Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 21 - 15 maggio 1897

KIVIST A. POPOLARE DI POLITIOA.LETTERE E SCIENZESOCIALI 417 non a.ver forza, ma di questo, che si operi come se in me risieda. il potere - misera e ridicola menzogna. per coprir la quale si è messa innanzi la for. mola : il re é santo. - E giovane com' è, pieno ancora dei suoi ideali non interamente distrutti, non si scoraggia., spera, e grida a.ncora : rinnotJa.zione ! Oon l'aiuto dei suoi fidati amici riformerà la mo. narchia, democratizzandola, facendone un Volks-Koe· nigtum: egli, il re. sarà il primo impiega.to o la.scie· rà. il trono. E si pone subito all'opera, incominciando dalla vita privata.: sposerà. una fa.nciulla borghese Clara, la figliuola del professore Erri.si, il para.litico rivoluziona.rio, licenzierà la corte, vivrà come un semplice borghese, tornerà la sera. contento, dal lavoro, a.Ba sua ca.setta., dove troverà. la moglie amata. .... Sogni, sogni tutti che non si realizzano I È il popolo, quel popolo stesso, che grida contro la. monarchia., il quale impedisce la gra.ndiosa e fantastica rifo1•ma, aspettando, pronto a fischia.re, a.I passa.ggio, la augusta ()Oppia; è il professore Ernst, il pallido spettro, che pur restando nella. sua sedia, nel lontano villaggetto, impedisce la riforma. Il Vecchio paralitico non viene sulla scena, ma anima tutto il dramma, ma pesa, come dura fatalità., sul lavoro. E comparisce alla figlia, che sta per indossa.re l'abito bianco, triste, severo, con la bocca. sanguinante. E comparisce al giovane re, in ogni momento, visione terribile I in ogni ora. Clara muore. Il giovane, già sconfitto, lotta ancora, ma a che prò ? Egli è vinto, egli deve perdere. Quando vede, poi, morto il suo amico Gran, sul quale tante speranze aveva posto, allora comincia a va.ciliare, e dopo un colloquio con un generale, un pa1•roco ed un grande industriale, comprende come sia impossibile il disegno tanto accarezzato, e va. ad uccidersi. Senza dubbio la causa che ha spinto al suicidio il protagonista, va ricercata, in parte, nella debolezza del medesimo: un uomo educato in un ambiente qual' è quello delle corti moderne, non può sortir~ un forte carattere. Lo dice lo stesso re: - « Io credo (1) che vicino < al re, anche l'aria sia appestata. - Perchè la riforma. è impossibile? Per diverse ragioni che l'Autore nella prefazione, e precisamente nel brano già. citato espone. Non basta : la monarchia. è una di quelle istituzioni che non può venir modificata: o funziona bene o va via. Anzi questo concetto con più precisione ~ con quella perizia a tutti nota, fu dal mio maestro Colajanni svolto, l'anno scorso, in questa. Rivista : egli dimostrò, se non erro, che possibile era stata solo la riforma della monarchia inglese per il tempo in cui era avvenuta, e che oggi non si fa una rivoluzione per modificare, ma per cambiare. Ancora nel medesimo anno il Colajanni (2) scrisse un articolo su (I) Allo lii, Scena Ili. Pag. 9◄. (2) Sell. 96. Rtot,ta di 1ei111a1 1oeiall. una probabile venuta. al potere dell'Estrema. Sinistra. Il Fratti si ribellò innanzi o.lla realizzabilità del1' ipotesi, temendo che democratizzando la monarchia non si monarchizzasse la democrazia. Qui, perdoni l'amato maestro, ma io, se non del tutto, in parte, certo, sono col Fratti. Transigere in questi casi, mi pare sconfessare. L' egregio autore dell'articolo pubblicato nello. Zulmn{l, (l) nota.odo tutta. la sicura fiducia nell 'avvenire, alla quale si ispira il dramma, pone dei dubbi. < La monarchia, dice Flink, è una cassa d'assicu- < razione, i cui a.zionisti sono impiegati, preti, nego- < zianti, ufficia.li, nobili. E costoro non danno al direttore il permesso di co=ettere sciocchezze (2) - E va. bene, ma ancora una volta questo mostra, che è giustizia onesta fare in modo che tutto il popolo possieda la sua bra.va. azione. Il negoziante, il prete, il generale ostacoleranno ogni riforma, che suona per loro lontana, o prossima, la repubblica.: se di riforma devesi parlare, essi, la. intendono ... tornando indietro. Questo non lo dicono so bene, ma lo pensano, il che è lo stesso. ' Chi mi legge non ha sentito forse una tale conclusione, e nelle nostre provincie meridionali spocialmente? Nel dra=a. c'è una. serva, muta, cne a.ma il re, perchè... è re. Lo scrittore della Zukun{t fa notare che molte sono le creature che pensano ed agiscono come quella ragazza. A dir poco, questa. mi pare una affermazione ingenua. Il popolo, simile a quel padre che paga i debiti del figlio sciupone, ha i suoi momenti di vanità. Eppoi, non ci ammaestra la storia, che questo popolo uccide ed applaude, a poche ore di distanza? A me, ogni volta che vedo un sovrano, si stringe il cuore: tutto diventa nero, e credo d'assistere ad un funerale. Così, riassumendo un po', il Bj6rnson Biornstjerne mostra come la riforma della monarchia venga impedita dai monarchici, per paura dolla bandiera rossa, dai repubblicani per l'equivocità. delle for.ne intermedie e di passaggio. Più - e qui sta la parte geniale dell'opera - per l'Autore la questione oltre ad esser politica, sociale, è morale. La monarchia costituzionale è tutto un cumulo di menzogne, a comincia.re dal sacramentale domma : il re è al di sopra d'ogni partito. (3) Quando voi vedete un re pronunziare delle parole bellicose, anzi audaci, a dei soldati che vanno a combattere - senza discuter qui se si tratti di guerra giusta o no ..... (4) E la politica non resta senza influenza sulla morale (5) - si noti. (I) Vedi Zukunrt • dicembre 9G - l'nrticolo non fim1ato; li R,. (2) Vcrwancllung - Scena Il. Pag. 62. (S) YerwandlunK - Scene Il. P. 65. (◄) Sopprimiamo un brano dell' articolo del Paratore per evitare un sequeairo. (5) Verwandle. - Scena Il. Pag. 72. N. d. R.

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