• RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCfENZE SOcrALl on. Cavallotti. Quanti speravano - e noi fummo del numero, ed abbiamo perciò il dovere di recitare il confiteor - che l'on. Di Rudinì restaura•se il regime della legalità e della libertà, anche nei limiti angusti dello Statuto Albertino, si sono oramai perfettamente ricreduti. La politica reazionaria del ministero degli Interni e ciel ministero dell'Istruzione pubblica sta a provare che la dichiarazione dell'on. Di Rudinì sul desiderio di emanciparsi dai partiti estremi non era platonica e non fu fatta per tranquillare i timidi inquilini di Palazzo Madama, ma rispondeva a cappello ai propositi ed al programma del Ministero. 1 fatti seguirono alle parole e vennero commesse tutte le illegalit'l possibili e immaginabili a danno dei repubblicani e dei socialisti. Dopo questi fatti riesce risibile semplicemente l'Opinione che afferma che questa volta passerà davvero la volontà del paese e che le elezioni le le faranno davvero gli elettori. Per provare che la norma ufficiosa è in vena di scherzare sono sopraggiunti i fatti di Catania, che sono veramente nuovi nella loro enormità. Se non altro essi insegnano che una parte del paese - la socialista' è stata messa al di fuori della legge .. •. L'incertezza che c'è ancora sul programma elettorale del ministero e della opposizione costituzionale non può, o almeno non dovrebbe, esistere per i partiti avanzati; i quali gli obbiettivi immediati da raggìungere devono cercarli non nell'ideale p1·0prio, che non può tradursi in realtà per opera diretta di un Parlamento, ma nelle contingenze presenti, nei bisogni più urgenti, nelle aspirazioni più generali e più _comprese, in uno di quei programmi, che dovrebbero essere davvero minimi e che possono, in nome di miglioramenti tangibili ed urgenti, interessare il maggior numero di persone e colla maggiore pos~ibile intensità. Lo ha compreso Claudio Treves, uno dei rappresentanti simpatici di quello che chiamasi il socialismo scientifico - che ogni giorno piit lascia tra i ferrirecchi una particella d"intransigenza. Egli vorrebbe che i socialisti nella battaglia elettorale imminente si fermassero ed insistessero su que;ti punti: abbandono dell'Africa, difesa clelle libertà cast tuzionali e difesa del su/Fragio. Qui non c' è niente di nebuloso, di òifficile, di remoto; quelle proposte sono tre que3tioni ali' or- _dine del giorno, che attendono pt·onta soluzione - una delle quali i>appresenta uno stimolo ai partiti costituzionali ad agire in conformità degli interessi nazionali ; le altre due invece invocano la concordia di tutti gli elementi dem·,cratici sul terreno della legge e dello Statuto contro i governanti, che li calpestano. Mentre socialisti, repubblicani e radicali vengono dipinti co.ne for.,ennati sovvertitori dell'ordine, non ·è poco vantaggio di fronte alla massa elettorale il potersi presentare come i difensori delle leggi ; la cal.muia degli avv,wsad è implicitamente eJ esplicitamente lumeggiata dai fatti prop1·i e dal programma dei primi, suggerito dagli stessi fatti. Quante coscienze non si rass:cuetlr·anno collo svolgimento intelligente e caloroso di u11siffatto pt'ogramma? Noi lo accettiamo; ma senfam0 il dover·e di completarlo. Non faremo menzione cldla rifo,·ma tributaria, che i;" impone, ma che non è sperabile venga affrontata dalla XX legi~latura; per-ò, ci sembra che repubblicaui, r·adicali e socialisti debb mo energicamente insistere sulla quistione mori}.le e sul problema militare, che sono di vera e palpitante attualità. Non in~istiamo sulla prima perchè nota; e sul secondo aggiungiamo, ch'esso è perfettamente compreso dal paese, che ha visto il militarismo alla prova. Il p::iese sa quanti miliardi ha divorato !"esercito e sa che non ha potuto dargli nè la gloria, nè la sicu1·ezzadella difesa nazionale; i miliardi ingoiati dal militarismo non possono ritenersi bene spesi solo p H'chè riuscirono al ma'l• sacro dei contadini siciliani . Dunque: Afi·ica, difesa della libertà, conservazione se rzon allm·gamento del su/Fragio attuale, quislione moral,) e problema militare, a nostro avviso dovrebbero essere i punti p1·incipali che i candidati di parte democratica dovrebbero srolgcre dir.anzi ngli cl,•(tori, E qui pervenuti scaturi,couo legittime alcune domande, che si risol vouo in un consiglio : que,to programma minim0 ha forse qualche cosa di speciale ai socialisti, e meglio ancora ai collettiYisti? non possono accettarlo i repubblicani, i radicali ed anche gli avanzi one.,ti di quel partito progressista che nella Riforma del 1867 espose un programma piLt vasto, che non sia quello che s' impone oggi ai primi ? E se c' è un pl'Ogramma minimo, che rappresenta la necessiti, ddla difesa della esist~nza propria contro i reazionari camuffati da conservatori, perchè coloro, che hanno gli stessi inlere,si e gli stessi transitori ideali, dovrebbe1\J tra loro combattersi a vantaggio di un comune nemico ? Ecco come i fatti e le situazioni reali contro i vaneggiamenti dogmatici demoliscono i sillabi dei congt·essi e per necessità di vita richiamano gl'intransigenti dalle astrazioni teoriche alla realtà ed impongono le alleanze. LA RIVISTA.. ~~~ La Rivista Popnla1·e di Puhlica le tere e Scienze sociali esce il 15 A il :10 d'ogni mesP., in fascicoli di 20 pa~ine in 4° gr.,nde. ----- Soedire Vaglia o Carlolina-Yaglia all'on Dr. Napoleone f"olajanni Roma.
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