276 RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZE SOCIALI è Carlo Gérard in livrea, che, mentre ripulisce un sofà, trova comodo dirgli un mondo di belle cose rivoluzionarie: proprio come Colline. in Bohéme, si divortiva a far dei disc0rsi alla sua vecchia zimarra, perdendo un tempo preziosissimo mentre .Mimi stava per morire. Il sofà, naturalmente, tace: ed ecco le origini della rivoluzione francese ..... Gèrard, imbevuto dalle idee nuove, odia la casa dorata contro cui trova paragoni e frasi abbastanza difficili, per un servo: ma in compenso è innamorato della padroncina Maddalena - e non la perde di . vista. E la contessina 11laddalena con le Contessa e Bersi - mulatta allevata nel castello - s'avanza: ma lo spirito nuovo ha già trasformato anche la bionda contessina, poiché essa odia la toeletta; cosicche a forza di spiegarne le incongruenze a Bersi, si lascia cogliere in semplice abito di casa dagli invitati, irrompenti in lunga fila ed in lunghissime e minutissime indicazioni (didascalia) dal libretto. La Contessa ha pensato di allietare la serata con parecchie sorprese. Si comincia con danze di pastorelle, canti e suoni, i quali, come già nella ll![anon i minuetti ed i madrigali, dovrebbero mandare in solluchero dame e cavalieri; e si finisce col tentare la musa di alcuni messeri, espressamente invitati per divertire la nobile brigata. Sono essi l'Abatino, il romanziere Fléville, il mnsico Fiorinelli ed il poeta Andrea Chénier. S'arrendono i primi e ne ottengono plauso: Chénier solo si scusa. Allora Maddalena con le compagne sue tanto lo stuzzicano, finchè egli si lascia scappare ci bocca la solita frase: É capricciosa assai la poesia A guisa dell'amor. A quanto pare la trovata di Maddalena, che gli ha fatto dir quelle parole, è molto spiritosa, poiché tutti rid, no ed il povero Chénier è preso a giuoco. 'l'utt ..via egli che vede le cos!l dal lato serio, lascia libero il volo alle rime; e canta l'amore della patria, l'amore della libertà, quell'amore simulato dal prete, dimenticato dal ricco, ignorato dalla fiacca nobiltà del settecento. L'ambiente protesta: Chénier parte, mentre la sola Maddalena, colpita, lo difende e gli sussurra; < Perdonatemi ! ». E già le battute di una gavotta invitano alla danza., quando tristi voci di pianto si alzano, si appressano, rimbombano ..... Una torma di pezzenti s' affacccia al fondo: Gérard annunzia: « Sua Grandezza la Miseria ..... ». Egli è scacciato e parte col vecchio padre, stracciandosi di dosso la livrea, simbolo di un'e1•a caduta - mentre tutto nella serra è confusione, e la Contessa inutilmente cerca ravvivare la festa coll'invito alla danza. Nell'atto secondo la rivoluzione è già scoppiata ed il terrore domina Parigi. S'iamo nel giugno del 1794 quando tratto tratto già spuntano gli Incredibili (seguo la traduzione adottata dall'Illica ), e le Meravigliose gettano la loro nota stridente nella generale tristezza. Gùard, divenuto ornai uno fra i capi del momento, ama sempre Maddalena, alla cui ricerca ha lanciato un Inc,·edibile, mezzo cagnotto, mezzo spia; essa, per contro, rimasta sola nel mondo dopo le terribili giornate della caccia all'aristocratico, s'è innamorata di Chénier, e da lungi lo segue con lettere, e gli dà un appuntamento dinnanzi all'altare di Mara!, presso l'ex « Cours-la-Reine ». Bersi, la mulatta, per mantenei• la padroncina s 'e gettata alla vita d,lle J,.feravigliose: ed è seguendo le sue traccie che ! 