RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 247 scienti, battè le mani al marchese di Rudinì, nella Sala Rossa di Montecitorio. Se l' anti-crispismo in quella tal forma abberrante che ò cennato di sopra, non avesse bacato un tantinello anche lui, il Berenini - verosimilmente - agli applausi co' i quali le opposizioni riunite accolsero il Rudinì, si sarebbe piegato in due, inchinandosi. .. al fatto, così come i giunchi si piegano agli impeti d'una piena. · S' intende dunque, come il paese si sia potuto -acquetare a un semplice mutamento di ministero. Diamine l tutto quello che di peggio avevamo avuto era stata opera del Orispi e de' suoi. E Crispi era finito, e al ministero andava il fiore de' galantuomini: la costituzione, la moralità publica, l'economia nazionale stavano in buone mani. Voi, per avventura ridevate a codeste ingenue fantasie puerili? Vi dicevano (come niente fosse) crispino. Però, mai lezione di cose venne così dura e perspicua come dall'opera di cotesti galantuomini 1·estauratori e risanatori. Si vantano dell'amnistia, della pace in Affrica, del trattato di Tunisi. Ma l'Amnistia fu strappata dalle agitazioni del popolo, e fu data per ra.gioni che le nostre libertà impediscono di dil'e ; la pace la imponeva il paese e pel ministero rappresentava la facoltà di agire più liberamente all'interno. Il trattato di Tunisi - tranne a voler essere folli - non si poteva nella base farlo diverso. Ma si poteva bene e nella pace e nel trattato essere abili a trar vantaggio da contingenze favorevoli che l'incapacità del Ministero sconobbe. Sopratutto l'errore di non aver trattato la pace prima che Menelik si rimettesse dalle disperate condizioni in che l'avea lasciato la guerra, diventa a mio modo di vedere una colpa grave, però che l'indugio, causato da una miserevole tattica parlamentare, costò, anche, la vita a centinai_a di soldati. Quanto all'economia nazionale essa è stat~ difesa. e risollevata con aumenti di imposte, e il cinquantesimo anniversario del libero scambio in Inghilterra è commemorato fra noi con un catenaccio su i cereali inferiori. Non bastano 56,350.000 lire che si prevede verranno all'erario da i dazi sul grano nell'esercizio '96-'97; e poichè i più miseri, per l'alto prezzo del pane, s'era.no indotti a mangiare il gra.nturco, il dazio su questa derrata diventa a dirittura proibitivo: da 11.50 è portato a 75 lire la tonnellata. In Finanza, le illusioni del Sonnino vengono continuate da.I Colombo, e le menzogne dal Luzzatti. Si annuncia un miglioramento nell'entrata e i più competenti dimostrano com'esso sia dovuto solo alla ma.ggiore imposta sul debito e sul grano. L'avanzo del bilancio '96-'97 è illusorio, creato apposta per dare 7 milioni alla marina di guerra: esso appare dal movimento dai capitali e del differimento di spese inevitabili; e si prevede, con assai fondamento di fatti, che il bilancio del '97-'98 avrà circa 40.000.000 di maggiore spesa. La costituzione vien difesa come ognun sa I Il ministro dell'interno si disebria con un vomito di arbitri che annullano lo Statuto; nnovi balzelli sono applicati e riscossi senza approvazione del parlamento e con decreti reali che, in questa materia, annullano lo Statuto. La restaurazione morale è stata grande I Il ministero Rudinì, mentre il paese era tutto preoccupato dell'Affrica, intende solo a porre le basi della sua politica a venire: sgambetta, per scemare un'antipatia impacciante in alto, e conquista in basso una parte di ciò che costituì la maggioranza crispina. Non solo non si mette in istato d'accusa il Crispi, ma si impedisce la pubblicazione di una sentenza contro di lui; non solo non si mandano ai tribunali i ladri politici del denaro pubblico, ma si serba la Camera dei deplorati che dichiarò di non occuparsi della quistione morale. Luzzatti, quello stesso che per salvare i politicanti più disonesti - e non senza ragione - impedì in Senato all'Alvisi di parlare sulla Banca Romana, si dà .ora a nuovi salvataggi... Tutto insomma permane come prima. ,. * * Il paese che si è salassato di quattro miliardi per l'esercito, vede nell' 1896 che la prima battaglia è una sconfitta, e ali' indomani di questa sconfitta, sente un generale, ex capo dello Stato Maggiore, affermare al Senato che una gu~1•ra sarebbe il disastro delle armi italiane. Il paese che è andato avanti fidando nel mutare degli uomini al governo: dal Depretis al Crispi al Giolitti al Rudinì, vede che per mutare di uomini il sistema non migliora ... Si vede trascinato tra le illegalità dei ministri e l'immane oppressione del fisco. Vede annullata la responsabilità dei reati pii1 volgari solo ch'essi abbiano attinenza, con la politica. Vede raffermarsi di più l'iniquità di una politica interna che sommove co' suoi arbitri, o cogli arbitri soffoca. Vede la giustizia dei magistrati naufragare del tutto senza speranza, tra le vendette e le impunità scandalose. Vedo insomma perdurare o stabilirsi una politica malfattrice· ed equivoca. Vede l' Italia signoreggiata non dalle leggi, qualunque sieno, ma dall'arbitrio sfacciato della classe dominante. Per tutto questo, da un quarto di secolo poichè l' Italia s' è costituita in nazione, nessun anno - come il 1896 - segnò così manifesto l'intimo sconciarsi del nostro governo nell'arbitrario ed abusivo esercizio dei poteri. Perchè il governo parlamentare s' impernia sulla responsabilità dei ministri e sulla. ind!pendenza dei poteri; e ora in Italia per la continua aperta violazione, e per la crescente profonda corruzione di tutto_ ciò, la menzogna costituzionale vien dichiarando la insidia sua anche a' meno acuti a vedere. Il 1896 si può chiamare « anno primo di dissolvimento>>. E dalla dissoluiione ( come nuova vita dalla putredine) sorge, l'Avanti con indubitabili promesse di larga prosperità. L'Avanti attesta che germina la politica redentrice del proletariato. B. SALEMI. ~/'\. r-../'\./'\. ~/'\./'\./'\./'\./'\. /'\./'\. /'\. /'\. /"-./ Spedire Vaglia o Cartolina-Vaglia all'on. Dr.Napoleone Colajanni - Roma.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==