400 R[VISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOCIA.Ll far progredire questa egregia scrittrice e farlo correggere alcune sue pagine, ove le vecchie reminiscenze scolastiche appaiono ancora. E. DE MARINJS. Dr. ANTONIO VA CIRCA: Saggio sull'influenza delle colture nelle {orme dei contratti agrari. Terranuova di Sicilia, G. Scordato 1897. Il titolo del libro è pretensioso ; ma il contenuto è abbastanza buono. L'A. comincia coll'esame della scelta del sistema di con duzione agraria m rapporto all'interesse del proprietario, del contadino e della società; e l'esame verte principal• mente sull'Italia. La conau.::ione diretta tra noi è prati<'atd soltanto dai piccoli propeietari. che decadono e scompaiono. Quando è sussidiata da capitali e da intelligenza tecnica giova al proprietario e alla società; nuoce a: lavoratore. L'affitto nuoce alla società ed al contadino; riesce utile soltante al proprietario pigro ed assenteista. La me::::adria giova molto economicamente e moralmente al contadino ed anche al proprietario. Dal punto di vista sociale non risponde a tulle le esigenze moderne perchè essendo fondata sulla piccola cultura non permette l'uso delle macchine ; perciò decade. li Vacirca combatte il protezionismo come difesa dell'agricoltura e mostre con dati recenti che l'agricoltura si difende meglio colla cultura intensiva e con le applicazioni delle scoperte scientifiche Ricordiamo a questo proposito che l'on. Guerci nell'Economista d'Italia ba pub• blicato una serie di articoli pratici e convincenti. L'A., ritiene che il rimedio per evitare i perturbamenti che ha prodotto e potrà produrre la quistione agraria non stia nè nel progetto Crispi - combattuto dal punto di vista dei latifondisti dall'on. Di R4dini -, nè nel!' homesteade, nè nella riforma dei contratti agrari. Raccomanda invece e preconizza la cooperazione, che rappresenta la forma intermedia tra la proprietà individuale e il collettivismo. Dato il compito che si era assunto, noi osserviamo, che l'autore avrebbe dovuto chiarire meglio in che cosa deve consistere la cooperazione agraria e come dovrebbe organizzarsi. Si rimane nel vago e nell'indeterminato colla semplice conoscenza del suo desideratum. Sono antiquate certe citazioni del Vacirca - ad esempio quella del Sismondi per l'affetto in Inghillerra; ma non possiamo lodarlo abbastanza per la ec1uanimità, rarissima in un collettivista, colla quale egli giudica la mez~adria. Si vede ch'egli è vissuto in Toscana e che giudica dopo avere osservato fatti e senza Jasci?.rsi fuorviare da preconcetti teorici Prof. ANTONIOLABRIOLA: Essais sur la conception matèrialiste de l' histoire. Avec une preface de G. Sorel. Paria, Giard e Brière L. 3,50. È la traduzione dei due saggi del Labriola, di cui la Rivista si occupò più volte; ora, adunque, non dobbiamo che far menzione della Prefazione del Sorel, che tanta simpatia nutre per l' Italia e che pare tra noi non è tanto conosciuto quanto dovrebbe esserlo. Di questa simpatia del Sorel pel nostro paese se ne ba una prova anche in questa stessa prefazione, nella quale in una nota a pag. 5 scrive : « Un solo paese mi sembra avere il diritto di rivendicare un posto eccezionale nella nostra civiltà moderna: è l'Italia, la patria comune degli spiriti liberi e colti». li Sorel ch'è tanlo benevolo col nostro paese tratta abbastanza aspramente la Francia e i socialisti francesi, ai quali non sa perdonare di non essere marxisti ortodossi. Crede che il materialismo storico sia quasi sconosciuto in Francia e spera che il libro del Labriola - che pone accanto ai libri classici di Marx e di Engels ~ possa diffonderlo. Notiamo questo brano della prefazione : « Il problema del divenire moderno = considerato dal punto di vista materialista - riposa su tre quistioni : i· il proletariato ha acquistato una coscienza chiara della sua esistenza come classe indivisibile i 2· ba esso tanta forza per en• trare in lotta contro le altre classi ? 3· è in condizione di rovesciare, con l'organizzazione capitalista, tutto il sistema clell' ideologia tradizionale ? Alla Sociologia la risposta »· (pag. 3). Raccomandiamo queste tre questioni - specialmente la prima - ai marxisti italiani, i quali si sono sostituiti alla sociologia ed hanno risposto afferm!ltivamente con molta allegra sveltezza. Conte A. BoNsms: Il collettivismo e le sue conseguenze. Traduzione, prefazione e note di Salvatore Nicotra Bertuccio. Catania, N. Giannotta Ed. 1896. L. 3,50. Questo libro è una specie di condensazione di ciò che hanno scritto il Leroy-Beaulieu, il Rae, il Guyot contro il collettivismo. Ciò che vorrebbe essere nuovo è assolutamente campato in aria, perchè si riferisce alla critica della futura organizzazione sociale, che nessuno ba osato dire quale sarà. La prefazione e le note in grati parte sono superflue e in qualche nota si trovano errori, che non avrebbero dovuto sfuggire al suo autore, che si mostra abbastanza coltoCome si può asserire, ad esempio, che A. vVagner sia uno dei capi più rispettati del collettivismo tedesco i (p. t50). Di questo passo in una seconda edizione si potrà affermare che i collettivisti italiani sono pervenuti al governo con !'on. Luigi Luzzatti. li libro edito dal solerte Cav. Giannotta riuscirà molto comodo a tutti i conservatori, che vogliono avere a loro disposizioni fatti e osservazioni per difendere Io stato attuale contro gli attacchi dei socialisti sentimentali, che non conoscono le ragioni della dottrina, che sostengono. Lurnr PICCIONI: Il giornalismo bergamasco dalle sue origini alla costituzione del regno d'Italia. (17971861). Bergamo Istituto Italiano d 'Arti grafiche. 1897. L. 3. L'argomento a nostro avviso, non valeva la pena di es• sere trattato in un volume. Potrebbe riuscire utile e divertente - e lo sono certe pubblicazioni francesi, se non altro, per la storia delle caricature celebri - la storia del giornalismo italiano; llon quello della sola Bergamo. E colla diligenza e pazienza che l'egregio autore mostra in questa sua pubblicazione potrebbe riuscire bene, nell'impresa più vasta, che gli suggeriamo e che gli darebbe occasione buona per tratteggiare anedotticamente il movimento politico e intellettuale del secolo, che sta per finire. La Rivista Popolare di politica lettere e scienze sociali, si vende anche a numeri separati al prezzo di Cent. 20, il fascicolo. Per cambiamenti di indirizzi rivolgersi al Sig. G. M0NTALBAN0: Via S. Nicola da Tolen. tino Num. 45, Roma. Dr. Napoleone ColoJanni, proprietario,direttore-responsabile. Remi, Tip. Tiberina, Via de'Gigli d'Oro 16.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==