Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 18 - 30 marzo 1897

RIVISTA. POPOLAREDI POLITICA.LI!.'ITERESCIENZE SOCIA.LlE 345 se stessi e i figliuoli; che nelle grandi capitali, dove il lusso e il surménage degli ambienti sorpa~sano ogni misura, s'ammassano nei fondaci come luridi cenci raccattati: si può esigere rivolgano un pensiero a gli 0ppressi dalla tirannide spagnuola ed ottomana? E la carità nostra verso gl' insorti di Cuba e di Candia,~mentre nulla o quasi nulla facciamo a prò di milioni di diseredati é'_.forsecoerente e sincera ? Fin chè non avremo conciliato codeste antinomie stridenti della coscienza e del cuore, continui Tolstoi a escogitare rimedi per la estinzione della specie, e a rispondere a i suoi accusatori: « Ma vale la pena di conservarla? » Il mio non è pessimismo sistematico, ma prov- .visorio: ho fede che il sole dell'avvenire risplenderà presto, dissipando la nebbia onde la coscienza sociale è avvolta;. ho fede che primi ad esserne rischiarati e vivificati 5aranno gli italiani. Il popolo che, applicando l'equità al diritto positivo, seppe quasi inalzarlo all'altezza del diritto naturale; che .con Alberigo Gentili gettava le basi del diritto pubblico esterno, precorrendo Grozio; che ha si spiccata la perizia nell'arte di trarre norme direttive imperative dalla coscienza etica; che estende incondizionatamente i suoi diritti civili a gli i,tranieri; che dà al mondo l'esempio dei volontari della carità e della libertà: parmi il meglio adatto a promuovere il compimento della costituzione delle patrie, e a concepire un diritto sociale che si so· stituisca al vecchio diritto privato, baluardo del- !' individualismo esclusirn e assorbentP, sciolto e inorganico, egoistico ed empirico, di cui il relativismo politico, filosofico, lette1'ario è una generazione spontanea. Prof. LUIGI .\'lARTNO. ( dell' Univ•rsità di Catania). UnvaisitaliU' fficItiaoliadnioEmigrazione AD E I LIS BLAND. Trovandomi in Nuova York, dopo una gita per gli Stati Uniti, ho arnto un giorno il piacere di incontrare il cav. Egisto Rossi, e, dopo aver- parlato con esso di Yarie cose della Colonia, mi imitava a Yisitare l'Ufficio Italiano di Emig1·azione da lui diretto in Ellis Island. Detto ufficio veniva istituito per opera p1·incipalmente del nostro solerte ambasciatore Barone S. Fava che, bene esperto dei mali ed abusi a cui andava soggetta la nostra emigrazione negli Stati Uniti, ideò e propo e al Segretario di Stato in \Vashington un Ufficio di Patronato capace realmente di porre un efficace riparo a tali abu~i. L'approvazione di tale proposta da parte di quest'ultimo e del :Ministro Blanc non si fece molto attender'e; e in seguito ad accordi stipulati tra i due governi mediante pratiche egregiamente condotte a: termine dal nostro Rappre~enlante (l ), l' Ufficio Italiano venne insediato ad Ellis lsland fino dal 23 luglio 1894. Concessione questa che nessun alt1'0 governo, (neppure quello Austi-iaco che pure ne fece domanda) rotè ottenerr, e che giustamente si suole considerare qua come uno speciale favore del mentovato Segretario signor Carlisle al suo amico personle Barone Fava, a cui perciò si deve il principale merito dell'01·ganizzazione e della buona riuscita di questa importante Istituzione a beneficio dei nostri emigranti. Si va t.d Ellis Island (una piccola Isola nella Baia di Nuova York e distante circa 3 miglia dalla terra ferma) dalla Battary ossia dal Barge Office che trovasi vicino al vecchio Castle Garden (oggi trasformato in un magnifico aquario) che fino a poco fa fu la grande porta per cui entrarono negli Stati Uniti milioni e milioni di emigranti, tra cui molti di quei grandi fabbricanti e commercianti tedeschi, italiani, irlandesi, che oggi rappresentano una parte as~ai cospicua nel movimento industriale e commerciale di Nuova York. La traversata si fa in un quarto d'ora sopra un vaporino di recente costruzione che porta il nome John G. Carlisle (l'attuale Segretario del Tesoro) passando vicino alla Statua della Libertà (Statue of Liberty) che il faro colossale eseguito dal l3artholdy cli Parigi e regalato com'è noto dalla Francia agli Stati Uniti. Il nuovo stabilimento eretto in eletta Isola espressamente dal Governo Federale come Stazione per gli emigranti di tutte le nazionalità (e dove vengono trattenute per esame e quindi ammessi nel territorio americano o respinti al porto di provenienza a secondo dei casi) è cosa troppo importante e meravigliosa per poterla descrivere in poche parole, mentre oggi ho appena il tempo di dare brevi cenni sull' Ufficio Italiano, (scopo della mia visita ad Ellis Island) la cui multiforme azione a beneficio dei nostri emigranti riassumesi nei due principali servizi di esso, che sono : 1. ramo informazioni ; 2. patronato. Col primo di questi servizi detto Ufficio mette in grado l'emigrante di essere, per quanto possibile, bene ragguagliato intorno alle località, ove intende recarsi, dandogli 1~ necessarie informazioni sul modo pii1 di1·etto ed economico di trasporto, sulle maggiori o minori probabilità di trovarvi la specie di lavoro che desidera, sui salari che si pagano, sul costo del vivere, e via dicendo. A questo ramo informazioni appartiene pure la copiosa corrispondenza clell' Ufficio col pubblico, ossia colla numerosa colonia di italiani residenti (I) Si vegga a tale proposito la copiosa corrispondenza del Darone Fava coll'ex ~Iinistro ,legli Esteri onorevo!c Bla.1c quale si lc~gc nel Libro Verde N. XXIV sotto il titolo Provvedimenti concordati col Governo degli Stati Uniti dell',\merica del ~ord a favorn dell'emigrazione italiana.

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