RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOCIALI 255 Il plenipotenziario di S. M. il re d'Italia avendo spontaneamente riconosciuto che i prigionieri furono oggetto della maggior sollecitudine da parte di S. M. l'Imperatore d'Etiopia, constata che il loro mantenimento ha o'ccasionato spese considerevoli, e che per .conseguenza il governo Italiano è debitore delle somme corrispondenti a queste spese. S. M. l'imperatore d'Etiopia dichiara di rimettersi all'e• quità del governo italiano per l'indennizzo di questi sacrifici. Appartiene anche alla cronaca riferire che si parla di un indennizzo di circa 10 milioni, cioè di circa 15 lire al giorno per prigioniero - calcolando con i sopravvissuti i morti durante la prigionia. * Evviva l'equità; ma in Italia la miseria cresce minacciosamente. A' 2 di gennaio la popolazione di Bagnoli Irpino tumultua. a causa della gravezza dei nuovi ruoli di focatico. A questi disordini succedono quelli di S. Giuseppe Jato, dove s' é dichiarato chiuso il comune. Molta forza, alcuni arresti, le solite promesse e tutto finisce lì ... Almeno fl.nchè la miseria e la disoccupazione non produrranno nuove e più gravi sommosse. * Quanto ai disoccupati di Roma, oltre che la polizia, se ne occupa il Senato, che si riapre il giorno 8. Esso discute infatti e approva, prima di tutto, un disegno di legge « sui lavori di Roma; » poi i provvedimenti « sulle case patrimoniali ferroviarie " ; passa a discutere un disegno di legge « sulle armi e sulla detenzione degli strumenti di punta e taglio " e si avvicina al clou, cioè ai progetti bancari. * Intanto, il giorno 9, a Roma, un'improvvisa ordinanza del Prefetto, scioglie la Camera del Lavoro di Roma e i Circoli Soeialisti di Roma e provincia. L'on. di Rudinì, intorno alla Camera del Lavoro, dice - agli on. Mazza e Barzilai i quali son corsi a chiedergli schiarimenti - che « da una camera di pacieri era diventata una camera di guerrieri. " Ma è ancora assai più interessante (quantunque senza dubbio, meno genialmente rimato) quello che dice il decreto di scioglimento. Sui Circoli Socialisti si ritiene: Che fino dalla loro costituzione, e più specialmente nel maggio scorso, non cessarono mai dal tenere riunioni e conferenze per suscitare nei soci l'odio fra le varie classi sociali in modo pericoloso per la pubblica tranquillità. Quanto alla Camera del Lavoro si afferma: Che ha sempre efficacemente aiutata l'opera di questa federazione socialista, poiché si è fatta eccitatrice di odi di classe ed istigatrice di disordini nelle masse lavoratrici e specialmente negli operai disoccupati e sofferenti. Il governo teme che questi scioglimenti producano del fermento nella classe operaia; non so, delle dimostrazioni di protesta, forse dei disordini. Per ciò ha fatto venire a Roma 1500 soldati; rinforza le sezioni P. S. e raddoppia la guardia ai Ministeri al Senato e alla Camera. Si vede proprio che al governo il popolo di Roma è quotat6 molto ma molto più di quanto vale ! * La potitica reazionaria del marchese di Rudini produce un miracolo. L'arbitri<) poliziesco è tanto enorme che, ai 1 O di gennaio, si vede il Don Chisciotte e la Tribuna, andare una volta d'accordo ... nel biasimare il ministero. Un fatto, codesto, che può anche essere simbolo degli effetti immediati di certi sistemi. (b. s.) SPERIMENTALISMO SocIALE. Il minimo del Salario al Parlamento Belga. A Bruxelle~ nel 1855, veniva affisso l'avviso seguente : < Il collegio dei borgomastri della città, à l'onore di portare a conoscenza del pubblico che nella seduta del 25 gennaio il consiglio comunale à deciso: - Che tutti i lavori che la città farà eseguire saranno misurati a due ore di lavoro e pagati ai padroni in ragione di 64 centesimi per operaio e 42 per manovale, a condizione espressa che sian dati 50 centesimi al primo e 34 centesimi al secondo per ogni due ore di lavoro; - che in tutti_ i quaderni d'oneri di tutte le intraprese di lavori eseguiti dalla città, sarà stipulato che l'imprenditore s'impegna verso il comune a pagare a tutti gli operai e manovali che saranno impiegati all'esecuzione dei detti lavori, 50 e 34 centesimi per ogni due ore di lavoro. Fu questa, forse, la prima volta che si pensò al minimum del salario. Poi nel 1870, a Zurigo, un operaio, membro del consiglio cantonale propose di stipulare nei quaderni d'oneri l'obbligo ali' imprenditore di pagare agli operai un salario minimo rappresentante 20 libbre di pane. Naturalmente, la proposla fece ridere, e l'autore di essa fu preso per pazzo. Purtuttavia l'idea fece il suo cammino: ora nella Svizzera, in Francia, in Germania, in Inghilte1ra in Olanda, l'inscrizione del minimo di salario è ammessa da un gran numero di comuni. Nel Belgio, il primo consiglio comunale che si occupò di una proposta di questo genere fu quello di Saint-Gilles lez-Bruxelles, a' 4 di novembre 1894, e la proposta fu rigettata. L'anno seguente il consiglio comunale di SaintJ osse-ten-Noode, adottò il principio del minimo del salario, e fu il p1•imo. Da allora molte amminislrazioni comunali e provinciali ànno inscritto il minimo del salario nei quaderni d'oneri. Nel 1892, per la prima volta, la questione fu pertata alla Camera dei deputati del Belgio, ma il minisis·tro dei lavori publici combattè la proposta, e solo per deferenza verso il parlamento, consenti a domandare l'avviso del Consiglio superiore del lavoro. Disse il ministro: « Perchè modificare il sistema di libertà che ci regge da più di un secolo? Perche fare un passo indietro verso il sistema di coercizione, quando, sotto il regime della libertà, noi abbiamo avuto una prospe1•ità che s'è tradotta in un accrescimento del benessere generale? » Nel 1893 e '94 il Consiglio Superiore del Lavoro si occupò della quistione, ma, essendo composto in massima parte di rappresentanti del capitale, l' in-
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