Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 15 - 15 febbraio 1897

RIVISTA. POPOLA.RE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI 295 oro, insino a che non scoprono il suo giuoco. « Orazio» è una forza apparente, ma che, come un fantasma, svanisce alla luce del giorno. Il momento in cui Mirta. passa dall'amore - non all'odio - ma al disprezzo, è quello in cui Ora.zio, a.i suoi piedi, « recita. » il suicidio, ma, grazie a Dio, resta sa.no e salvo. È lui, è Orazio l'autore di tutte le calamità che in questi ultimi tempi piombarono sull'Europa. E come nel romanzo trascina Mirta, così, nella vita, trascina. le masse per tradirle al primo spuntar del pericolo. Giorgio Sa.nd dice che il suo romanzo provoca. delle mormorazioni: è natura.le. Da noi non era forse lo stesso pel Revisore (I)? Infatti la somiglianza del suo eroe e\ lampante sino a ferir dalle personalità. Lo stesso autore ne rima.se colpito: egli si sentiva a disagio in faccia ai suoi a.miei, e alle sue conoscenze. La penna tremò sotto le sue risa, e al finir dell'opera, il sorriso Jel disprezzo fè posto a.ll' indulgenza.. Giorgio Sa.nd fa del suo eroe un avvocato, e in un: aliusione, lascia intravedere che s' è corretto. Certamente egli saprà fare !'avvocate>, non è a dubitarne, sarà un difensore valente delle vedove e degli orfani, 1·.ngiustiziere che s' indegna delle umane debolezze; ma egli resterà sempre l' «Orazio», pe1•chè non potrà che finger bene d'essersi sorret•o, ma niente altro. Quelli che si correggono realmente lo fanoo senza pensarci, senza secondi fini. Son degli uomini di cuore che la passione trascina: Faublas, per esempio. A proposito, perchè abbia.mo evocato questo tipo, diciam subito che « Faublas » è un dissoluto a tutta 1rova a suo paragone .. Ora.zio» non è che un asceta. Perchè dunque questa tendenza a minacciar solamente col dito il primo, mentre si è tentati di scagliarsi sul secondo e prenderlo a calci ? Pur tenendo conto della differenza delle epoche in cui « Faubla.s » e « Orazio » furon creati, resta sempre tra loro più differenza. che tra un indigeno della Nuova Zelanda e un parigino. Sul declinar della sua vita « Fa.ubla.s » avrebbe potuto incontrar« Ora.- zio » in casa della marchesa. o a l"Opèra ; ma, sentendolo vantarsi cinicamente della sua vittoria. « Faublas » a.vrebbe battuto « Orazio » con lo stesso bastone ch'egli aveva una sera dimenticato in casa dell'artista. e che il figlio ritrovò. « Faublas » è il tipo dell'uomo assolutamente sincero : non aspira alla vittoria, ma al godimento, è stordito, è impressionabile: ogni qual volta ha ingannato la sua od~lisca egli se ne pente con la stessa sincerità che ha messo ad inganna.ria. Sarebbe inutile cercar di correggerlo, ma non vi sarebbe, parimenti, motivo di diffidar di lui. Col tempo diventerà posato e sarà un uomo di merito. Forse, percorrendo il suo cammino, perderà. le sostanze, la salute, ma conserverà sempre il cuore, (I) Opera satirica di Gogat, scritta pcl teatro. « Faublas » ha passato la vita nell'atmosfera guasta dei salotti : scoppia la folgore, ed eccolo diventato Larocheja1uelin. Lo stesso tremuoto non potrebbe far rinascere «Orazio»; egli non ha più «nervi» come dicono i francesi. I lati deboli di « Faubla.s » sono quelli dell'uomo; i lati deboli di « Orazio » sono quelli della donna: la vera vocazione di questo è di menare una vita parassita, di tormentar la donna, di farsene un marciapiede, un piedistallo, poi di rapirla, prender delle pose da vanti ad essa, espandersi in capricci, e, parlandole, guardarsi nello specchio per ammirarvisi. Perché tutto ciò? .... Perché? D'altra parte, seb• bene « Faublas » sia spesso più scandaloso, perchè, allorquando si leggono i romanzi di Paul de Kock, ci si sente profondamente immersi in una palude fangosa.? Gli è che il livello è abbassato, tra « Faubles » e « Orazio » qualche cosa è paesata che avvilisce gli uomini, e questo livello divien sempre più basso. li « Figaro » di Beaumarchais e la Lisette di Bèranger sono oggi divenuti tali tipi ideali, come lo erano un tempo Bajardo e Genevieffa. « Figaro » questo amabile e divertente briccone è rimpiazzato da Roberto Macaire che ruba, svaligia, falsifica ed anche assassina. Al posto di .Ma.non LPscaut e di Lisetta troviamo «Marco» (1) che non ama più nulla, nè i fiori, nè l 'usignuolo, né il canto di Romeo, che non sente più gusto che pei luigi d'oro. Ecco ciò che ama «Marco». « Marco » è una donna registrata, e munita d'un permesso della polizia.. E tutto questo « Saint-Lazare » letterario di Parigi, in cui ci fa penetrar Alessandro Dumas, figli0, non val meglio del reale vero. Tra. « Fa.ublas » e « Orazio » tra « Figaro » e « Roberto Macaire » tra « Manon Lescaut » e « Marco » è passato un soffio di borghesia meschina che ha invaso il mondo ed ha prodotto due generazioni ... A. lIERZEN. (Traduzione cli ~[ario falautano) Attorno almaterialismo Storico PROF. ANTONIO LABRIOLA: Del Materialismo Storico. Di lucidazione preliminare. Roma. E. Loescher. 1896. L. 1,50. - BEKEDETTO CROCE: Sulla conce::ione materialistica della Stol"ia. l':!apoli 1896. Id. - « Le teorie storiche del Prof- Loria. Napoli 1896·. » Non a caso abbiamo qui voluto associare il nome del Labriola a quello del Croce; nè vi fummo indotti soltanto dal fatto che entrambi si occupano del medesimo argomento e che anzi la prima monografia del Croce non è che la esposizlone critica del saggio del Labriola. Un'altra circostanza ci consigliò a fare ciò. Questa circostanza, sebbene estrinseca, rappresenta un caso raro in Italia e fa tanto onore a.I Croce, che vogliamo segnalarla. ai nostri lettori. Benedetto Croce è un forte pensatore, che gradatamente va passando, se non è passato del tutto, al socialismo; egli non vi arriverà o non vi è arrivato spintovi dalla passione politica, trascinatovi da ra- (I) Nelle • Rag,.zzc cli marmo•·

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==