Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 16 - 28 febbraio 1897

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIA.Li 309 montagne del Palatinato ed il Reno, ciò che non potrebbe restringere nè la loro indipendenza nè la loro sicurezza. 2G. - 3a ipotesi: l'Alsazia-Lorena resta della Germania (croquis n. 4). In quest'ultimo caso, una volta data la sentenza popolare, quegli abitanti che, in un tempo determinato, avranno dichiarato voler restare cittadini francesi, acquisteranno questa qualità restando nel raes e colle garanzie più sopra specificate. L'Alsazia-Lorena, che è presentemente un « Reichsland », cioè una possessione indivisa dei di!forenti paesi dello impero, qualche cosa come una c o I on i a, sarà ormai autonoma ed avrà. una base di completa uguaglianza agli altri Stati della confederazione. Essa sceglierà libera mente la costituzione che le converrà. È natm•ale che non sarà pagato alla Germania veruna indennità. La '8-ermania disarmerà l'Alsazia Lo1•ena, e la Francia disarmerà la zona limitrofa che è stata determinata a proposito dell' irotesi precedente. Infine trattato d'amicizia, come più sopra. GASTON MOCH Ex-capitano di artiglieria, (ltfaggio 180G. - 25· anniversario). (Unica traduzione italiann, di Luigi Ltteehe,i, autc,rizzata dal1·~utore). Istruzione DOlitica dB[liODBrai. Coloro che si danno per missione di condurre nella vita pubblica le masse popolari si preoccupano quasi esclusivamente delle questioni che hanno attinenza immediata col lavoro. E specialmente quando si tratta di eatechizzare le masse sui loro interessi, essi alle masse non parlano che di associazione fra i lavoratori per mutuo soccorso o per resistenza, di diritto ad un dato livello cli vita., di diritto di sciopero, di proprietà, di capitalismo ; di lotta di classe. Ma di tante altre questioni che agitano tutto il paese, importantissime, agli operai non parlano, come se fossero cose che all'operaio non inte1·essassero direttamente, come se non gl' interessassero altro che nello stesso modo che uno qualunque s'interessa con piacere che il suo vicino faccia buoni affari, o come chi desidera che tutto vada secondo giustizia anche laddove l'ingiustizia non lo tange, per un senso naturale all'uomo onesto che brama che da tutti si faccia omaggio alb giustizia. E quando si tratta di organizz:r.i le masse operaie come partito che prenda parte alla vita politica del paese, che deve influire sulle decisioni del pal'lamento e sull'indirizzo del governo, altro non scrivono sul programma di questo partito che le questioni i desiderati degli operai nelle giornaliere questioni tra operai e padroni; o se mettono di 1,iù - e questo fa il partito socialista - sono le aspirazioni ad una futura organiz,r,azione in cui dovrà adagiarsi la sccietà, della quale non si accenna.no che le grandi linee. Quello invece che voglio oggi far risaltare è, come ci sono molte questioni che realmente dovrebbero interessare gli operai porchè hanno un' influt:nza sul loro benessere, e delle quali essi non si occupano. E non se ne occupano perchò chi li dirige non si occapa di istruirli, epperciò non gli spinge neppm•e a prendere come partito una posizione spiccata e determinata quando esse si pn ·entano. Quando é per esempio che si parla agli operai delle questioni monetariP, della questione della protezione data alle industrie, o per meglio dire agli industriali, ai proprietari di terre ecc. ? Quando si parla loro del nostro sistema t.ributario in modo da sapersi regolare in certe questioni che non si possono sciogliere nel senso favorevole alle classi popolal'i dato il nostro sistema tributario, ecc.? 'l'utti i giorni nelle amministrazioni locali risuonano proposte di lavori o di servizi nuovi che devono specialmente rivolgere la loro utilità a r,ro del popolo. Ma naturalmente queste proposte implicaro la necessità di nuovi aggravi pel contribuente. Oi-a siccome il cont,-ibuente nei municipii è specialmente il popolo - almeno in senso della proporzionalità dei suoi bilanci, - giacchè i comuni vivono specialmente sul dazio consumo e sui centesimi addizionali alla tassa fondiaria. Il primo si sa colpisce relativamente più il povero che il ricco per quanto certi economisti abbiano voluto attenuare la crudezza di questa affermazione. I secondi, i centesimi addizionali, apparentemente colpiscono la classe ricca., la classe proprietarià.; ma nelle città dove la popolazione è in continuo incremento, più che la fabbricazione, e dove perciò gli aflìtti si regolano esclusivamente sull'offerta e la domanda di locali, essendo questa superiore all'offerta, è facile al proprietario riversare sull'inquilino ogni rincrudimento d'imposta. E lo è tanto più per le case abitate dalla classe operaia, delle quali si fabb1·ica meno che di quelle di maggior lusso, e ciò per molte ragioni che io ora non voglio ripetere. In oltre se ne distrugge un numero forte per svent1·amenti, risanamenti ecc., tutte cose sia· detto di passata, che abbelliscono le nostre città, risanano certi quartieri, ma a detrimento di quelli che restano ancora quartieri popolari, dove il ceto operaio va così addensandosi, con danno dell'igiene e con danno emergente degli abitatori che sono obbligati a restringersi o a pagare pii1 forte fitto di prima. Coloro che credono fare opera saggia abbattendo le vecchie stamberghe, la farebbero davvero se in pari tempo provvedessero al sorgere di quartieri popolari nuovi, sani. Ma questo o non sì fai generalmente o se si fa si fa pe1• metà soltanto. Dunque prima di far adottare dalle comunità, da comuni specialmente di città dei provvedimenti favo_

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