RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOCIALI 245 mostrarono davvero preveggenti ficcando nella legge il famoso articolo 47, mercè il quale alle provincie che avessero anticipato metà della spesa si prometteva un acceleramento nei lavori catastali e la riduzione dell'aliquota dell'imposta al 7 010 al loro termine, prima che fosse compiuto il catasto per tutta l'Italia e fatta la ripartizione generale dell'imposta. Di più si concedeva un acceleramento nell'acceleramento alle provincie che possedevano mappe servibili dei vecchi catasti geometrici. Fu questo l'articolo insidioso e che inquinò tutta la legge, ne snaturò l' indole e che riuscirà da un lato ad una colossale iniquità e dall'altro alla spesa inutile di parecchie centinaia di milioni. Dr N. COLAJANNI. IN MEMORIADEL 1896. Indice miserevole, quasi tutti i giornali che al primo di gennaio discorsero dell'anno allora allora terminato, lo fecero solo con quella tal fretta raffazzonatrice ch'è la caratteristica de' mestieranti di attualità e che à, per caratteristica, la sciocchezza. Tanto è, che un giornale di Bologna giunse fin ad attribuire al '9ft non so quali meriti, promettenti di gran bene a venire. Vogliamo adesso anche noi l'iandare il più recente passato. Il ripensare l'anno ora scorso non può essel'e privo di utili insegnamenti politici. Esso segna: - o mi sbaglio - il comincial'e del diritto cammino che, dalla lenta disgregazione, avvia a un pr.ecipitoso dissolvimento tutto ciò che i fraudolenti e i pappagalli soglion dire ordine ... Ricordare è necessario, tanto più quanto la nostra memoria è labile, e tanto più in quanto non si può intendere quel segno senza forza di ricordi senza soccorso di connessioni. E noi siamo così intellettualmente pigri che i fatti ( e ciò è la vita perché è l'esperienza, il fondamento del giudizio, la norma della condotta) ci si sbiadiscono nel pensiero disattento, svaniscono, e la mente resta poi inoapace quando alla spiegazione di un fatto nuovo sia necessa1·ia l'intelligenza dei vecchi. Sciagura non lieve, questa, per un popolo il quale abbia imprescindibile il bisogno (come noi l'abbiamo) di volgersi a intendimenti rinnovatori con intuiti chiari e con resistenti energie; di rammentare, insomma, e di comprendere per agire. ,. * * Molti del partito politicamente più giovane (e purtroppo ancora più giovanilmente politico), di fronte al continuo corrodersi delle nostre misere libertà statuite nell'attrito con gli interessi della classe al governo; di fronte allo sfacelo di tutta la nostra vita pubblica tra le turpitudini, molti dicono « è il perverUmento borghese », e senza acquetarsi al fatto pur s'appagano alla spiegazione incompleta. Sembra stiano aspettando vicino un 1000 della borghesia. Certo, pe1·vertimento borghese è senza dubbio, ma cresciuto di tutta l'ignavia del popolo infrollito che assiste come un mostruoso essere abulico a tutte le violazioni del suo diritto legale, a tutti gli arbitri contro le sue libertà politiche. Pa1·e che l'insufficienza delle libertà e la vacuità del diritto l'abbiano condotto a dimenticare che queste libertà e quel diritto tanto valgono e tanto sono la ma tric e di altri più efficaci, quanto il popolo sa farli rispettare, incutendo più di tutto la paura d'esser capace e pronto a qualsiasi ostinazione per difendere in essi la conquista di ciò che fu lo sforzo più considerevole compiuto ne' tempi moderni verso la libertà: voglio dire il limite all'azione del governo segnato dalle norme che costituiscono il diritto. Se l'Italia è in mano degli arruffoni che la em- .piono di disastri economici; e in mano de' megalomani che gonfiano la loro stupidità di rettorica falsa e di vane espressioni comuni ; e in mano de' traftlcanti di patriottismo e di onor nazionale; s'è in mano della emergente feccia. d'una bugiarda democrazia, non fol'ae in tutto ciò à la sua parte di colpa anche il popolo? E come potrebbe il popolo avere l'intelligenza d'una situazione e il proposito di agire (contrastandole o secondando) poi che non rammenta, e per non rammentare igùora il passato e non intende l'attuale? (1). Per tutto ciò, ricordiamo e impariamo, giacchè veramente la patria corre alla rovina. Nè il significato della parola soverchia per a.vventura l'espressione del fatto. Non può esser più luogo a illusioni di sorta quando la situazione del Tesoro, nel 1895, si ri,..piloga in un disavanzo di 555.953.822 lire. L'Italia dunque precipita al fallimento per uno sperpero ccsì antipatriottico quanto aumentato da tutti i patriotti più o meno veri e maggiori. L'Italia à una spesa ordinaria la quale non à riscontro nelle entrate, che vengono consunte dal debito pubblico: l'onere complessivo del dtibito perpetuo redimile variabile e vitalizio era nel 1885 di 581.000.000 di lire, e nel 1895 ascese a 754.000.000. Così, solo le spese del debito pubblico assorbono circa il 40 010 delle entrate. E questo dura da un pezzo I Come anche da un pezzo le complicazioni interne causate da una politica estera. avversa agli interessi e al sentimento nar.ionale, angustiano i nostri commerci, e ci dissanguano con delle insr,stenibili spese militari. Nel 1895 il nostro commercio internazionale segnava - rispetto al 1894 - una nuova depressione di 20.000.000 di lire. Le spese di guerra e marina, poi dal 1885 al 1895 ammontarono a 3 miliardi e 900.000.000 di lire; il che vuol dire - molto semplicemente - che assorbirono il 45 0r0 delle entrate del decennio. E da un pezzo anche fta noi il protezionismo, che à già fruttato più di mezzo miliardo, inverdisce le cupidigie borghesi e le tasche dei più miseri. La tassa (I) Analoghe considerazioni inclt1cono la Rivfrta a publ,licare la « Cronaca Politica .. eh~ i leUol'i trovct·anno da queslo numc1·0 in poi. (N. d. R.)
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