230 RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI e geniale scrittore ru3so queste influenze le circoseri veva allo inizio primissimo della civiltà; Ciraolo e tutta la scuola penale positi va anacronisticamente continuano a prestar ad esse un'efficacia considerevole a civiltà inoltrata. · Con queste spiegazioni siamo in pieno romanzo scientifico, nel quale manca. la logica. E che vi manchi basterebbe a provarlo la storia: Scozia ed Inghilterra in altri tempi - e non remoti - furono tanto dedite a.i reati di sangue quanto Napoli e l'·Iialia. Se oggi la. lotta, non tra gli uomini, ma principalmente contro la natura vi si svolge, ciò si deve al grado di civiltà raggiunto e non all' intrinseca azione della. natura stessa. Questa graduale sostituzione della lotta contro la natura alla lotta tra gli uomini - illusir.ita del Marsh - è l'ideale del socialismo ed é in via di continua realizz11zione. Erra del pari il Ciraolo quando attribuisce ai freni malthusiani una te1Tibileconseguenza criminogena (p. 28) e se~za ricor·rere ad esempi a dati e a libri stranieri gli ricorderò gli studi accurati e convincenti del Dlll Vecchio, che dimostrano luminosamente il contrario ( l ). • ** La causa generale, complessi va della speciile e forte criminalità napoletana sta in questa grave e giusta affermazione del Ciraolo: « il grado di evo- « luzione al quale é già pervenuto il JJOpolo napole- « tano è inferiore alla media raggiunta dalla nazione. « Quasi si potrebbe dire di esso, con molte restri- « zioni, quello che Lubbock disse dei selvaggi: sono « fanciulli, che hanno le passioni degli uomini ». (p. 3). Nessuna meraviglia, dunque, se vi prevale quel temperamento sanguigno prevalente tra i selvaggi (p. 70 a. 72). Il rapporto tra temperamento e delinquenza napoletana è però erroneo: ferimenti ed omicidi, se fosse esatto, do.vrebbero essere pit1 frequenti tra i rubicondi olandesi alimentati copiosamente colla carne e colla birra e cogli altri alcoolici, anzichè tra i napoletani ridotti dalla miseria a nutrirsi di cocomeri e di altra frutta spe>SOguasta. Del resto il nostro autore conviene che le conseguenze possibili del temperamento vengono eliminate dal grado di evoluzione sociale, perchè - distaccandosi dalla. scuola cui appartiene - a Napoli il temperamento è causa di delinquenza perché non modificato l'azionaimente dall'educazione e dall'istruzione (p. 72). Ed altra onesta confessione fa constatando che l'ubbriachezza a Napoli è la causa che meno agisce nella criminalità (p. 16 ). Di che si è con vini o anche il Garofalo. Si accenna di volo all'azione del contagio psichico e delle frequenti assoluzioni delle donne delinquenti in Napoli e veniamo alle cause vere, - tutte sociali esclusivamente sociali - della forte e particolare criminalità femminile della città che si erge nell'incantevole golfo partenopeo. (!) Giulio Salvatore del Vecchio: « (ili analfabeti e le nascite nelle varie parti d'Italia •· Bologna 1894; « Gli analfabeti e le nascite « Note compara~ivc tra l'Ita1ia ed altre nazioni ... Bologna. 1895. La donna a Napoli lavora e dà alla famiglia più dell'uomo, che tende al parassitismo; tutti i mestieri e le occupazioni - specialmente quelle di domestica - cui si dà la prima, la condannano alla degenerazione fisica e morale (p. 30 a 32). « Le violenze « le risse, le calunnie sono facili fra tutte queste « femmine occupate in mestieri che le avvicinano fra « loro, esasperando invidie, attaccando intel'essi, dif- « fondendo insinuazioni maligne ed imprudenti, e che < le costringono ad abbandonare lo spirito sessuale « di tolleranza, e ad educarsi .alle maniere violente: « si consideri la ruina morale che la grande preva- « lenza delle occupazioni servili compie nel mezzo « contro l'astuto scroccone, contro i calunniatori, i « malevoli, gl' invidiosi, che insidiano alla pace, alla « onorata nominanza ecc. ecc.» (p. 12, 60, 87, 88). A rendere più evidente questa influenza della città bastava ag 6 iungere che a Londra in quei quartieri poveri, che maggiormente si assomigliano a Napoli, vi é massima la degenerazione fisit:a e morale della donna. Il freno religioso potrebbe fare qualche cosa; ma a Na.poli è ridotto a poca cosa; non vi è vera religione, ma super8tizione. I borboni poi « non curarono « la i:,siche popolare, ed anzi continuarono a perver- «. tirla anche colla religione oflìciale. Quale meravi- « glia dun<Jue che in questa feconda e lieta terra « nessuna donna pensi da scettica e moltissime agi- « scano da atee? che del pari manchino di efficacia « il timor dei gendarmi ed il timor di Dio? » (p. 108). Gli Spagnuoli in ispecie contribuirono alla degenerazione morale sostituendovi il punto di onore al vero sentimento di onore ; prevalenza del punto onore, che spiega il grande numero di duelli in basso e in alto. La responsabilità dei pessimi governi, infine, è enorme perchè resero odioso il governo in sè e generarono e intensificarono la camorra, come in Sicilia generarono la mafia; e alla camorra si connette tutta la delinquenza napolitana, compresa quella della donna, che dovunque è incolta e primitiva subisce non solo, ma predilige la forza e chi ne ha soltanto le appa.renztl. L'insieme dell'azione dei fattori suesposti cosi viene riassunto, e btine, dal Ciraolo: « Fra le cause « prime della delinquenza femminile trionfa la p1·0- « miscuità, cui una serie di forze e di sventure co- « stringe il popolo napolitano; lo prova indiretta- « mente la uniforme infe,·iorirà tipica della plebe •li « fronte alla borghesia; fenomeno al quale la signora « :Mario e Pasquale V1llari accennarono osservando ·« che nella città fra plebe e borghesia è un abis,o « che le divide e ne fa qua si due caste separate: fra « l'una e l'altra sono, quasi per differenza di razza, « diversità fisiologiche! Le plebee nella dura parte- « cipazione alla lotta per la. vita, subirono modifica- << zioni al tipo medio di bellezza e di moralità. Nel- « l'immediato contatto degli uomini i loro lineamenti « acquistarono qualche cosa di maschio ed i loro « sensi più gentili qualche cosa di cinico. Esse rap- « presentano nella razza, la parte degenerata del loro « sesso, nè deve inspirare meraviglia a chi pensi che
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