.RlVISTAPOPOLAREDI POLITICA.LETTERE E SCIENZESOCIA.LI 387 poco o nulla hanno da vedere colle convinzioni ; la fede quindi non si può nè si deve misurai e col criterio delle oblazioni. Spilorci e splendidi, pur troppo, ce n'è da pertutto, in tutti i partiti e al di fuori dei partiti; ce n'è fra i ricchi e fra i po veri. Ciò è tanto vero che un prodigo - sia socialista o antisocialista, sia credente o miscredente - profonde il denaro indifferentemente pel partito o per la religione, come per qualunque altra cosa. Appunto per questo ci può essere un socialista. convinto che non dia un soldo per la causa, ed un socialistoide che spenda molto per la stessa, · tale e quale come ci sono cristiani ferventi che spendono nulla e cristiani molto tiepidi che spendono assai per la chiesa. Teoricamente forse così _non dovrebbe essere, nel fatto però è così, malgrado che le contigenze spesso impongono dei sa - crifizi pecuniari contrari al proprio carattere. Ma allora - ci si osserverà - quale differenza passa fra la fede socialista e le altre ? Ne passa molta, e consiste in ciò, che il socialismo, per correggere nell'uomo le cattive passioni e migliorarlo, si rivolge contro la causa del male, eh' è il cattivo sistema sociale ; mentre gli altri pat·titi e le religioni, pur predicando la giustizia e la virtù, non riescono a nulla, rivolgendosi direttamente agli uomini, senza smuovere le vere cause del male. Di più, una fede nuova suscita sempre maggiore entusiasmo ne' suoi seguaci, entusiasmo che si esplica colla propaganda, la quala non può non attirarsi le persecuzioni dei poteri costituiti. Ma « le persecuzioni mutano le idee in sentimento » - diceva ~Iacchiavelli - e « dov' è più sentimento - aggiunge Leonardo da Vinci - li è pitt martir·io ». * * Per questa disposizione congenita - cui abbiamo accennato - due sono le vie per accedere al socialismo: prima è quella del sentimento della giustizia, in omaggio alla quale si rinunzia ai privilegi della propria classe, si sacrificano i propri interessi a quelli della maggior parte, ed è la via dei ricchi, nobili o borghesi ; l'altra è la via del proprio interesse, ed è quella dei lavoratori e dei proletari, di tutti quegli sfruttati e spostati che nel socialismo vedono la fine delle loro miserie ; non deve escludersi, inoltre, che alcuni sono mossi un po' dall'una un po' dall'altra ragione, e sono quelli che appartengono alle così dette classi medie. Quando perci6 un ricco, dir.hiarandosi socialista passa a militare in favore del proletariato, lo si deve riconoscere senza sospetti, perchè questo nella storia è stato sempre un fenomeno strano, se si Yuole, ma normale. L'accusa di vanagloria e di ambizione contro di costoro non regge, in quanto per altra via potrebbero soddisfarle meglio queste passioni tristi, senza i pericoli e le sofferenze che i seguaci di una fede nuova non possono scansare. Può darsi che costoro, per motivi più o meno plausibili. più o meno ignobili, possano quando che sia smentirsi, ritirarsi, defezionare, tradire; ma ciò accade pure in persona di lavoratori. È un fenomeno, dunque, comune a tutte le classi come a tutti i partiti, ed è appunto perciò che non infirma un fatto tanto interessante quanto costante. La cosa procede un po' differente pei proletari, che subiscono la prima spinta solo dall'interesse egoistico, del resto tanto legittimo quanto e più del puro altruismo. Se costoro hanno avuto tempo e modo di subire una educazione socialista, cioè, se hanno avuto agio di formarsi una coscienza veramente socialista, temperando l'egoismo coll'altruismo, qualunque ne sia la ventura della vita, non muteranno di convinzione. Ma se la educazione socialista non li ha sfiorati non che maturati; se la coscienza non s' è fatta o è in via di formazione, allora potrà benissimo darsi e non darsi che un terno al lotto, una ricca eredità od altro li faccia mutare di idee. Avviene all'uomo quello che avviene alle miscele chimiche: un piccolo perturbamento intempestivo le può guastare, mentre ad operazione finita cento scosse non possono pitt alterarle. E che perciò ? Il denaro - è chiaro abbastanza - se ha influenza è sugli incoscienti, sui fiacchi, sui timidi, non ne ha sui coscienti, sui forti, sui coraggiosi, cui il mutare di tempo e di fortuna non 1 iuscirà a mutare nessuna delle loro convinzioni nè la minima delle loro idee. Non c'è dubbio che su alcuni individui di carattere fatuo la improvvisa ricchezza, come la inaspettata persecuzione, ne attutiscono l'entusiasmo e l'audacia, dovuti alle strettezze economiche o alla propria leggerezza; ma ciò avviene in tutti i partiti, perchè in tutti i partiti e' è sempre chi inconsideratamante spingesi fin dove poi non sa e non pu6 restare. Ma allora in che consiste - diranno alcuni estranei al nostro partito - la differenza fra socialisti e non socialisti? - Consiste in ciò, che mentre gli altri partiti hanno uno scopo indi,·iduale e di classe, il partito :ocialista invece ha uno scopo generale ed umano ; quindi, menti-e i partiti borghesi, per la immoralità del loro fine egoistico, rendono immorali i loro componenti, il partito socialista, invece, proponendosi un fine onestamente egoaltruistico, alla onestà deve informare la condotta dei suoi seguaci, e nella solidarietà di co.-toro trova la fot•za di sconfessare ed allontanare i disone><ti.Così, mentre gli altri partiti sempre più s'inquinano e si corrompono, il partito socialista invece i.J il convegno dei buoni e degli animosi, che non possono
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