RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 353 contadini e di accrescere la produzione agricola. Un deputato della regione, valoroso giurista quanto caldo amante del suo paese, l'on. Antonio Rinaldi, si è avvi~ato di raggiungere quel fine mediante un suo disegno di legge presentato prima alla Camera nel 1893, avvalorato di recente da un poderoso studio critico-storico. - Le terre pubbliche e la questione sociale - e ripresentato alla Camera nel passato gennaio. Il disegno di legge dell'on. Rinaldi è veramente, a parere nostro, il più largo ed efficace, che finora si sia escogitato in materia agraria. Non è qui il caso di entrare in particolari, tanto più che ai lettori della Rivista Popolare esso non può riesce nuovo: era solo doveroso per noi di ricordarlo parlando della Basilicata e dei provvedimenti che ci vogliono a rialzarla dal misero suo stato presente. Il Governo ed il Parlamento, i quali hanno pur mostrato di voler curare, non diciamo con quali e quanti risultati i mali di altre regioni d'Italia in condizioni poco liete, non dovrebbero veramente ti ascurare più oltre la. regione lucana, cui per la .stessa sua infelice condizione sono dovute le maggiori sollecitudini. A VV. GIUSEPPE l3mAGHI. Lavitadi un comunferancese. 1 Trattandosi di costumi francesi o moeurs - per usar<l un termine comprensivo - è impossibile il generalizzare. Le rivoluzioni possono andare e venire: tutto il sistema amministr<11ivo delle città può essere ridotto ad un morto livello di uniformità ma i distintivi caratteristici delle vecchie provincie rimangono. Il Normanno differisce grandemente dal Bretone, il Bretone dal Borgognone, il Borgognone dal Guascone. Le popolazioni sono stranamente diverse nelle loro abitudini e nel temperamento, nel sistema di vita, nei tratti fisici, ed anche nella lingua, giacchè il patois di una provincia è appena intelligibile in un'altra. Premetto quindi che tratterò doi Borgognoni, nei distretti agricoli della Costa d'Oro, che ,ivono molto lontani dal contatto delle città, ed ancora più lontani dalle influenze della civiltà (ì,n de siécle. Il Borgognone è un tipo distinto. Egli è allegro, affabile, e socievole. Vive bene e lavora molto. ]~ assai più socievole dél Bretone, meno avaro dell'Averniate non così eccitabile co.ne il meridionale. l) In questo studio curioso e minu1.ioso della vita economica di un comune di Francia, scritto da un inglese, i lettori, specie quelli del nord d'Italia, trovnranno descl'itta, in quanto è supel"fìcie,la stessa vita dei nostri comunelli rurali. :\la vi sono delle varianti capitali per il presente stato economico come per l'avvenire della razza; il nostro contadino è ben pi>l SflO'!liato dall'esattore, e foglia senza pre· occupazioni anche quando è piccolo proprietario. Jn intere zone poi anche queslo piccolo hcncsferc, a cui risponde pure una picc,ola vita n.orale, manca affatto, e le condizioni sono diversissime; il saggio che publ)lichiomo sulla Ilasilicata - a cui alt1·i faranno seguito - lo mostra trop110. N. d.!{. Lo speciale angolo della Costa d'O1•0 della quale m'intrattengo è un elevato altipiano circa dodici mi• glia da Beaume. È troppo alto per la coltivazione della vite - tranne che in ristretta scala - con qualche risultato. È un distretto agricolo con scarsi villaggi. L' istinto sociale conduce la popolazione a vivere in gruppi di villaggi, che insieme costituiscono l'unità amministrativa: il comune. Esaminiamo uno di questi tipici villaggi-comuni. Il villaggio non è che un aggregato di piccole casefattori e, unite in maniera più o meno regolare. Ogni proprietà consiste in una casa da abitare da un lato, e una stalla dall'altro, i quartieri per il pollame nel mezzo, ed un granaio in alto. La strada nazionale le attraversa e fo1•mala stl'afa principale del villaggio. Vi sono altre straducola flan• ch('ggiate da case, ed uno spazio triangolare eh' è degnato del nome di piazza. E qui dovrebbe essere la pompa del villaggio ; ma la civiltà in questo angolo della vecchia Borgogna può soltanto fornire un poLzo. Una vecchia croce di pietra sorge, come una sentinella, vicino al pezzo, indicando ai peccatori la via della chiesa, la quale occupa una elevata posizivne sovrastante la piazza. Qu:1.ntunque le vie del villaggio non siano lastricate, esse offrono maggiori risorse che non facciano gen(;ralmente le strade. Sono ornate da urncchi di concime, ivi depositati col pagamento di una piccola somma all'erario comunale. Essi formano la ricreazione ed il nutrimento di una numerosa famiglia di galline, oche, anitre, ed altre razze piumate. Le ocl,e e le anitre hanno l'esclusivo uso del fondo Fporco delle acque stagnanti nel mezzo dd'.a piazza. Lo stagr,o è staio fatto evidentemente per esse. Non è con· sidei ato utile e profhtevole il nettare spesso la strada giacchè l'accumular.si della mondiglia é molto apprez• zata dalla sopranominata compagnia di piumati. Le strade servono ancora ad altro scopo. Legna da ardere sono qui ammonticchiate, e qui è anche la ri • n;essa per carri, carriole, aratri ecc. Le vie del villaggio sono così, almeno, pittol'esche, se non sono nette. Un visitatore del villaggio è subito colpito dall'abbondanza di donne vecchie, e dall'assenza di giovani. Ma le vecchie mostrano b più grande vitalità. Queste vecchie non sono le pensionate della società. Sono lavoratrici. Se non lavorano sui campi, facendo qualche cosa per il raccolto, o gua:-dano le vacche, o intessono maglie S'llla porta. Tut1i lavorano. Tutti si levano alle quattro del mattino l'estate, e alle cinque d'inverno. Non perchè nbbiano bisogno di servire per vivere. La ricchezza è ben distribuita nel comune, e se apparentemente vi è poca comodità, vi è accumula'.a molta agiatezza. O 6 nuno è proprietario di qualche cosa: se non di un pezzo di terra, di una casa o d'un giardino. Non vi è gente povera nel comune. Non vi sono nè asili pe1· i poveri nè tasse per i poveri. In una popolazione di 450 abitanti, più di 300 sono r. gistrati proprietari alla casa comunale. Siccome non vi sono poveri, così non vi sono delinquenti. Quando ognuno
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