Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 12 - 30 dicembre 1896

236 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI essere scompagnati. E il colmo della bellezza sta appunto nella loro fusione in una stessa entità ; nella qual fusione risiede la eccellenza dell'arte. Non sempre, però, fu raggiunta anche nei più splendidi periodi di artistica produzione. E non già per mancanza di capacità, ma. per condizioni di spfrito, individua.li e storiche, che lo hanno impedito. Molte statue antiche, benchè bellissime di plastica venustà paiono un po' fredde: molte pittura del medio evo, invece, bellissime, di angelica espressione, sembrano difettare nella forma, che è quasi sbozzata, e tanto sviluppata quanto solo basta a contenere la espressione, in cui 1•isiede principalmente la importanza ed il fine estetico dell'opera. Così, tempi diversi e diversa indole di tempi, portano e determinano una diversa prevalenza dei due elementi, nella loro persistente e necessaria contemperanza. Ma la prevalenza dell'elemento intimo implica solo un minore sviluppo dello elemento plastico , non la sua scorrettezza. Anzi maggiore è il bisogno della correttezza dove la semi,licità è maggiore. E in ordine alla forma letteraria, poi, intima o plastica che sia la natura del cont.;nuto, il bisogno della correttezza è pari o è maggiore per l'elemento subbiettivo, che ha. d'uopo -di più precisione. E in ogni modo anche per questo rispetto la prevalenza della bellezza intima implic9. solo minore sviluppo della forma in sè stessa considerata ; che pe1·fettissima però deve essere nei suoi rapporti con la contenenza, la quale dovendo venire da essa rappresentata, può esserne rappresentata bene e male, secondo sia riprodotta o svisata. E se la natura vi ha fatto nascere a valer tanto in arte da potervi fidare del primo e rapido getto, e voi valetevene; ma se tale non vi ha fatto, perchè sdegnare gli studii, che anche i migliori non hanno in dispregio, per tutta mettere a profitto la capacità vostra? Se un pittore non crede aver dipinto un bel quadro, che non lo abbia prima ben disegnato e colorito, perché vorrà credere egli, il poeta, di poter fare belle poesie con espressioni che non dicono chiaro il suo pensiero, che non riproducono con evidenza icastica la sua immagine, che non esprimano e siano capaci di trasmettere alt1•ui il suo sentimento? Perchè credere che versi brutti possano riuscire buoni mezzi estetici? Che il parlar male non sia d'impedimento a raggiungere un· fine oratorio? Credere, insomma, che tutto quanto pensa un poeta sia sempre poesia, sol perchè egli che è poeta lo pensa, e che tutto quanto egli scrive sia bella poesia., sol perché egli lo scrive, è solamente un orgoglioso pregiudizio al quale vanno più soggette le donne, che per aver fatto sempre poco, credono più facilmente, per pochissimo che facciano, di aver fatto molto. • E se la critica batte prima le mani, aspettando poi ed esigendo il megl"io, se il meglio non viene non lo batte più. Vi hanno successi determinati più dalla materia che dal lavoro, più da circostanze che da insito valore, ma non durano. Non basta toccare una corda, e indovinarla, l.Jisogna ancora saperla toccare; non basta secondare una tendenza dello spirito, ma bisogna trarne quanto essa è capace di rendere alle attitudini dell'arte e alle capacità di un artista; se no plaude il volgo, ma il lib1·0 tramonta ; e non ad esso ricorre la storia delle lettere quando vorrà studia.re il riflettersi e il trasformarsi che fa continuamente il pensiero scientifico, e lo spirito tutto di un'epoca nell'arte, specchio fulgidissimo della vita e, più, delle aspirazioni di un popolo , e spesso dell'umanità medesima tutta intera in un momento della sua tragica storia. GUIDO ANDREA PINTAOUDA. SPERIMENTALISMO SocIALE. Il contratto di lavoro (secondo il nuovo codice civile tedesco) § 611. - Nel contratto di lavoro, la parte che promette i suoi servizi s'impegna a effettuarne la prestazione, e l'altra parte a pagarne la remune1•azione. Ogni· servizio può far l'oggetto di un contratto di lavoro. § 612. - In caso di silenzio delle parti, la rimunerazione è tacitamente convenuta quando, secondo le circostanze, la prestazione non deve essel'e considerata come gratuita. § 613. - La parte che si impegna ai servizi è tenuta a fornirli personalmente, se niente è stabilito in contrario. Salvo convenzione contraria, il diritto ai servizi non è cedibile. § 614. -:- La remunerazione dev'esser p3ga.ta aprestazione effottuata. Se la remunerazione è suddivisa per periodi di tempo determinato il pagamento à luogo allo spirare di ciascun periodo. § 615. - Se il creditore dei servizi è in ritardo di accettarli, il debitore può reclamare la remunerazione corrispondente ai servizi non prestati, senza obl go di fornire ulteriormente i servizi promessi. Tuttavia bisogna dedurre dalla remunerazione il valore di ciò che si è risparmiato in seguito alla non prestazione, o di ciò che il debitore à guadagnato o negletto dolosamente di guadagnare utilizzando i suoi servizi in:altro modo. § 616. - Il debitore di servizi non perde il suo diritto alla rimunerazione per il fatto che durante un tempo relativamente breve si trovi impedito di prestar servizio, in seguito a una causa che gli è propria, ma senza che una colpa gli sia imputabile. Pure gli sarà conteggiato quello che gli è venuto nella durata dell' impedimento, dall'assicurazione contro la malattia o contro gli infortuni, in virtù di una obligazione legale. § 617. - Se in un co:itratto di lavoro permanente che as,orbe l'attività del debitore, completamente o per gran parte, il debitore fa parte della casa del creditore dei servizi questo deve fornirgli in caso di malattia l'assistenza e le cure mediche necessarie durante sei settimane , senza sorpassare il termine del contratto di sel'vizio, sempre che la malattia non sia stata occa.:iionata dal debitore con intenzione, o in seguito a negligenza grave.

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