Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 13 - 15 gennaio 1897

RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA.LETTERE E SCIENZE SOCIALI 257 della seguente. Un'eccezione è ammessa nei casi urgenti, e allora il salario del lavoro supplementare sarà aumentato del 50 010. Un giorno di riposo per s~ttimana, preferibilmente la domenica, sarà accordato ai lavoratori, ecc. ARTICOLO 2· - 11 salario minimo sarà fissato dal consiglio dell'industria e del lavoro del capoluogo del cantone o del circondario dove si esegue il lavoro. I deputati proponenti osano sper'a1•e che questo disegno di legge sia preso in considerazione e discusso. Staremo a. vedere sopratutto l'opera. del cattolico Senato del Belgio, il qua.le - con grande amore del prossimo - già respinse una leggina. sul lavoro delle donne e dei fanciulli. Notizie Varie. Peste e Carestia in India. - Che non si varli più dei granai dell'India, nè dell'abbondanza del .fru• mento asiatico sui mercati europei. Il grande paese agricolo è oggi desolato dalla. carestia al punto di non poter più nutrire che tre quarti dei suoi abitanti. La carestia attuale in India è senza precedenti negli annali delle calamità provate dalla colonia bl'ittannica. Senza dubbio, nel secolo passato il flagello fece grandi rovine nella valle inferiore del Ganga nel 1769- 70, nella Carnazia dal 1780 al 1783, nell'Indostan nel 1784 e nella provincia di Madras nel 1790-92. Senza dubbio ancora le carestie del 1802-04, del 1807, del 1812, dtil 1824,del 1833, del 1854, del 1866 e del 1877- 78 fecero un numero incalcolabile di vittime. L'ultima sop1•atutto, quella che porta nella storia il nome di grande carestia fu disastrosa per l'India. I soccorsi distribuiti dal 1873 al 78 e gli alleviamenti di imposte fondiarie si elevano alla somma di 16,500,000 lire sterline, cioè 412,500,000 lire. Pure i distretti rovinati precedentemente dalla siccità e dai cattivi raccolti non ebbero una superficie così considerevole come quella delle provincie attualmente piombate nella miseria. Secondo recenti informazioni avute da Calcutta, la ca.restia è estesa al Punjab, al Bengala, alle provincie centrali e a quelle di Bombay. Poichè queste regioni hanno una. popolazione di 93,500,000 abitanti e un' estensione di 363,000 miglia quadrate, i lettori posson farsi un'idea della gravità della situazione. E' un paese più grande della Francia e delle isole B1•ittanniche insieme che soffre della mancanza di viveri. Naturalmente la carestia non è ugualn:iente intensa dovunque, ma dovunque il prezzo delle derrate alimentari si è raddoppiato da circa quattro mesi. Per venire in aiuto degli affamati, lord Elgin, vice-re del1' India, ha nominato delle commissioni di inchiesta, organizzato dei comitati di soccorso, e ordinato l'esecuzione di grandi lavori pubblici ai quali sono impiegati centinaia di migliaia di indigeni. Eccellenti misure ma insufficienti, tanto che nei suoi ultimi telegrammi, il vice-1•enon esita a fa1•e appello alla generosità degli Inglesi. Ed è tempo che l'India riceva molti soccorsi Gli abitanti delle campagne non avendo più da mangiare che la scorza degli alberi si rifugiano nelle città.· Dovunque per gli stradoni s'incontrano cortei di miserabili, quasi nudi, e magri come scheletri, e la più parte muo1•eper la via: senza aver raggiunto la terra promessa dove sperava di t:rova1•eun tozzo di pane. Se le grandi città sono il rifugio supremo di quei disperati, una, la maggiore, la metropoli del!' India, Bombay è fuggita come la peste che la decima. A Bombay gli abitanti muoiono a centinaia: la peste bubbonica in pochi giorni ha ucciso più di 4000 persone. Dal cominciare dell'epidemia un vero panico regna a Bombay. Non più navi nel porto, le fabbriche e i magazzini sono chiusi, gli affad completamente cessati, le strade deserte. Non c'è folla altro che al'e str.zioni, dove si p1•ende il primo treno che ca• pita, per qualunque direzione, in fuga dalla città maledetta. Sopra una popol izione di 900,000 abitanti, circa 400,000 sono già scappati, e l'esodo continua. Colo1•0che hanno visitato e conoscono Bombay non si meravigliano della sventura che oggi la colpisce. Rammentano tutti le famose Torri del silenzio dove si pongono i morti perchè sieno mangiati dagli uccelli del cielo. I cadaveri sono messi sopra una specie di grata, esposti al sole, e quando i carnivori alati hanno compiuto la loro opera, le ossa cadono tra verso i ferri. Questi cimiteri aerei, che le autorità. inglesi non hanno ancora potuto far scomparire, costituiscono un focolare perpetuo d'infezione e di contagio, onde il colera e la peste sono sempre da esser temuti in quella regione. Il deputato musulmano. - I lettori ànno certamente avuto notizia di un deputato musulmano alla Camera francese. È Qn mattoide innocuo, anzi molto benefico, e si chiama Dottor Garnler. Nacque a Pontarlier, un comune francese di 6700 abitanti, nel dipartimento di Doubs, del quale il Garnier è deputato. · È figlio di un comandante di cavalleria, nipote di un notaro di Pontarlier, appartiene ad una famiglia assai stimata in quel dipartimento. Dopo aver fatto serii studii a Besancon, dovette soggiornare in Algeria, ove suo padre prestava servizio, per ragioni di salute, e le sue frequenti relazioni coi maomettani lo indussero alla lettura del Corano. Questo libro lo impressionò al punto, che si convertì alla religione musulmana ed entrò in un convento di muftis, con l'intenzione di farsi marabout. Non avendo potuto effettuare questo progetto, il dottore tornò in Francia, e da quel momento vi p1•atica con fervore la sua nuova religione, denominandosi « profeta d! Dio ». La sua filantrovia l' ha reso popolarissimo a Pontarlier, dove lo si vede andare in giro vestito all'orientale, e prosternarsi, senza curare i commenti del

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