368 RIVISTA. POPOLA.REDI POLITICA.LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI importanza nel sistema delle proposizioni che costituiscono la scienza economica e per la assoluta compiutezza. della dimostrazione che ne è fornita, s;cchè nulla resta da aggiungere, o da rettifica.re in essi. Questi teoremi, tutti quanti meno uno, hanno una generalità minore dei due teoremi Walra.siani, cioè del teorema dell'utilità massima nella trasformazione dei suoi beni per parte di ciascuno individuo, e del teorema. del profitto massimo dell' impresa, l'ultimo dei qua.li era già stato rigorosa.mente dimostrato per la prima volta dal Pareto, nel Giornale degli Economisti (luglio 94), e riceve ora nel suo trattato una dimostrazione più rapida e semplice. I teoremi ai qua.li accenno sono i seguenti: Gli intraprenditori, mentre realizza.no il teorema del profitto massimo dell' impresa., determinano i coefficienti di fabbricazione; ora, si dà < che, in l'egime di libera concorrenza, i coefficienti di fabbricazione riescono a essere quegli istessi che si avrebbero, qualora il postulato fosse di ordinarli in modo tale da avere quantità siffatte di prodotti che, opportunamente distribuiti, diano un massimo di soddisfazione individuale a.gli individui componenti un consorzio ». < Per ogni individuo esistono determinati valori di coefficienti di fabbricazione.che procul'ano a lui un massimo di soddisfazione : per ogni classe di individui esistono determinati coefficienti di fabbricazione da.i qua.li seguono tali quantità di prodotti che, opportunamente distribuiti, procurano a ciascun individuo componente la classe un massimo di soddisfazione individuale. « É implicito, ritengo, che si ti-atti di massimi di soddisfazione individuali subordinati alla posizione di fatto originaria di ciascuno componente la classe. Questi teoremi si trovano nel capitolo sulla produzione. In quello del commercio il Pareto fornisce una analisi che è la più completa che si abbia delle condizioni di equilibrio negli scambi tra mercati çhiusi, cioè nel così detto commercio internazionale. È impossibile riassumerla qui in ragione della complessità dell' argomento. Ma, la più nuova, la più singolare, la più feconda delle tesi del Pareto - se essa verrà ad esser confermata - concerne la distribuzione dei redditi. Il Pareto ha preso in esame tutti i fatti finora raccolti su questo argomento e questi fatti sono moltissimi. Essi sono univoci. Se formiamo una tabella di due colonne e in una prima poniamo in ordine di grandezza crescente i redditi e nell'altra il numero degli individui che fruisce di ciascu!lo dei redditi ohe sono classificati nella prima colonna, e se sostituiamo poi ai numeri assoluti di questa tabella i loro logaritmi, vedremo questo fatto _singolare, che i logaritmi dei redditi, presi per ordinate, costituiscono ogno1•a una retta ! E ciò invariabilmente, che si tratti di un paese agricolo, povero e cattolico quale l'Irlanda, o di un paese ricco, industriale, prevalentemente pr<testante, quale l'Inghilterra, che si tratti di un grande paese come la Prussia, o di una serie di città come Parigi, Basilea, Firenze, Perugia etc. La inclinazione di questa retta, cioè l'angolo che essa forma con l'asse su cui sono classificati i redditi varia entro certi limiti, ma, in sostanza., data quella massa di fatti univoci si genera la com·inzione che la distribuzione dei redditi sia determinata quanto il tipo con cui cristallizza un corpo chimico. È inutile sofTermardi alle conseguenze che discenderebbero, o che discenderanno un giorno da questo teorema. Non v'è chi non avverta che se restas;e confermato sarebbe il teorema fondamentale della sociologia, la quale, per esso, entrerebbe :di punto in bianco nelle scienze certe quanto la demologia. Senonché, data appunto la importanza smisurata di una simile legge per gli studii economici e sociali, non saprei per ora consigliare altro atteggiamento che quello di una benevole e interessata aspettati va. Affinché venga accolta una legge di questo genere non basta che tutti i fatti finora esistenti la confermino. Non ba.sta neanche che questi fatti siano molti. Occorre che siano molti ai sensi della statistica, cioè tanti quanti ce ne sono voluti prima che ci si credesse che nascono 105 o 106 maschi per 100 femmine. La precisione di un risultato cresce soltanto come la radice quadrata del numero delle osservazioni. Lo stesso Pareto è il più severo critico della sua courbe des revenus e si limita a dare l'espressione analitica di una parte di essa. Non è quindi lui che ammoniamo, ma coloro che in quella legge che ha tutta la grandiosità di un fenomeno della natura vanno cercando argomenti precoci per meschine lotte del giorno. Un'u!tima parola su quello che, a mio avviso, è il terzo prdgio dell'opera del Pareto. Sta quebto nella grande, nella geniale larghezza d1 vedute. In quell'opera si connettono leggi fisiologiche con leggi economiche, con leggi storiche, con leggi sociali, con principii di meccanica. Si legge un'opera filosofica leggendo il Partto. Si legge un 'opera in cui si rivela il concatenamento di tutto le scienze ed in cui la natura riapparisce una alla mente nostra. Chi, fra gli economisti ha saputo fare altrettanto? Bisogna andare indietro ad uno Stuart Mili per trovare una monte di calibro uguale. MAFFEO p ANTALEONI. I baccaristi di"TranbyCroft ,, E il Principe diGallesrede ltronodeiBrunswick I. GLI ANTENATI So non avessi consumato degli anni rn Inghil terra e non avessi letto che i documenti storienei quali sono sdraiati i monarchi della casa dei Brunswick, avrei, davvero una poverissima opinione degli inglesi. Non crederei alla loro superiorità politica e direi che i sedicenti {reeborn Englishmen sono dei megalomani o dei degenerati c!Ìe hanno perduto nel whisky scozzese, la. fierezza e l 'indipendenza dell'Inghilterra. puritana. Non si capirebbe come i discendenti delle generazioni che hanno lottato e patito e versn to ianto sangue per mantenere ineo-
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