RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALI 339 stituita al conte Giacomo ì\lanzoni, partito per Londra nel marzo, una Comm:ssione composta dal conte Valentini da Canino, dal marchese Costabili di Ferrara e da Emilio Brambilla economista lombardo, alla quale la Banca Romana dava 200,000 scudi coperti da consolidato, « la Commissione, riferisce Farini, impedì gran male, chè tutti e tre gli eletti erano onestissimj, e il Valentini esperto d'amministrazione, operoso ed ornato di molte virtù » ..... « della specchiata probità di codesta Commissione che gratuitamente rendeva servigio alla patria, di sua alacrità e sagacia io darò altre notizie e documenti» (Lo Stato romano 1. v., c. u1). « I commissari incaricati dal generale Oudinot a ricevere le casse e i portafogli del tesoro, certificarono non solo le casse integre e limpidi ·i conti, ma che la finanza era stata governata con tanto ordine, tant;:t rettitudine e tanta abilità, che a riscontro dei tempi e delle consuetudini ·dell'amministrazione clericale erano meravigliosi, cli che lasciarono scritto documento. » Il giudizio ed i sequestri tentati ad Armellini, a Saffi, a Manzoni, ai commissari della finanza per alcune somme applicate ad operazioni di governo e a compra di armi in Inghilterra. caddero innanpi a documenti ufficiali. (SaFFI, Proemio al Vol. IX degli scritti pi Mazzini). La carta della repubblica che si scontava al 41 o 42 p. 0[0 era salita in breve a11'88. Vivevano di buoni del tesoro e di prestiti, di una nuova emissione di 25'ì,000 scurli clibuoni, dichiarati iiifruttiferi <lal govel'no pontificio, di un aumento di tassa del 25 p. 010 su chi non avesse pagato il prestito forzoso: la repubblica emetteva 4 milioni cli scudi in biglietti e la moneta metallica valeva il doppio della carta e mancando la spicciola i bottegai emettevano una moneta cli convenzione. In complesso la finanza di Pio IX come quella della repubblica avenno adoperato l'unico mezzo per qu·rnto cattiro co11ce3sonei momenti di grandi crisi, l'emissione di Buoni del Tesoro. Il governo pontificio ne aveva eme~so per scudi 2,500,000, la provincia di Bologna per 200 mila, il governo provvisorio in due volte 1,200,000, la Banca Romana 1,300,000, la Commissio.1edi finanze della Repubblica sopra i 4 milioni autorizzati ne emetteva 2,577,000, inoltre autorizzato un milione di moneta et•osa non ne aveva emessi che scudi 775,565. 90 (GaBmsr, Mem. per servi1'e alla St01·ia degli Stati Romani rn). Il governo della repubblica eseguiva con sufficiente alacrità il suo dovere di tutelare i cittadini d'ogni partito, peoteggeva più volte la vita di cardinali, prelati, gesuiti e preti, in quella inimicizia dichiarata della Chiesa, minacciati; per salvare chiese é conventi faceva scrivere sulle porte: « proprietà della repubblica >>. In una seduta dell'Assemblea mentre Mazzini accennava alle urgenze finanziarie, dalla tribuna riservata alle donne cominciava una pioggia d'oro, di pendenti, di fermagli, di anelli. Ma se il governo nell' amminislrazione interna rrocurava per quanto gli ·consentisse la difficoltà della grave crisi durante la quale doveva reggere lo Stato, di svolgere il suo programma democratico, e di tutelare l'ordine, una più grave preoccupazione richiedeva ora tutt~ la sua attenzione ed i suoi sforzi, imperocché la sua vila stessa ~tava per venir minacciata dalla invasione straniei·a. CARLO 'l'IVARONI. (Dalla Storia Critica del Risorgimento Italiano).· Ecco i decreti riferentisi a questi provvedimenti sociali della Repubblica Romana: (1) Considerando che dovere e tutela di una bene ordinata repubblica è il provvedere al· progressivo miglioramento delle classi più disagiate ; Considerando che tra i primi miglioramenti è quello di emancipare molte famiglie dai danni di abitazioni troppo _ristrette e insalubri; Considerando che mentre la repubblica studierà modo di destinare locali, tanto in Roma, che nelle provincie, ad uso delle famiglie indigenti, è opera ·intanto di moralità repubblicana cancellare le vestigia ·dell' iniquità, consacrando a: beneficenza quanto la passata tirannide destinava a tormento, l'Assembléa Costituente, proponenti i Triumviri, decreta : 1. L'edificio, che già serviva al Santo Ufficio, 1·esta fin d'ora destinato ad abitazione di famiglie o indi:.. vidui che vi saranno alloggiati contro tenui pigio~i mensili· e posticipate. 2. È instituita una commissione, composta di tre rappresentanti del popolo e due ingegneri civili, per provvedere sollecitamente alla esecuzione del. presente decreto. 3. Non potranno aver luogo in nessun tempo e in nessun modo i subaffitti delle accennat9 abitazioni. 4. La commissione, iucominciando dal giorno 9 co1·- rente, siederà nel locale suddetto per dare immediato adempimento al proprio mandato. (2) Considerando che a 1·endere più prezioso il lavoro agricolo, sollevare una classe numerosa benemerita e mal retribuita, affezionarla alla patria ed al buono ordinamento della grande riforma, promoverne la. moralità e il benessere materiale, migliorare in una parola ugualmente il suolo e gli uomini colla emancipazione dell'uno e degli altri, non v' è spediente più congruo e urgente di quello di ripartire una grande porzione della vasta possidenza rustica, posta o da pordi sotto ammini~trazione demaniale, dividendola in piccole porzioni enfiteutiche da assegnarsi ciascuna, sotto un discreto censo annuo a favore dello Stato, in ogni tempo redimibile, a una o a poche famiglie dei più poveri coltivatori con quelle regole e condizioni che si stabiliranno per la più pronta, ed insieme più giusta e stabile esecuzione di un disegno così salutare, è d_ecretato :
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