Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 14 - 30 gennaio 1897

278 RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI Cronaca Politica. 25 gennaio 97. çrispi a Palenno - I p1·ovved_imentbi ancari - Il ?·iordinamento dell'imposta foncliona - 1l Senato e i partiti estremi - Chiesa e Stato - La pena cli morte--' I Dervisci - L'arrivo di Baldissera - Lo scioglimento della Camera. " L'on. Crispi, à fatto un viaggio a Palermo dove è andato a difendere una c&.usain Cassazione. E vide anche i suoi clienti politici, i quali 1•ammentando - e come no? - l'allegra loro partecipazione, piccola o grande, alla camorra dell'amministrazione. passata ronzarono intorno all'illustre uomo con mo.lto rumore di amici festanti, così che i giornali crispini scrissero di grandi accoglienze fatte al Crispi dalla cittadinanza palermitana e del rincorarsi del partito crispino in Sicilia. Ma quello che più importa notar nella cronaca, è la spiegazione di un fatto politico dato dall' illustre uomo, a un suo amico di Palermo. Generalmente si crede che F. Crispi, già minato dalla quistione morale cui tentava resistere con rivestimenti di arbitri e puntelli di nuova corruzione, sia poi caduto dal governo per tutta la sua responsabilità nel disastro delle armi italiane in Affrica. Ora il grande patriota che, per la sua miserabile tattica parlamentare, eccitò, spinse alla battaglia il governatore dell'Eritrea, - col risultato d'una disfatta su migliaia di cadaveri - disse le seguenti .parole a un redattore del Giornale di Sicilia : « Mi sono proposto, dal giorno che volontariamente mi ritirai dal governo di mantenermi nella più stretta riserva» ecc. Quel " volontariamente ,, non c' è che dire, è pieno di grandi elogi al paese ... * Al Senato la Commission,1 permanente di Finanza approva, a' 10 di gennn.io, la relazione del Lamportico sul progetto pei provvedimenti bancari, e lo incarica di tene!' conto delle o;servazioni fatte dalla Commissione stessa, così che la relazione viene in alcuni punti rimaneggiata. La relazione non risparmia al ministerJ qualche critica, per aver con decreto reale approvato una convenzione con la Bmca d'Italia che altera una precedente convenzione approvata per legge. A' 12 di gennaio si discute in Senato sui provvedimenti bancari. Parlano Saracco, Pessina, Finali, Luzzatti ed altri. Il relatore Lampertico, espone infine gli intendimendi della legge presentata, e conclude dicendo ch'essa facilita e prepara altre leggi o!le devono definitivamente regolare il nostro ordinamento bancario. La Commissione centrale del bilancio propone i seguenti ordini del giorno: « Il Senato prende atlo delle dichiarazioni del governo che le proroghe ammesse con l'art. 5 del disegno di legge concernono esclusivamente le liquidazioni anticipate ma non alterano menomamente i periodi delle mobilizzazioni stabiliti dalla legge 10 agosto 93 e 8 agosto 95, che rimangono fermi e quanto al periodo di 15 anni e quanto alla suddivisione di tre in tre anni e passa all'ordine del giorno». « Il Senato prende atto delle dichiarazioni del governo che nell'ordinamento della sezione autonoma sia provveduto ad escludere ogni possibilità di emissioni con garanzie ipotecarie già vincolate a beneficio dei portatori di titoli precedentemente emessi, e passa all'ordine del giorno». 11 ministro Luzzatti dichiara di accettare questi crdini del giorno, e il Senato li approva. Dopo la di scussione degli articoli la legge proposta è anche ap· provata, a scrutinio segreto, con 36 voti contrari su 184 votanti. • A' 16 di gennaio si discute in Senato il progetto di legge « Modificazione alla legge l · marzo '96 pel riordinamento dell'imposta fondiaria. » Il Senatore Sa1•acco, per la prima volta in tanti anni anni di sua vita parlamentare presenta un ordine del giorno, il seguente: « li Senato invita il governo a presentare insieme al progetto di legge promesso con l'art. 8 della legge i· marzo i provvedimenti opportuni perché le operazioni catastali si compiano in tutte le provincie con i mezzi più economici e nel pili breve spazio di tempo possibile, in base ad un programma che dia norma conveniente a poter determinare il carico annuale del bilancio dello Stato». Quest'ordine del giorno, fuso con le raccomandazioni del senatore Pecile sugli accertamenti e con le speranze del relatore Pellegrini relati ve al catasto giuridico, viene accettato dal governo e dalla commissione. Posto ai voti il progetto pel riordinamento dell'imposta fondiaria viene app1•ovato. "' Nessun'altra discussione importante al Senato oltre di queste sui provvedimenti bancari e sul riordinamento dell'imposta fondiaria; ma si ebbero incidenti notevoli nelle discussioni. Nella tornata del 12 si svolse l'interpellanza Parenzo sui criteri per la nomina di nuovi senatori, occasionata dal caso Fogazzaro. E il marchese di Rudinì rispondendo, comincia col protestare la sua venerazione al Senato e finisce col dire che il Se1tato, certo, sarà sempre palladio della patria e della libertà e aiuterà il governo ad emanciparsi dai pa1•- titi esti-emi. « Non a caso dico emanciparsi... Noi con le nostre leggi elettorali organizzammo un elettorato che tende a dare prevalenza alle classi più numerose e quindi dà forza ai partiti estremi. » Nella tornata degli 11 gennaio, discutendosi il progetto Costa « sulle armi e sulla detenzione degli strumenti da punta e taglio» !'on. Pierantoni rispondendo ad alcune parti del discorso pronunziato nella tornata antecedente dal senatore Vitclleschi, tocca al conflitto fra Chiesa e Sato. 11 Vitt,lleschi, rispondendo al ministro Costa e al Pie1•antoni parla della pena di morte e qualifica l'abolizione di questa pena una specie di complicità delle classi dirigenti con la delinquenza. La senilità del Senato non fu mai così manifesta come. dall' impotenza logica di simili ragionamenti. • Dalla pace con gli Abbissini, alla guerra con i Dervisci. Che bella conquista à fatto l'Italia! Per fortuna i Dervisci non fanno che minacciare dando a' nostri soldati un tempo prezioso. Da un pezzo avevano fatte delle scorrerie e delle razzie presso Agordat, poi quelli del Ghedardef si avanzarono lasciando alla loro sinisti-a Cassala, mentre il nostro governo della colonia si prepara va a concentrare le truppe tra Agordat e Cheren. · Intanto, il generale Baldissera aveva lasciato l'Eritrea in viaggio per l'Italia, e il giorno 14 un comunicato ufficioso compare ne' gio1•nali, come a racquetare l'opinione pubblica allarmata dall'avanzare dei Dervisci e dell' assenza di Baldissera dalla colonia, Il comunicato diceva che fin dal principio dell'anno il generale Baldissera richiese al gov·er-no il permesso di venire in Italia, e che il governo accordò la licenza al generale lasciandolo giudice del momento opportuno a fruirne, quando cioè le condizioni militari interne delle frontiere della colonia potessero far ritenere non necessaria la sua presenza sul posto. Dunque, se il generale Baldissera si era imbarcato per ritornare in patria, vuol dire che la situazione interna ed esterna della colonia non dà luogo ad alcuna preoccupazione. Com'è vero che siamo in Italia ! Dopo due giorni dalla publicazione di questo comunicato, arriva la notizia dell'avanzare dei Dervisci.

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