Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 14 - 30 gennaio 1897

RIVISTA. POPOLAREDI POLITICA.LETTERE E SCIENZE SOCIALI 273 Col piè mal prosteso fuor del letto Tra gli adulteri spa~imi; Ma voi siete cristiane. o J\faddalene, Foste de' preti a scuola: Siete moderne ; avete ne le vene L'Aretino e il Loiola! * * * Una seconda causa, credo, si annidi nel modo fa.lso, antiscientifico con cui vengono fatti i processi. Pare incredibile: le logomachie dagli avvocati pesano più assai nella bilancia che non le prove di fatto. L'eloquenza .... ecco la tabe della politica e della giustizia. Badiamo io parlo delle volate retoriche, delle commozioni degli effetti, delle sacre memorie più o meno snaturate che purtroppo fanno le spese di tanti discorsi, non ancora dissipate nonostante le magnanime ire della prosa carducciana. Si é soliti collocare quella eloquenza tra le arti; sì, dico io, come tra le donne può stare la. prostituta. Ogni pubblico ha l'oratore che si merita, ed ohimè ! i giurati non meritano sempre un Demostene. Invece dell'irruenta nemico di Filippo si contentano di qualche oiceronetto da dozzina che fa. b1·eccia nel loro cuore specialmente quando egli si abbassa fino ad essi, non mai quando solleva i giurati fino a lui. Ed il guaio durerà fintantochè la monta.tura teatrale dei processi non sarà sfrond ,ta dal buon senso. Il quale meschinello si contenta per ora di far dei voti ... platonici nei congressi. Nell'ultimo congresso di antropologia criminale tenuto a Zurigo il Griffiths, competentissimo in materia, dichiarò la sua completa sfiducia nell'attuale ordine penale; ed il Ferri con calda. eloquenza, dimostrò che bisogna riformare la roagistratura distinguendo lt, carriera del giudice ci vile dal magisti·ato penale che richiede attitudine e studi diversi. « La giustizia penale dell'a vveniro, egli disse, amministrata da giudici che abbiano cognizioni sufficienti non di diritto romano o civile, ma di psicologia, antropologia, psichiatria, sociologia, non avrà per oggetto che la. constatazione se il giudicabile sia. l'autore materiale del delitto scoperto e in luogo delle chiacchere brillanti e degli sfrata.gemmi abili tra l'accusa. e la difesa si avrà la discussione scientifica. sullo condizioni sociali e personali del delinquente, per classificarlo in una. od in un'altra categoria antropologica, a cui corrisponderà una od un'altra forma. di segregazione indeterminata~- ira, mentre si aspetta, occorro purificare l'aria inquinata dà microbi di troppi pregiudizi. Per quanto il fenomeno sessuale non stia. a sò ma si debba studiare, come direLbe il Loria, alla luce dell'osservazione economica, io credo che molti falsi preconcetti derivino anche dall'eredità religioso-ascetica del passato. J e] proleta.1-iato avete la donna. vittima della maccliina. che tende a cacciare l'uomo dalle fabbriche, o la donna vittima delle cr;si economiche, la qua.le code alle seduzioni della povertà che la respinge nei letti infami. 'ella borghesia piit pingue aLbonda il tipo di donna mondana e ambiziosa, che comprende la Yita, soltanto come intessuta di intrighi amorosi, di piccole maldicenze ed invidiuzze, che misura ]'importanza del suo 1·uolo dal numero e dalla qualità delle sne relazioni, ohe muore come Lady Kew dei « Newcomes » del 'fhackeray sul campo dell'onore, cioè a dire in un salone ove la morte la tocca col suo gelido dito e le dice: « Partiamo, l'ora è suonata I ,. La donna. dell'avvenire non sarà quella doi tre K (Kerohe, Kinda., Kuche) come dicono i tedeschi, nè quella la cui vita si riassume nelle tre parole fran - cesi: « S' abiller, babiller, se deshabiller ». Essa. avrà conquistata. la sua piena. e compiuta individualità. (come la più parte delle donne degli Stati Uniti) e si avvezzerà a contare soltanto su sè stessa, a giudica.re da sè stessa ed a disporre di sè stessa. come le detta. la. prop1•ia coscienza. Così l'uomo giustiziere sarà un triste ricordo di <'iviltà fossili giacenti negli ipogei della storia. FELICE MOMIGLIANO. DA FANT ACCJNO A VETERANO. ( Vi1a del Carcere). Dalle guardie di P. S. si passa, consegnati, a quelle carcerarie. Dalle guardie carcerarie quelle di P. S. ricevono un foglio di carta, l'equiralente della persona lasciata nel carcere. Poi si apre un gran libro, tu1a specie di mastro dei reati. La guardia che è addetta all'opera piena cl' impòl'tanza della registrazione, guarda il detenuto, per i connotati. Poi scrive. na mezza colonna si riempie rapidamente. - Arnte segni particolari sulla persona? Si viene alle generalità. - Vo tro padre? rnstra madre? quanti anni avete? siete celibe? che mestiere esercitate? la vostra abitazione? La prima operazione é finita. Vi si spinge verso un'altra guardia, che intima, semplicemente: - Spogliatevi ! Depositale man mano il cappello, la giacca, il panciotto, i calzoni su di una panca. La guardia leva la f'oderetta dal cappello, guarda dentro, tocca. Rivolta la giacca, i pantaloni, il panciotto, tastando bene le cuciture. - Alzate le braccia ! - dice dopo. Fa stri ciare le mani sul corpo, cercando. Alla testa, ficca le mani nei capelli. - Vestitevi! - ordina in ultimo. Si montano le scale, per andare nella cella ·assegnata. li sotto-capo ha già gridato, p1·ima: Nit1nero tale! Nel co1'ridoio un lampione che pende dal soffitto spande una luce fioca. Un'altra guardia passeggia nel corridoio con un lieve tintinnio di chiavi, che gli battono i fianchi. - _\'umero tale! - dice la guardia, che accompagna.

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