Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 14 - 30 gennaio 1897

RIVISTA POPOLA.RE DI POLITICA LETTERE ESCIENZE SOCIALI 26'.5 nè Bismark avrebbe potuto scelleratamente falsificare il dispaccio di Ems nè i poliziotti imperiali travestiti aa operai a Parigi aYrebbero potuto organizzare le dimostrazioni stolte al grido : A Berlin ! a Berlin ! E la polizia spingeva alla guerra e falsava la pubblica opinione perchè l'Impero si era sentito ferito a morte dal plebiscito e voleva ringagliardirsi col bagno di sangue, che doveva dare la gloria alla Francia; peechè .l'Imperatrice Eugenia voleva ad ogni costo sa guerre ! * * * Ma come c'entrano l'Italia e la Francia co1 trattato per l'arbitrato tra l'Inghilterra e gli Stati Uniti? Forse per dimostrare che ci sarebbe grandissima convenienza a conchiuderne uno tra le prime? Prendere occasione dell'ultimo grande avvenimento, che chiuderà degnamente il secolo xix, per insistere sulla convenienza massima di accordi intimi e amichevoli tra l'Italia e la Francia certamente è cosa savia dal lato morale e diréi _quasi sentimentale e dal lato economico e materiale, Lascio da banda il primo aspetto della quistione e mi fermo brevemente sul secondo per rammentare che la guerra economica tra le due nazioni latine, in gran parte alimentata e suscitata da pl'egiudiz1 e risentimenti politici, è riuscita disastrosissima ad entrambi. Questa conseguenza prevedibile è stata dimostrata a luce meridiana, colla eloquenza delle cifre, da innumerevoli pubblicazioni, dall' opera costante e intelligente della Camera di commercio italiana di Parigi e della Camera di commercio francese di Milano ; e le consegenz(disastrose per le due nazioni testè furono esposte- con rara e sintetica evidenza da una relazione di varie associazioni economiche del forte e intelligente Piemonte. (1) Si dirà, quasi a smentire la dottrina del materialismo storico, che poco importa il dimostrare gli immensi danni economici arrecati alla Francia e all'Italia dalla loro lotta commerciale - e che si sono tradotti in benefÌZtper la Germania - se non si distruggono i pregiudizi e i risentimenti politici tra i due popoli. Ed è questa l'opera santa cui devono consacrarsi• quanti amano la pace, ed il benessere al di quà e al di là delle Alpi. Avvertasi anzitutto che pregiudizi e risentimenti politici in gran parte vengono alimentati dai mettimale coi pregiudizi e cogli errori economici. Si dice ai francesi che il protezionismo farà arricchire tutti, intraprenditori ed operai ; si ripete agli ita- (IJ Con8idera:ioni sui rappo,•:i comm,ereiali Jranco-italiani. Turino Tipografia Dc Hossi I 9ì. I.a relazione é opera del sig. Edoardo Giretti, benemerito propugnatore della pace tra Francia e Italia ed è r"tta in nf'lme delle seguenti società: fhsocia:;ione serlca e bacologica del Piemonle: Comi;i agrari di To, ino, lorta e Pi11erolo: Sindacato agricolo di To,·ino; O ircolt> l.,"nofiloSubalpino; R . .'\ccaclemia cl' Agrieolturà. liani la stessa canzone e si aggiunge che la Francia è la nostra concorrente nel ì\lediterraneo dal punto di vista politico e navale e in tutto il mondo dal punto di vista economico. li J.lielinismo ha guarito n buona parte i francesi ; le lezioni dell'esperienzai e l'esame se1'eno dei fatti guariranno gl' italiani. I quali, precisamente al lume dei fatti, dovranno riconoscere che nel mediterraneo equilibrio non potrà aYersi che coll'unione delle due flotte francesi ed italiane, che da sole non possono lener testa ali' Inghilterra eh' è la vera dominatrice di quel mare che orgogliosamente francesi e italiani, in nome del presente o del passato, si ostinano a chiamare lago francese o lago italiano. In quanto alla concorrenza economica è chiaro che le produzioni italiane e francesi anzichè similari, in massima parte, sono complementari l' una dell'altra. I preg'iudizt e gli errori economici dalle due parti sono in sensibile dfcremento ; basterebbe a provarlo il fatto della conferenza e del banchetto Guerci in Milano e dell'accoglienza che tutta la stampa seria della vicina repubblica ha fatto alle notizie relative. Si cammina di pari passo sul terreno politico ? Il movimento non è così rapido come sul terreno economico ; ma non si può negare che si sia sulla buona via e che non è lontano il giorno in cui le due sorelle latine si riabbracceranno. Nella convenzione per Tunisi ; nel fatto che nella stessa Tunisi - il maledetto pomo della discordia...:...si potè suonare tra gli applausi degli italiani e dei francesi e la marsigliese e l' inno reale ; nella convenzione m<1riitima; nelle c:irdiali relazioni diplomatiche che si sono stabilite dopo la caduta di Crispi, si hanno tanti indici significanti delle nuoYe tendenze, che accennano a p1·evalere tea i due popoli. Ma ces;eranno del tutto i Francesi dal rimprove rarci la nostra pretesa ingratituàine e l' accessione, con tutti i suoi episodi, dell'Italia nella triplice; èesseranno gl' italiani dal ricordare le simpatie antiche della Francia pel papato, Tunisi e tutti gl' incidenti dolorosi, che si riannodano alla triste concorrenza del lavoro , cesseranno specialmente i giornali chauvins dei due stati dall'aizzare gli animi, dall' invelenirli, dall' esacerbare le piaghe ancora sanguinanti? Più che sperarlo si può e si deve essere certi che a questo risultato si perverrà. E si può essere certi del pari, che gli ultimi a disarmare saranno i giornalisti, che per passione o per speculazione scrivono in modo da scarnre un abisso tra la Francia e l' Italia. Si arriverà a questo auspicato risultato non ostante le sinistre profezie cli coloro che predicano essere ineslinguibili gli odi o i rancori tra i popoli affini per la razza come lo sono quelli tra stretti congiunti.

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