RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI 389 tale qualità., per cui l'arbitrio e l'utile privato si sostituiscono alla legge e al pubblico bene, gl'ideali si oscurano, viene a mancare ogni no~ma sicura alla vita, o;ni fine etico alle azioni umane. Rialzare il carattere, risollevare la fode negl'ideali, rinvigorire il sentiment_o del dovere è compito altissimo e necessario. Sar<'bbe ai giorni nostr, follia chiedere ciò alla religione, come da taluni si pretende. 11 sentimento della fede, ormai ammortito nei cuori, quando non sopravvive come superstizione, non può elevarsi a motivo ispira tor e di una condotta mo1·ale; essendo esso un fenomeno accidentale e transitorio, non può pigliarsi a base di una dottrina etica, la quale riuscir~LbJ perc:ò particolare, insufficiente a spiegare e dirigere la condotta di molti. Solo la scienz ,, e intendo la scienza positiva, è cap.ace di costituire su solide basi una dottrina morale. Con ciò io rispondo a quei filosofi, che negano l'esistenza di una morale indipendente dalla religione, sostenend0 invece che non solo essa sia po~sibile, ma che nessun' allra sia legittima e rigo1•osamente scientifica. Anche recentemente Ferdinand Brun~tiére ha scritto che « rien ne ser·ait, plus vain, ou plus fallacieux, que de vouloir tirer une morale de la science en général, ou de la doct.rine éVvlutive en i,articulier (1). » Strana prùposizion", che non comprenderemmo davTero come possa da uo nini di soda cultura. e di mente equilibrata. pronunzia, si, se non considera':lsimo pote1·e il pregiudizio scientifico tra.scinare al para.do;so anche i più avveduti! Io non so che scienza Sd.rebb" mai quella alla quale invano 1·icorreren1mo per cavarne dei princip·i e delle norme per la. nostra condotta. Essa. ci servirebbe per spieg-are la natura fisica, svelandocene le più occulte leggi; essa. dovremmo anche invocare per intendere i f,momeni della. vita animale; - e il Brunetiére stesso lo ammette volentieri senza esitazioni o riserve - ; ma. nel campo della moralità dovremmo riconoscerla impotente, e saremmo obbligati a ricorrere ad altra. scienza, poiché una mo1•a.le positiva sarebbe una contraddizione o una rovina universale, e sconvolgerebbe ogni ordine etico coll'eguagliare l'uomo ai bruti, col negare la creazione, l'anima spirituale, la libe1•t.à.del potere volitivo. Ognuno comprende facilmente quanto questo modo di vedere sia falso ed arbitrario. Se la scienza positiva fosse davvero incapace di darci una. dottrina etica, se anzi dalla teo1•ia evolutiva venisse un pervertimento generale nelle coscienze e uno sconvolgimento nelle sociali istituzioni, se in altre parole dovesse condurci al male la scienza, essa non sarebbe pit'1 la verità, e dovrebbt:1 ripudiarsi del tutto e negarsi anche in quello che ci ha aiutato a scoprire e spiegare nell'ordine naturale. Sarebbe lo stesso allora che rinunziare alle più belle conquiste dell'umano pensier0, disfare il lavoro dei secoli sforzando a ritroso l'evoluzione storica, e tornare nei tempi bui d.-ll' ignoranza. Ma appunto perché tali ronquiste sono il frutto più glCll·,oso del secolo; appunto perché esse sono state dai più chiari intelletti vagliate (I) La Mo,·alitè de la doctrine écolt<t;ce. Paris, Firmin-Diolot 1896 pag. 5 e segg. e discusse prima che accettate ; appunto perché la ricerca scientifica, l'investicazione rigorosa e paziente le ha. sempré conforma.te, noi non possiamo in modo alcuno ripudiarle, e le consideriamo come le sole attendibili e costituenti la scienza. o la verità. Ei.l è pos~ibile che ci conduca al male la verità, e che il bene debba venire dall'ignoranza, dalla superstizrone e dal pregiudizio? Nessuno può seriamente affermarlo. Se la fede, se la t1•adizione non sono la verità, una morale ad esse inspirata mancherebbe di base scientifica. Solo d,t.lla. scienza. sperimentale e dalla. teoria dell'evoluzione in particolare, noi dobbiamo preni.ler le mosse per costituire una dottr·ina etica. Ed ha ragione il Trezza di esclamare: < che giova. la scit:1nza se non si converte in sentimento il quale rinnovi l'uomo che vi sacrifica la. sua miglior parte? che giova ripescare le rt-1,quie disseminate per il passato, se non edifichiamo dentro di noi la coscienza vivente? L'intelletto non partorisce i suoi frutti divini se non si ammogli ad una volontà che li fecondi in se stessa » (1). La scienza positiva deve a.dunque darci la moralità.; la scienza positiva. deve formare il r>ostro carattere, g11idare la no,tra condotra, ispirarci gli a.lti idea li e il sentimento del dovere per il dovere. Come si vede noi arriviamo fino ali' impera.ti vo ca.tegorico di E. KA nt, e noi l'accetcettiamo e tendiamo an1.i a far bÌ che esso, da solo sia la norma della condotta umana. Md. non deve per noi rappresentare un comando estrinseco da un un essere superio1•e imposto al,'uomo, il quale poi è libero di seguirlo o trasgredirlo; esso deve invece costituire un motivo organico, acquistato lentamente per adattament.o e trasmesso ptr eredità, al quale l'uomo obbedisce necessariamrnte come ad ogni altro motivo. La. teoria della. discendenza, secondo i nostri avversal'i, è in op,iosizione a questo ideale morale, poichè, per essa e per le leggi dell' eredità noi abbiamo in noi, nel nosti•o sangue, nelle più riposte profondità del nostro essere qualche cosa. della brutalità, della lubricità e ferocia del gorilla o dell'orangoutang. E' la. moralità naturale, ma non umana, che spiega e trova. quindi lecito, che ogni essere abbia un diritto sovrano sopra tutto ciò che egli può, come è naturale, ma non umano che la legge del più forte o del più abile regni sovranamente nel mondo animale, che lo sciacallo o la iena, l'aquila o l'avvoltoio, quando sono stimolati dalla. fame, obbediscano all'impulso della kr..i ferocia, che il leone appaghi i suoi amore si piaceri secondo il caso, e con tenda coi nati della sua razza l'oggetto della sua scelta. E' ancora il Brunetiére che d'ce ciò (2), e per lui il progresso morale è in piena cont1•addizione con le leggi naturali, e l'uomo alla nascita. porta i germi degli istinti più brutali e perversi, e ogni virtù, ogni nozione di bene morale non é che acquisita e appresa facendo forza alla natura. In questo modo la dottrina evolutiva condurrebbe a uno sta.to di barbarie, ostacolar,te qualunque miglioramento sociale, e sarebbe (I) La crit;ca moderna. Bologna, Zanichelli I SO. pag. G. (2) Op. cit. pag. 27.
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