Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 12 - 30 dicembre 1896

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALI 239 non si sarebbe1•0 compiuti così presto senza gli snobs. Poi che per necessità gli spiriti mediocri sono piu numerosi, bisogna bene che siano gli spiriti mediocri ma inquieti e preoccupati di novità i quali assicurino la vittoria alle innovazioni. Gli snobs ordinarii, ànno per guida degli snobs inventivi e geniali, e al punto nel quale siamo arrivati lo snobismo non ci appare che come un nome particolare delle generali illusioni per le quali l'umanità dura e sembra anche cammini. Gli snobs pullulano attualmente, ed è piuttosto buon segno se questo vuol dire che molta gente si interessa all'arte e alla letteratura. Il fiore dello snobismo prova non certo la sanità ma l'abbondanza e quasi l'intensità della produzione letteraria. RECENSIONI. PASQUALE GUARINO: Il Cavaliere. Napoli '9(3. Dopo la iettura di questo libro, preciso pieno di raffronti e d' ironie feroci, è riconfermata un' idea: che la riccstituzione geniale di un tipo, - determinato dai danni morali e materiali del presente ordine di cose - può essere fatta dallo scrittore, che ad un raffinato senso estetico unisce un' analisi larga e fina della vita sociale. E in Pasquale Guarino si fondono tre doti di artista: osservazione viva e profonda - fantasia che non è sfolgorio vano d'immagini, ma intuito della messa in iscena del racconto - pensiero sintetico, che non si restringe alla pura rappresentazione per così dire ufficiale ma che mostra il lavvrio roditore dell'ambiente borghese i cui effetti moralizzatori spiegano l'assurdità di due forme di fantasmi viventi, Matilde, una selvaggia fanciulla, si colorisce a poco a poco in una spaventevole visione. E in quella frase sibillina (a questo 1·isponclo si) par che annidi la ferocia del tradimento che strazia il cavaliere, anima mite e buona, ma debole : sono due figure riuscitissime, ben disegnate, precise nei loro contorni, che assumono un movim~nto drammatico, perché non legate tra loro da incidenze di parlicola~i, rome nei romanzi letterariamente buoni, ma nell'unità del concetto. E questo, a parer mio è il principale merito del libro. L'autore da ;,erista, coglie cosi un aspetto brutto, ma reale della vita, e riproduce una tragedia umana, con intendimenti seri di una concezione, che non va giudicata dal punto di vista sentimentale. k. I. TOMMASO CARLYLE: Gii eroi. Traduzione e note di Maria Pezzè Pascolato con prefazione di Enrico N encioni. Firenze. G. Barbera Editore 1897. Prezzo L. 2.50. In Italia molti banno sentito nominare questo celebre libro del Carlyle; molti lo hanno anche citato; ma crediamo che ben pochi lo abbiano letto. Non possiamo, quindi, che lodare altamente la signora Pezzè Pascolato, il povero Nencioni e il solerte Editore Barbera che ci banno dato una traduzione di questo capolavoro della letteratura ing'ese. Pel lettore italiano che non conosce la storia e la letteratura del paese degli Eroi di cui si occupa il Carlyle riescono davvero preziose le numerose note, che vi ba aggiunto la traduttrice. Gli eroi di cui s' intrattiene l' A. sono: Odino, Maometto, Dante, Shakepear, Lutero, Knox, Johnson, Rousseau, Burnas Cromwell e Napoleone; e dicendo di essi egli tratla, sempre con grande elevatezza ed originalità della mito'.ogia scandinava e del paganesimo, dell'Islam, della riforma e del moderno spirito rivoluzionario. Per Carlyle, scrive il Nencioni nella Prefazione, gli eroiindividui creano essi soli le epoche storiche e sono i veri creatori di tutto ciò che la moltitudine collett.iva riesce a fare obbedendo ad essi. « Insomma il Carlyle è precisamente l'opposto di Herder, di Schiller, di Mazzin i, ptii quali i grandi uomini non sono che gl' interpreti del pen• siero nazionale, la sintesi non la sorgente del con<'etto umano, le pietre miliari della via sacra dell'umanità, i sacerdoti della sua religione ». Noi non potremmri accettare veruna delle idee e delle dottrine del Carlyle; comunque raccomandiamo caldamente la lettura del suo libro ; perché il suo esagerato individualismo è sano e benefico messo al confrontll dell'abbietto e morboso superomismo odierno ; perché l'apoteosi dell'energia, della sincerità, dell'idealismo rappresenta una cura ricostituente per gl' italiani odierni fiacchi e imbastarditi. Il libro arriva nel momento opportune>. E. DE ROBER'l'Y; Le bien et le mal. T. Alcan. EJiteur Paris 1896. P1•ezzo L,50. È un libro originale, come sa seri rnrne questo illustre positivista comtiamo. E' un saggio sulla morale conside· rata come sociologia primaria e contiene, in rias~unto, le dodici lezioni date dall'autore alla nuova università libera di Bruxelles. Questo volume, dice il De Roberty nella prefazione è il ,primo di una serie di altri quattro, che saranno compresi sotto il titolo comune : l'Etica e che serviranno di prolegomeni ad un etici in via di formazione, L'autore definisce il bene: tutto ciò che serve alla vita, tutto ciò che tende a trasformare i modi inferiori della esistenz1 universale in modi superiori ; il male sarebbe : tutto ciò che direttamente o indirettamente fa regredire la vita verso i suoi aspetti e modalità più semplici. Da questa definizione larga, in opposizione ai concetti teologici e metafisici, s'indovina l'originalità grandissima nel modo in cui l' A. tratta la quistione. Se ne ba una prova in questo brano: « Una trasformazione certa dei metodi della dottrina morale avviene sotto i nostri occhi .. Sotto pena di bancarotta immediata, rumorosa, la mora!~ applicata o pratica, dovrà indirizzarsi alla sociol/\gia astratta fortemente appoggiata sulla sua base biologica per do• mandarle d' infondere un sangue nuovo negli insegnamenti caduchi, nelle regole agonizzanti delle morali religiose e metafisiche. E qui ancora si finirà per persuadersi che fra i principi. superiori della morale e le verità prime della sociologia esiste un parallelismo costante, intimo, neces• sario ~- Il libro non è di facile lettura ed e destinato ad un ri• stretto circolo di pensatori. NOTE EIELIOOR.AFICHE JULES DES'l'RÈE: Art et Socialisme. - 10 centes. En vente au journal Le Peuple, 33, rue des Sables, Bruxelles. Quest'npuscolo si rivolge agli artisti e a' socialisti ed è interessantissimo per la quislione che tratta e per la competenza dell'Autore professore di letteratura all'Università di Bruxelles, socialista e deputato di Charleroi al Parlamento belga. Diamo l'indice d~ll'opuscolo:

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