Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 16 - 28 febbraio 1897

310 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA.LETTERE E SCIENZE SOCIALI revoli al benessere delle classi inferiori, ma ohe imi,licano aggravio di bilancio, si dovrebb3 cercare di mutare il sistema tributario municipale prima, e non fare come si fa, di tenere il processo inverso che è a tutto danno di coloro ai quali si vuol far del bene. Mi pare tipico a questo proposito un discorso che intesi fare alcuni anni or sono ad un professore della facoltà di medicina a proposito dell'ospedale di Genova, il quale per chi non lo sa vive quasi esclusivamente sui lar 6 hi sussidi del municipio. Il detto professore che è un luminare ddla scienza medica, faceva proposte grandio,e a proposito del miglioramento di quell'ospedale; proposte però che implicavano aumenti rilevantissimi di spese. Ma, egli diceva non bisogna preoccuparsi di questo: bisogna invece ricordarsi che la questione degli ospedali è una questione d ·ordine sociale, che in essi si cura l'indigente il proletario; non bisogna quindi badare ai sacrifizi. Invece il detto professore avrebbe dovuto ragionare così: alla spesa bisogna invece badare perchè se aggraviamo il contribuente comunale che è il proletario, riduciamo il suo standarcl of life, lo obblighiamo a fare anche maggiori sacrifizi sulla sua tavola, e ciò è talmente contrario ad ogni principio igienico (è già così in cattive condizioni il cibo dell'operaio nostro per potere combattere con trionfo la vita anti igienica che è obbligato a menare nell'officina) che -il togliere al suo sostentamento anco1•a qualche cosa vorrà dire farlo ammalare, e io non voglio che il popolo si ammali per avere poi la soddisfazione di curado all'ospedale con tutte le risor3e della scienza moderna. Ma invece pur troppo! precisamente dagli uomini più capaci di slancio generoso verso il meno abbiente si ragiona in generale come quel professore. Invece costoro in tutta buona fede fanno anche di più ; cercano aver in appoggio delle 101•0proposte il voto stesso degli oper,ti, i quali in tal modo persuasi di fare il proprio vantaggio, fanno invece il proprio danno. Pas,iamo ad altro. La questione monetaria non interessa solo i ricchi. Essa deve interessare massimamente il ceto operaio. La storia c'insegna che ogni qualvolta il valore della moneta, sia metallica, sia cartacea, venne a scemare, chi ne subì più immediatamente c più a lungo i danni, fu l'operaio. Quando l'oro del nuovo mondo si riversò in Europa dopo la scoperta del1'America, si sa che scapitò enormemente di valore. Le cose tutte rincararono di prezzo per questa ragione. Solo il prezzo della man d'opera si mantenne lungamente al li vello di prima. Ma se le mercedi in danaro si mantenevano al li vello di prima, la potenza d'accatto di esse, appunto per il rialzo di tutte le cose che consuma la classe operaia, era effettivamente diminuita. In tutti i paesi dove lasciò le sue traccie il corso forzoso della carta-moneta ( e dove non ne ha lasciato ? ) successe lo stesso. Lo hanno esperimentato i nostri operai dopo il 1866, come già prima lo avevano esperimentato quelli degli altri paesi d'Europa e d'America che avevano avuto la fortuna di fare prima l'esperienza di questo mezzo circolante. Come dunque non si dovrebbero occupare gli operai, come cittadini che col voto hanno parte ali' indirizzo della pubblica cosa, delle questioni riflettenti la circolazione? In Inghilterra appunto per impedire che rinnovandosi un giorno il bisogno di proclamare il corso forzoso, si rinnovassero anche i mali lamen- -tati per le classi operaie ; quando il forzato fu tolto e si diede assetto alla circolazione fiduciaria del biglietto di banca, si stabilì il taglio minimo del biglietto a cinque sterline. Appunto perchà data l' ipotesi che di fiduciario il rorso diventasse nuovamente forzato, almeno gli operai ricevendo la paga alla. tlne della settimana o quindicina, non potessero e,- sere pagati in carta, ma in oro. Mi piace ancora citare un'esempio della storia di Firenze nel xiv secolo, quando la lotta di classe nel senso quasi moderno della parola, ferveva tanto che scoppiò, poi colla rivoltà dei Ciompi. Nel 1347, siccome per l'esodo continuo dell'argento esso per rispetto all'oro era cresciuto di valore, i lanaioli, ossia i padroni delle fabbriche di lanerie - per dirla con frase moderna - che pagavano i loro operai in argento, mentre vendevano in oro i prodotti della loro industria, vollero che la signoria coniasse una nuova moneta d'argento calante d'intrinseco, affine di pagare con essa gli operai. Ma questi non vi si acconciarono mai di buona voglia, e durante il periodo che la democrazia operaia trionfò colla rivolta dei Ciompi, abolirono quella moneta pregiudizievole ai loro interessi. Da noi una volta stabilito il corso forzoso per necessità di guerra, si è poi invece successivamente in piena pace allargata la circolazione cartacea in modo cosi scandaloso da fare persino il 17 °lo d'agio, e ciò sotto mille scuse infondate, ma in realtà per favorire un gruppo ristretto di gente. Se allora il partito democratico che deve avere di mira specialmente l'interesse delle masse, si fosse preoccupato del danno che lo svilimento del valore della carta portava alle classi lavoratrici, si fosse preoccupato di ciò e avesse fatto argine a chi voleva l'in· flation della carta, avrebbe reso un servigio non solo al popolo, ma a molte altre categorie di per3one che bonariamente credevano per ignoranza di essere avvantaggiate da essa. L'abbondanza del mezzo circolante quantunque deprezzato in faccia all'oro e quindi anche come mezzo di scambio coll'estero, favoriva il rialzo dei titoli di borsa interni, e pareva quindi a molti piccoli o g1•ossi capitalisti che l' infiation fosse una bella cosa. M'l. non si accorgevano che se guadagna vano da una parte perdevano dall'altra perchè tutto ciò che dovevano trarre dall'estero dovevano pagare di più perchè i crediti che avevano all'interno veni vano pagati con una monda deprezzata, ecc.. Il partito democratico avrebbe reso un servizio in definitiva all'intero paese. E lo avrebbe potuto fare con tanta pi:ì forza dopo l'allargamento dtl suffragio se avesse istruito e convinto di queste cose il ceto operaio. Dopo 1l'allora altri mali sono venuti a aggiungerai

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