Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 20 - 30 aprile 1897

386 RIVISTA.POPOLA.REDI POLITICA.LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI ora no, perchè non basta che tutti i socialisti si spoglino dei loro averi, non basterebbe neanco che facessero altrettanto tutti i ricchi della terra quando è il sistema che deve mutare. E dire inoltre che questi tali sconoscono il nome non che la vita dei socialisti più battaglieri; e dire che non hanno avuto mai in mano i nostri giornali, che s'incaricano delle sottoscrizioni; e dire che ignorano quanto costano le persecuzioni, i processi, le contravvenzioni, le condanne al confino, domicilio coatto, al carcere, alla reclusione; e dire che non sanno quanto ogni socialista spenda per giornali, riviste, opuscoli, libri di propaganda; e dire che non possono aver sentore delle collette che si fanno a prò dei compagni più bisognosi ; e dire che non possono apprezzare non solo il sacrificio dei guadagni di una vita egoistica e dei piaceri della giovinezza, ma le pene, i dolori, le inimicizie, le sconfitte, le calunnie cui vanno. incontro i seguaci di un ideale nuovo, i soldati di un partito giovane! Eppure accusano ! * * Questi accusatori hanno un concetto così poco esatto della natura umana, che non sanno immaginare gl' individui appartenenti ad un partito od ad una religione, professanti una comune teoria o dottrina che tutti d'un pezzo, simili, avzi identici, senza differenze, senza gradazioni, senza sfumature, proprio alla stregua della uguaglianza assoluta, che poi addebitano a noi socialisti, che non l'abbiamo mai neppure sognata. Il loro criterio è così falsato dall'assenza di ogni esperienza da stimare ingenuamente che le credenze e le dottrine, le convinzioni e le idee comuni possano debbano anzi trasformare completamente l'individuo che le professa, anche in ciò eh' esso ha di più individuale, di più particolare; credono che gl' individui, dimenticando repentinamente tutto e tutti, sottraendosi alla eredità e alla educazione, facendo astrazione del tempo e dell'ambiente, possano farsi assorbire interamente, come un eremita od asceta qualunque, di vecchia memoria. 'ulla di più falso. La credenza comune - di qualunque genere essa sia - non può mai uniformare in tutto e per tutto gl"individui che la condividono e la professano; nè la identica professione produce in ognuno la stessa intensità di fedé; nè la medesima fede può cancellare le passioni ed i caratteri che sono specifici ai diversi individui. Una trasformazione avviene, certo, ma fino a certo punto e giammai in senso assoluto. Poeta nascitiw, dicevano gli antichi, intraYvedendo una grande verità; la verità è questa, che non solo si nasce poeti, ma si nasce avari o prodighi come si nasce buoni o cattivi, vili o coraggiosi, miti o violenti; la verità è questa che si nasce avari o prodighi come si nasce pacifici o battaglieri, conservatori o progressisti, retrog1;adi o rivoluzionari. Lo stesso fenomeno psicopatico degli asceti e degli eremiti - degni di altri tempi e che oggi verrebbe curato nelle case di salute - anche nel cristianesimo non fu generale, ma fu delle eccezioni, e di eccezioni pur troppo non va esente nessun partito. Ogni uomo sorte dalla natura una dote fisica e psicologica - dovuta alla eredità in armonia col1' ambiente - più o meno varia, nè tutta buona nè tutta cattiva - meno casi eccezionali che vanno dal nano al gigante, dal cretino al genio - che le idee nuove possono modificare più o meno profondamente, ma non distrurre. Così nel partito socialista - come in ogni altro partito - al di sopra delle convinzioni, ·prevale il carattere personale. Molti, p. es., sono pronti a profondere il loro avere a prò della causa abbracciata, mentre hanno un sacro errore pei birri; altri sono pronti a cimentare la pelle, non che la libertà, mentre sono restii a mettere la mano alla borsa; alcuni non sanno stare senza lotta, senza sconfitte, senza dolori, quando altri amano sopratutto il quieto vivere. Può darsi che l'una e l'altra virtù coincidano nella stessa persona; fortunatamente abbiamo molti di questi esempi eroici; ma essi, per quanto ammirevoli, non infirmano la regola generale. Un partito di eroi, in cui ogni membro concentri in sè tutte le virtù sociali, non s'è visto mai; in ogni partito, fra gli estremi dell'eroismo e della vigliaccheria, si stabilisce la media - la maggioranza - in cui le diverse virtù, in maggiore o minore misura, si contemperano, ed è questa media che ne costituisce la spina dorsale e gli dà la caratteristica propria. Ora nessuno potrà negare che nei partiti giovani - come il socialista - il lato buono è tanto più sviluppato quanto meno lo è il lato cattivo; ne risulta quindi una moralità media più elevata di fronte ai partiti vecchi, in cui succede l'opposto. Fra i socialisti - come fra i non socialisti - pur essendo una la fede, certo che in questa fede e' è differenza d'intensità fra un individuo ed un altro, a seconda dei diversi fattori che vi concorrono, specialmente del temperamento e dell'educazione. Facciamo un esempio: i cristiani sono tutti avari o tutti munificenti, sono tutti crudeli o tutti pietosi? Giammai; fra Domenico di Guzmav, che esultava nel bruciare la gente, e Francesco d'Assisi, che appellava fratello fino il lupo, e' è una scala immensa di gradazioni; eppure nessuno si attenta a negare che entrambi sieno cristiani, se ne togli tutto al più il modo e la misura. La legge1·ezza e la munificenza sono qualità che

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