'Jnc,·edibile viene a condurre Gérard dinnanzi a Maddale,ia nel punto in cui questa, dopo un duetto con Chènier, tutta si abbandona a lui chiedendogli amore, protezione ed aiuto. Lo scoppio della passione in Gérai·d è violento e brutale; E gli tenta di strappare Maddalena dalle braccia di Chénier, ma nella lotta è ferito, cade sui gradini dell'altare di Marat, grida ancora: « Fuggi, Chénier... proteggi .Maddalena ... ► ed alla folla il-rompente tace il nome del servitore. (Questa linea netta è poi intralciata da una folla di episodi parziali, che se danno vita all'azione, hanno pe1•ò l' inconveniente di renderla sempre più frammentaria e slegata. Fra tali riempitivi va notato il duetto tra Chénier e l'amico suo Roucher, che ritroveremo nel!' atto IV.) Da questo punto l'azione corre spedita alla catastrofe. L'atto III ci trasporta alla « Sezione prima del tribunale rivoluzionario > dove Mathieu, sanculotto arrabbiato, arringa il pubblico per la patria in pericolo, e Gb-ard, gua1·ito dalla sua ferita, con voce piena di fuoco chiama le genti. S'apre allora l' episodio bellissimo della cieca .Madelon, che viAne ad offrire alla patria il nipotino Roger, sola guida ai passi della povera vecchia : trovata librettisticamente splendida, che, pur ti-oppo, non venne compresa dal musicista. Colla sanità ritorna in Gb-ard il desiderio brutale dell'amore, della vendetta : ed egli, in una lunga lotta con se stesso, finisce per stender l'atto d'accusa contro Andrea Chénier, nemico della patria e traditore. L'esitazione sua dà. luogo ad una fra le poche pagine di vera lirica che conti il libretto. Frattanto la voce del!' arresto di Chénier è corsa . per Parigi, e Maddalena viene a Gérard per implorare la vita dell'amor suo. Gérard !' ama, la vuole ; ma quando sta per possederù il corpo di colei, che per sa! vare Chènie1· tutta gli .si dona, arrossisce dell' opera sua, sente la vergogna della fatta denunzia e, dinnanzi al tribunale, che man mano s' è raccolto, difende Chénier... Tuttavia il pubblico accusatore fa sua l'accusa, e Ché(/,ier è condannato a morte. « Rivede,·lo ... rivederlo ancora ! » grida a Gérard la povera Maddalena - e la tela cade su quell'immenso dolore. Gérard ha giurato di cancellare l'infame opera sua: ma tutto è ormai inutile. All'atto IV nel cortile delle prigioni di S. Lazzaro Chénie,· canta all'amico Roucher l' ultima strofe erompente dall'anima sua di poeta, poi si ritira nella sua cella per attendervi l'alba della morte. Ed ecco Gérard accompagna nelle tetre solitudini del carcere ·Ja povera .Maddalena, che, per morire con Chénier, ha deciso di ri~pondere ali' appello dei condannati assumendo il nome di Idia Legrain, una pove1•amadrf\ di famiglia trascinata al supplizio ..... E con questa nota gentile che s'apre il duetto fi. nale fra gli amanti: al suo termine risuona l'appello, e Chénie,· e .Maddalena salgono per l' ultima volta alla luce del giorno, ove li attende la ghigliottina. * * * Tale il dramma teti-o e potente per situazioni sceniche ed eminentemente popolare, ma slegato e ricco di reminiscenze e povero di forma. Vediamo ora come il mastro Giordano abbia interpretato, colla musica, la tela fornitagli dal librettista. LA MUSICA. Iel rendere conto delle mie impressioni io muovo dal p1·incipio che « Uno spartito, il quale si presenta a noi carico di trionfi ed' applausi, ha diritto ad una disamina severa, spoglia d' ogni pietosa reticenza » simile a quella esercitata, or fa un anno, sull'ultimo spartito Pucciniano. Quindi, movendo da tale principio, io distinguo net-
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