Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 15 - 15 febbraio 1897

RIVISTA. POPOLARE DI POLIT,CA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI 299 in azione nelle condizioni che si verificano nell' industria. Molti operai e industriali rimproverano al al museo il suo carattere per così dire teorico ; e non possono dec'dere se gli apparecchi così esposti sieno senza inconvenienti nella pratica. Questa obiezione è fondata e se n' è tennto conto nel museo di Amsterdam. Questo museo non è una esposizione permanente di modelli ma è uno stabilimento industriale tipo dove i visitatori vedono funzionare macchine reali e apparecchi di sicurezza. Esso ~, come il museo di Vienna un'opera di iniziativa privata, e a questo riguardo la storia della sua orgazizzazione è particolarmente interessante. Un comitato speciale fu costituito nel 1891, al '92 la città di Amsterdan diede un locale e lo Stato assicurò un sussidio di 5,000 fiorini annui. Gli industriali contribuirono all'opera con entusiasmo, con denari macchine ed utensili. Nel gennaio 93 il museo fu aperto ufficialmente. Le sale del museo ànno insieme una superficie di 371 metri quadrati e una capacità. di 1.800 metri cubi. Un motore a gas di 6 cavalli e un elettromotore di 1 cavallo trasmettono la forza motrice necessaria a far agire i diversi strumenti. L'operaio che visita il museo è invitato a servirsi da sè stesso delle macchine munite dei loro apparecchi preventivi. Se è tessitore, tesserà qualche minuto per constatare il funzionamento del guida navette; il meccanico impara il mezzo di mettere in movimento i motori, senza pericolo, a rimontare le corregge e cento altre p1atiche di prudenza. In breve, ogni operaio trova, relativamente alla sua professione, degli insegnamenti vivi, dai quali tirerà. profitto per la sua sicurtà per3onale. Al direttore, all'ingegnere, al capo maestro basta una visita di mezzora al museo per conoscere le esigenze della sicurtà e dell'igiene degli operai, meglio che da cento libri. Notizie Varie. Spiritismo e Spiritisti. - Chi à molto seguito le esperienze e frequentato le riunioni degli spiriti à serbato il .ricordo di belle mistificazioni assai interessanti. Jule Claretie dice che è stato condotto a traver30 tali cenacoli, e non rammenta più quante sere abbia trascorse aspettando che gli spiriti dettassero una poesia a una vecchia tavola, o traverso un medium qualunque venissero ad avvertirlo che Sefocle, Heine, o Homero eran presenti. C'era in queste 1•iunioni un'accolita singolare di crede_nti e di squilibrati. Vecchi sopratutto, povere vecchie donne che prolungavano con l'illusione del sogno la loro esistenza finita, e domandava.no all'invisibile lo spettro ·dei loro amori distrutti. C' era, insomma, gente che nella menzogna calmava una sofferenza, che dalla menzogna aveva l'illusione di una gioia. Una madre riviveva col suo tiglio morto per mezzo del linguaggio convenzionale con i colpi di tavolino. A un tratto l'organizzatore della seduta spiritica si avvicinò alla madre dagli occhi pieni di lacrime. - Signora. - le disse - vi piacer,;bbe di conservare le risposte del vostriJ figliuolo? C' era da dubiiarne ? e la povera donna ingannata, pagò cinque lire un_o straccio di carta, e lo portò come una reliquia! L'illusione è la forza dello spiritismo: esso consola i vivi facendo credere alla prernnza dei m(\rti. Sembra una porta aperta sul mistero, il grande ed eterno mistero. Lo spirit:smo à la sua poesia irresistibile come tutta la poesia de' sogni. Victor Hugo ci credeva, fermamente. Dumas padre credeva al magnetismo, come il figlio alla chiromanzia. Tutta la generazione del 1830 ebbe il cervello in• gombro di occultismo ... I magi attuali sono i successori naturali dei veccchi. Uno di questi diceva al Claretie: « Nella vita come nell'amore, non bisogna andare verso le cose e verso le persone: bisogna lasciarle venire a sè È un precetto di magia del qua.le bisogna rammentarsi con gli uomini e sopratuLto con le donne. Nec ire, fac venire ». A quei tempi la magia non era che curiosità di sapienti, non e1·a una moda come è oggi. E lo spiritismo non usciva da i cenacoli singola1·i. Dopo la scoperta del Crookes i creduli risponderanno a coloro i quali negano lo spiritismo: - Ma dunque l'evocazione di un fantasima è pi:ì incredibile, più irrealizzabile, che la lettura delt' interno del corpo umano, traversato da i raggi Roentgen? Qui sta il ponte. L'uomo volgare confonde volentieri con la scienza le fantasie o le illusioni degli spiritis ·i. Le ricerche ammirevoli di un maestro come Charcot, non àuno nulla di comune con le facezie di un espositore di spiriti colpisci-tavoli, ma la folla trJva co~i straordinari i fenomeni della Salpetrière come le visioni degli evocatori di fantasimi. Ma sono due ordini di fatti 1iiametralmente opposti: gli uni osserva.ti dai sapienti, gli altri accettati dai compari. - 'I'uttavia - dice il pubblico - la suggestione non è essa così straordinaria come l'evocazione? Via! tanto varrebbe cenfoodere la filosofia e la chirurgia con la mag:a nera. Diceva Charcot medesimo: - Per ciò che riguarda i fenomeni della suggestionabilità noi dobbiamo temere cosi l'entusiasmo facile o fattizio degli ignoranti come la negazione ostinata degli avversari. Par la scienza il pericolo è lo stesso. Dicono che lo spiritismo conti al suo attivo dei fatti probanti. Molti sarebbero lieti di conoscerli, perchè cada il dubbio assoluto. Si racconta che Napoleone III fece venire, verso il 1857, il medium Dunglas Home alle Tuilleries, e non solo fu evocato per l'imperatore il fantasma della regina Hortensia, ma fu tracciato nell'ombra, da una mano luminosa, un nome e una data fatidica. E si aggiunge che Napoleone III divenne così pallido che non volle mai più rivedere Dunglas. Così Dunglas, 13 ~nni avanti avrebbe predetto la caduta dell'impero, e forse qualche grave storico raccoglierà il fatto, allo stesso mJfo c::,:n J il T .1.ia

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