RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI 351 popolazione poichè, si ripete, salvo che l"agricola non ci è alcun' altra originaria fonte di produzione e di ricchezza - è meschinissima; di tutto il ceto contadinesco una buona metà sono salariati giornalieri, gente cui la vita sobria e di privazioni cui sono avvezzi non toglie di venire spesso alle prese con la fame. Sono retribuiti, è vero, con salarii giornalieri oscillanti fra un minimo di lire 1,50 e un massimo di lire tre nell'estate e al tempo della seminagione, ma che è tutt'altro che costante, così che in media si possono chiamare avventurati coloro che lavorano due terzi dell'anno. Meno peggio stanno i salariati ad anno, poichè il proprietario od il conduttore del fondo gli corrispoudono almeno il pane da sfamarsi. Infine il contadino piccolo proprietario, in quelle condizioni primitive della coltura, è ugualmente un disgraziato proprietario, di rado in situazione superiore ai suoi compagni di fatiche, gli operai fissi e giarnalieri. La piaga principale di codesta popolazione agl'icola è certamente il salariato giomaliero, avventizio; ma del resto, data la presente economia agraria in Basilicata anche un altro sistema più vantaggioso di conduzione dei fondi, la mezzadria per esempio che altrove assicura un relativo benessere al contadino, non faeebbe il lavoratore del suolo una migliore condizione. Trascorrendo infatti i paesi della Basilicata - e chi scrive non ha neppure potuto vedere quelli fra essi che come più remoti dai centei della provincia sono in più deplorevole stato - colpisce l'abbandono e la miseria in cui giacciono; tugurii neri e mezzo diroccati e nelle città luride tane, più spesso sotterranee, le abitazioni nelle quali s'ammucchiano i contadini, di solito con le loro bestie; in tutta la provincia nessuna città che abbia una fognatura; nei borghi strade pavimentate dal cumulo delle immondezze, nelle quali grufolano i maiali, e degli escrementi, fomiti d'infezione continui che solo i Yenti e le pioggia spazzano via. E se in generale la salute pubblica in Basilicata è buona - fatta solo eccezione rispetto alta malaria, l'indice delta ignoranza è della ignavia di un popolo come la chiamò con energica frase l'illustre Cantani, della quale il quoziente di mortalità è fra i piu alti del Regno - ciò deve attribuirsi alle fortunate circostanze che la popolazione vive quasi tutta in luoghi elevati, (più di un terzo di essa abita ad un altitudine maggiore di 700 metri) ed usufruisce in generale di pura acqua di fonte. Vi ha un ospedale solo, punto ricco e capace, per tutta una provincia così vasta e con comunicazio11i tanto difficili; di servizii igienici nessuna traccia salvo che nel capoluogo; se il medico è dappertutto, mancano spesso le farmacie e talora -anche i semplici armadii farmaceutici. I cimiteri, molti dei quali infino a pochi anni fa erano fosse carnarie, sono ora ordinati dovunque; ma la trascuranza che se ne ha fa brutta testimonianza dello stato del popolo. La beneficenza in Basilicata è misera anch'essa: poco più di dugento opere pie, con meno di dugentomila lire di rendita l'anno, un buon te1-zo della quale erogata in spese di culto! . È agevole dopo ciò comprendere quanto l' istruzione debba essere scarsa nel popolo: vi sono in - infatti colà ancora da ottanta analfabeti sopra ogni cento abitanti. Come corollario di questo stato sociale della Basilicata, la delinquenza infine è assai alta segnatamente rispetto ai delitti di sangue, a quelli contro il buon costume e l'ordine delle famiglie e pet· i furti. Facendo anche astrazione dall'eredita lasciata dal brigantaggio, il quale come è noto assunse nella Basilicata forma e carattere di delitto collettivo. per la partecipazione di intiere classi sociali e di intiere comunità e le cui tradizioni sono troppo fresche perchè non abbiano lasciato degli abiti de littuosi in certi strati della popolazione, a chi consideri che questa è colà costituita per nove decimi da contadini e tenga presenti le condizioni economiche e sociali di essi, non può riuscire oscuro il fenomeno dell'accennata alta delinquenza. Nei co11tadini invero il fattore economico desta le passioni piit brutali e li spinge alJfurto o all'omicidio, più spesso alla grassazione, a trattenerli dai quali non è in loro alcun freno educativo. Così le relazioni familiari ed economiche del contadino di Basilicata, relazioni facili ad imaginarsi dato lo stato di indigenza e di promiscuità in cui vivono i membri di una famiglia e spesso anche di varie famiglie, sono 'la causale del fenomeno dell' elevata· delinquenza contro l'ordine delle famiglie ed il buon costume. Tuttavia la dignità umana non è presso il contadino lucano tanto avvilita come può osserva1·,;i nei contadini di molte altre regioni d'Italia, segnatamente di talune delle superiori; la coscienza della personalità non manca loro; ossequiosi col padrone, non sono servi e sanno liberamente parlargli : gli è che!il contadino in Basilicata non è isolato, non si sente un atomo a sè abbandonato come quello lombardo e in genere quello delle provincie settentrionali; egli vive strettamente unito con i suoi compagni; vi,e per dippii1 accanto alle altre classi sociali, sente di appartenere anch'egli ad mia class\3ed è quindi in lui un qualche sentimento di vita collettiva; è in grario di riflettere sulla co11dizione sua e su quelle delle altre classi S!lciali: appena che il contadino lucano fosse un poco più istruito, potesse avere il Yoto e noi Yedremmo probabilmente da parte sua le affermazioni le piit energiche delle sue tendenze.
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