Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 15 - 15 febbraio 1897

RIVISTA. POPOLA.RE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI bontà squisita dell'animo e per l'amore per il popolo di Luigi XVI e pei sensi alti e nobili di Umberto I. Non siamo tanto impertinenti da mettere menomamente in dubbio la realtà dei pregi attribuiti ai due monarchi; ci limitiamo invece a manifestare il nostro rammarico pel riavvicinamento che ci sembra imprudente, tra i due re. Pensando che Luigi XVI lasciò la testa sul patibolo non ostante la squisita bontà dell'animo suo e l'amore per il suo popolo, Umberto I se crede alla · jettatura avrà preso le sue brave precauzioni non sentendosi abbastanza garantito dal possesso dei sensi alti e nobz'.li. E veniamo alle parti dell'opuscolo sulle quali siamo perfettamente di accordo. Ha ragione il Monnosi nel deplorare che si sia modificato il testo del 1 ° Statuto largito da Carlo Alberto -· sotto la minaccia di una generale insurrezione .. nel senso di averci ficcato la volontà della nazione; perchè la sovranità nazionale è inconciliabile coll'essenza vera della monarchia. Così scrive a pagina 28 il nostro autore ; e citiamo la pagina per avvertire il Procuratore del Re che 1a eretica affermazione non è nostra. 11 Monnosi avra saviamente pensato che ammesso il diritto plebiscitario - di cui si chiacchiera spesso a Montecitorio con una leggerezza fenomenale - si riconqsce implicitamente ed esplicitamente che il popolo il quale ha creato la monarchia conserva il diritto di disfarla. E logicamente il Monnosi osserva che affermando: stare nel- popolo la base della monarchia si afferma teorica pericolosa, ingiusta e incoerente (p. 55). Da queste premesse cardinali si può facilmente immaginare che il nostro autore abbia buon giuoco nel demolire alcune frasi fatte, che si ripetono da ministri, deputati e giornalisti e che dimostra sciocche, contraddittorie, inconcludenti - buone soltanto a minchi0nare i gonzi ; tra le tante queste: democratizzare la monarchia ; libertà del pensiero saci·a ed intangibile ; francamente liberali e sinceramente conservatori; la legge é uguale per tutti ecc. ecc. Questo è del verismo buono, a cui noi sottoscriviamo di gran cuore. E sottoscriviamo, pure, al quadro che il Monnosi fa delle condizioni presenti dell'Italia; quadro che per sottrarlo all'accusa di esagerazione o di partigianeria egli fa disegnare dai ministri e dagli estensori di alcuni documenti ufficiali. E qui riproduciamo integralmente, perchè ne vale la pena e perchè si persuadano i nostri lettori, che noi quando ci siamo mostrati pessimisti, ci siamo sempre tenuti al di sotto del vero. 11 Monnosi, rivolgendosi agli statisti italiani, scrive: « Che cose sia questo Stato, e quali beneficii i cittadini ne abbiano avuto e ne abbiano, udiamolo dalla bocca di voi stessi, uomini dello Stato, di voi uomini d'ordine e devoti alle istituzioni. Non mi son preso la briga di lunghe e pazienti ricerche. Ho sfogliato a caso qualche documento ufficiale, e a caso ho copiato qualche linea, fra le prime che mi caddero sotto lo sguardo. - « ....... una politica generale che da un lato aumenta il malcontento delle masse di~seccando a mano a mano tutte le fonti della ricchezza e del lavoro; e dall'altro insegna essa stessa a violare lo Statuto, a deprimere il prestigio delle istituzioni parlamentari, a diffidare di quella 1,siustizia che nelle moderne nazioni è il sentimento solo e le - gittimo della sovranità; a disprezzare quell'aureola purissima senza la quale nessun governo può essere nè solido, nè rispettato ». - - « Bisogna dare al paese un governo che ci sottragga alle ambascie, alle umiliazioni, anche, sotto le quali siamo da parecchi anni». - - « Voi1 onorevoli miuistri, avete avviato un sistema politico che metterà il paese in balia del primo venuto, apostolo o speculatore, uomo di stato od avventuriero che sia portato a quel banco dalle vicende, dai capricci di questo sistema parlamentare che voi fiaccate e demoralizzate più ancora che non sia». - - « Il Governo d'Italia avrebbe dovuto, per debito di onore, faro opera di riparazione; dar pace e giu~tizia, sopratutto giustizia alle nostre popolazioni: ed esso, invece, è stato il primo a dar l'esempio di quelle tante partigianerie, di quelle tante soverchierie che sono state e sono la causa vera della rovina delle nostre amministrazioni locali». - « ..... ne viene questa conseguenza: che il complesso del nostro sistema tributario rappresenta un sistema progressirn a rovescio: cossicchè le. ultime classi sociali pagano una percentuale progressiva d'imposta maggiore di quella che paghino le grandi fortune ». - - « Noi ci studiamo di mettere un argine a questo sperpero di denaro dello Stato; ma non posso nascondere che colle migliori intenzioni di questo mondo, difficilmente si arriva ad arrestare il male divenuto cancrena». - - « Uguali disordini si· sono verificati nella CO· struzione delle .strade provinciali, che hanno dato sorprese anche maggiori -delle ferrovie». - - « Le nostre scuole elementari dànno generalmente scarsissimi frutti d'istruzione e nessuno di educazione ». - - « Tutto il nostro ordinamento universitario è una triste anarchia » . - - « Le condizioni universitarie in Italia non

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