragione dei banefizi che danno. Altri più modesti pensatosi avevano preceduto il Gran Re in tale affermazione che noi accettiamo per vera. Come tale accettandola noi vogliamo dase ai nostri lettori un saggio di sperimentalismo politicoeconomico sul cui valore le obbiezioni, i sofismi, le scappatoie non sono possibili. Infatti si possono avere criteri controversi nello stimare la ricchezza di diverse nazioni e nelle conseguenti comparazioni ; si possono sollevare dubbi quando si vuole direttamente valutare l'aumente o la diminuzione della riccezza stessa di un paesa tra due dati periodi ; ma non è postibile accamparli quando del peggioramento o del miglioramento economico si giudica indirettamente, colla osservazione, cioè, di r.erti sintomi, che i ~·- dici se li trovassero in un ammalato, li riterrebbero infallibili per istabilire una diagnosi sicura. I sintomi, cui alludiamo, sono quelli che si rifar i scono al consumo di certi prodotti. E di alcuni consumi in Italia vegliamo dare notizia ai nostri lettori togliendole da un libro, che, per fortdna non è stato ancora sequestrato ; li togliamo dall'ultimo annuario statistico pubblicato a cur~ del Comm. Bodio, Regio Direttore generale della Statistica del regno. Cominciamo dal grano. In tempi di relativa prosperità ogni abitante in Italia ne consumava 123 chilometri ; ora se ne consumano 118. Sale. Chilogr. 7,15 nel 1890-91 (il consumo del 1886 in poi era sensibilmente aumentato in seguito alla diminuzione di centesimi 20 a chilogramma ); si ridusse a 6,54 nel 1895-90. Petrolio. Se ne consumarono 746 mila quintali nel 1892-93; il consumo discese a 672 mila quintali nel 1895 96. Zucchero. Nel periodo 1883-86 chilogr. 3,11; in quello 1891-94 chilogr. 2,43. Caffé. Negli stessi periodi rispettivamente Chilogr. 0,567 e Chilogr. 0,428, Tabacco. È costante e continua la diminuzione nel consumo di questo prodotto, che se non è di prima necessità, è, però, divonuto talmente abituale che il privarsene per moltissimi è sacrifizio uguale a quello che si prova diminuendo la quota del pane, del sale e della carne. I dati sopra esposti riguardano la parte dei consumi ai quali è diret,tamente inte1•essato ii biiancio dello Stato; un lavoro lungo e minuzioso sul dazio di consumo comunale confermerebbe questi dolorosi risultati, come si può desumere da quelli delle citta di Roma e di Napoli il cui dazio consumo viene esatto dal governo. Infatti il dazio di consumo in Roma dette nel 1895-96 L. 360.320 e quello di Napoli L. 427,011 in meno sull'an110 precedente. A Napoli dettero meno le farine, gli oli, glizuccheri; a Roma le carni e i materiali da costruzione. In tutte le città diminuì il consumo del vino. · E dire che la popolazione aumenta ..... Queste cifre non hanno bisogno di commenti, perchè è troppo ctiaro che solo l'aumentata miseria può costringere e dim_inuire il consumo degli elementi di prima necessilà. Questa diminuzione dei consumi, che indica aumento sicuro di miseria ha la sua controprova in un aumento veramente spaventevole della emigrazione; fatto tanto più da segnalarsi in quanto che gli emigranti sanno che vanno incontro dovunque alla scellerata caccia alt' italiano. Illustrissimo Procuratore generale Comm. Forni si unisca con noi nel constatare i felicissimi risultati che le vigenti istituzioni assicurano agli italiani. ... Per cambiamenti di indirizzi rivolgersi al · Sig. G. M0NTALBAN0: Via S. Nicola da Tolentino Num. 45, Roma. Dr. Napoleone ColaJanni, proprietariod,irettore-responsabile Roma, Tip. Tiberina, Via de' Gigli d'Oro 16.

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