Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 18 - 30 marzo 1897

35S RIVISTA. POPOLAREDI POLITICA.LETTERE E SCIENZE SOCIALI Indi, impassibile, assistette alle brutali giornate di Giugno, agli avvenimenti che s'andavano svolgendo: previde la breve durata della seconda repubblica, e quello eh' è più str.i.no, il secondo 18 brumaire. Silenzio, guardava attorno, un paese e l'altro, seguendo con attenzione e simpatia quello dove si cominciava a combattere per la libertà, combattendo, a dirittura con le armi più feroci, senza piet:ì, chi negava, in un altro, il necessario presupposto al progresso, non ti-alasciando mai di profetizzare il grande avvenire della patria. O Freiheit, du bist ein boeser Traum I Oh libertà tu sei un cattivo sogno I - Questo il suo grido lamentoso. Ma la prova come tutta la vita d'Enrico Heine sia stata informata ad un' idea Jìssa : la libertà, la trovo in una poesia, forse la più grande del libro, in cui si t1•ova (1). È un povero svevo che si presenta al re: - Date, o sire, al popolo la libertà I L'uomo è libero, la natura non l'ha fatto nascere schiavo. Date, o sire, al popolo tedesco, il diritto dell'uomo 1- - Un bel sogno ! risponde il re. Addio, caro. T11 sei un sonnambulo, ti farò accompagnare da due gendarmi. Addio l Devo andare alla rivista: odi le trombe che mi chiamano. - Enrico Heine rispettò il patriottismo vero, che aveva per scopo il solo benessere della nazione, sferzò l'altro, il falso. Accdtò la repubblica, se funzionava in modo d'assicurare la libertà, la combattè se non serviva che ad interessi di classe. Riconobbe che per governare, la prima delle forze necessarie a.i un governo è la mo~ale (2); intuì, meraviglioso!, una alleanza tra Russia e Francia (3). Ma una fiamma splendida illuminò tutto il cammino del rivoluzionario: comparve al giovane studente che ascoltava il maestro che gli immergeva nel pc tto la fredda lama del dubbio accompagnò l'uomo nell'esilio, non spegnendosi mai, nemmeno dinanzi al moribondo, che agonizzò ror otto lunghi anni : la libertà! Enrico Jieine dubitò di tutto, della libertà non dubitò, non rispettò uomini e cose, rispettò le libertà, rise di tutto, della libertà non rise. Beffardo, orgoglioso, diventa umile, p1•ega, s 'inginocchia quando chiede la libertà l Leggete l'opera, Simile a quell'eterno errante della sua razza, cammina, cammina, sempre in cerca d'essa, invocandola. Si ferma, quasi sconfortato: O, Freiheit, du bist ein bobser Traum l Ma il sogno deve diventar realtà. E daccapo! si allontana fidul\ioso, nella notte profonda, infinita. Ancora si vede la sua fiamma ispiratrice, lontana, ma splendente, ancora s 'oJe la sua voce, lontana, ma non fioca, sicura e triste : libertà, libertà .... (I) Utimi versi - voi. Ili. (2) Pensieri - voi. Xli. (3) lvi. GIUSEPPE p ARA'rORE. Cronaca Politica. Le ele~ioni e i nuovi gruppi all'estrema sinistra - Ripercussione d'Oriente in I(alia - Scandali bancari e.... Francesco Crispi. La cr.:>naca politi, a di questo mese è dominata dagli avvenimenti di Candia e dallt1 elezioni politiche. Di queste ci in'ratteuiamo diffusamente in altra parte del giornale; qui dobbiamo aggiungere che le elezi'>ni di ballottaggio confermano anzi superano le previsioni nostre e le speranze. La nota saliente di questa seconda giornata è infatti la riuscita di altri sette od otto repubblicani che uniti ai primi eletti formeranno alla Camera un g1•uppo repubblicano di una quindicina di deputati; e non sarà questa la novità meno interessante e signiecativa della Camera nuova. É in questo ballottagg;o significantissima la caduta di Fortis, e poi di Rava, Bonacci, Cibrario, Garlanda ecc. In complesso la Camera si rinnova di ciroa 150 deputati; i punti nei quali essa muta più di fl.sonomia sono il centro sinistro, nel quale sedevano in gran parte i c;ispini, e la estrema sinistra nella quale avvier.e come uno spostamento per il comporsi a vita • distinta dei gruppi Jì11ora insieme confusi. La cronaca non ha molto da notare sugli episodi della lotta. Corsero voci contradditorie sulla partecipazione dei cler·icali; a Milano a Roma par certo abbiano votato nei ballottaggi. Repubblicani e socialisti fieramente avversi nella elezione di primo scrutinio si sono lealmente scambiati i voti in quella di ballottaggio. Il concorso alle urne puossi calcolare del 50 0t0; nei ballottaggi si è l'aggiunto il 75. • Gli avvenimenti di Candia hanno avuto una grande ripercussione in Italia: oltre che con com1z1 e dimostrazioni la simpatia per la causa ellenica si è manifestata con l'accor.-ere di volontari reclutati specialmente fra gli studenti e i socialisti. Alcuni di questi ultimi giunti in Atene hanno versato per lettera in giornali italiani l'amarezza delle loro delusioni sui propositi di quel governo: ciò che non ha loro impedito peraltro di partil•t1 quale per Candia quale per la frontiera. In Italia le notizie furono attese con grande interesse fin che la lotta elettorale ebbe travolto nel suo piccola turbine quel po' di attenzione pubblica che gli avvenimenti politici possono raccogliere fra noi. Le notizie dei bombardamenti sollevarono qualche protesta ; ora la insipida commedia delle potenze le quali deliberano a gran fatica e, deliberato che abbiano, non attuano, ha stancato tutti. E siamo ancora tanto lontani da una soluzione qualsiasi. " Il mese si chiude con una ripresa di scandali bancari p1•ovocata dalle rivelazioni dell'ex direttore della sede bolognese del Banco di Napoli, comm. Favilla. Francesco Crispi (scandali bancari e Crispi, come chi avesse detto una volta granduca e tedeschi) ha avuto mandato di comparizione. Egli ha deposto innanzi il giudice a Napoli, e il giorno dopo eccolo capitato a Roma a far visita al re.

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