206 RIVISTA POPOLARE DI POLITICALETTERE E SCIENZE SOCIALI Yece dei tedeschi è missione di coloni e pionieri. Ci sono tre forme di colonizzazione; quella dell'inglese che è plasmativa, quella del chinese dell' italiano e dell' irlandese che è adesiva, quella del tedesco che è diffusiva. L' inglese emigra in generale in grandi masse, invade in maggioranza una regione nuova, a cui dà la propria lingua, i propri costumi, plasmandovi una civiltà di tipo anglosassone: i chinesi, gl' irlandesi, gl' italiani emigrano in tutte le colonie, qualunque nazionalità abbiano già, inglesi, portoghesi o spagnuoli ; ma là si ritrovano, si raggruppano, YiYOnotra loro con i patrii costumi e con la lingua propria, formando come un isolotto di nazionalità divesa nella società che li ospita: i tedeschi emigrano anch' essi in tutte le colonie fondate da altri popoli, ma si diffondono e si compenetrano facilmente nella massa della razza dominante, di cui adottano lingua, costumi, sentimenti ed idee, perdendo alla seconda o alla terza generazione ogni cara~tere nazionale. Nella Polonia russa, nelle città del Baltico, nella Russia, nell'America del :\'ord, nell'Italia settentrionale i tedeschi emigrano in frotte ogni giorno pii\ numerose, ma non por aumentare le file ~iserabili del proletariato, ma per rinforzare i ranghi della borghesia industriale e commerciale, per formare o accrescere quella classe media a cui spetta la direzione dell' immenso lavoro moderno. Specialmente là dove la borghesia industriale e commerciale stenta a formarsi, come in Polonia, in Russia, in Italia, i contingenti dell'emigrazione tedesca arrivano subito ; ma queste popolazioni tedesche, che qualche volta sono vere immigrazioni di popolo, se sviluppano il lavoro delle regioni invase non ne modificano la nazionalità, dalla quale il tedesco si lascia rapidamente assimilare. Egli si adatta rapidamente. impara la nuova lingua, i nuovi costumi, dimentica la patria e si stabilisce nella nuova regione a son aise come in casa sua; i suoi figli saranno poi definitivamente acquistati alla nuova nazionalità; polacchi in Polonia, italiani in Italia, americani in Amel'ica. Egli sembra aver adottato il motto romano che la patria è là, dove si sta bene ; egli va dappertutto, sapendosi adattare con una plasticità meraYigliosa alle condizioJi meteorologiche, climatiche, politiche, etniche e sociali più differenti, come una pianta capace di Yivere in tutti i climi e sotto tutte le latitudini. La missione civile della Germania è insomma di formare la borghesia industiale e commerciale nei paesi restati addietro, per vizio di organizzazione sociale o per difetto degli uomini, nella gara del la\·oro moderno ; di eguagliare, in tutto il mondo ciYile, le condizioni sociali dei differenti popoli, introducendovi il regime borghese in tuLto, sia nella società agricola rudimentale della California, che nell'impero militare, teocratico e burocratico della Russia. La Germania, posta così in mezzo all'Europa, è destinata a diventare il grande formicaio centrale del mondo, da cui lunghe processioni di formiche partiranno per tutte le direzioni della terra; di formiche laboriose e non guerriere ; pazienti e non feroci; capaci non di distruggere ma di accumulare. La Germania, questa madre antica di popoli, compirà in avvenire, se lo sviluppo del mondo non si arresta, e in proporzioni infinitamente più vaste, quello che è stato sempre la sua funzione storica: di fornire il cemento molle e resistente ad un tempo, del suo elemento etnico a tutte le grandi formazioni umane. Il tedesco, in tutte le combinazioni più diverse di popoli e razze che il sole dei secoli futuri vedra sulla faccia della terra, sarà un elemento prezioso, che sparendo in una compiuta fusione entro la massa totale, le comunicherà, pur senza lasciar traccia visibile di sè, la miracolosa virtù coesiva. Dovunque si dovrà colonizzare un continente deserto. nella Siberia orientale, nelle due Americhe, nell'Affrica meridionale o centrale, dietro la traccia del pioniere che avrà aperto la via tra la foresta, verranno subilo le lunghe processioni delle pazienti formiche tedesche; la Germania fornirà lo splendido cemento umano della sua razza, che come ogni cemfmto restera invisibile nella mole costruita, ma che varrà a tenerne insieme solidamente le parti. li tedesco sparirà nella massa d'altra razze, perdendo in quelli della maggioranza i propri caratteri nazionali, ma disperdendosi dentro le comunicherà una solidità nuova, trasfondendo in essa la propria capacità organizzatrice, la serietà volitiva e morale, l'energia del lavoro. Certi popoli selvaggi credono che il sangue umano abbia virtì1 di solidificare gli edifici; e però impastano di sangue umano la terra, con cui costruire le fondamenta e le mura, come di un cemento vitale. Ciò che nella fantasia feroce dei primitivi è il sangue- umano, sarà nell'edificio della futura civilta cosmopolita il tedesco: il cemento vitale e invisibile che renderà solide le fondamenta della granitica costruzione. Il tedesco è il vero colletti\-ista; collettivista non tanto di idee, quanto di carattere e di natura. La sua forza individuale è scarsa; egli non è capace di lavorare se non in grandi masse. Salvo le creazioni di pochissimi geni smisurati come Humboldt e Goethe, tutte le glorie storiche della Germania sono imprese e gesta non d'individui ma della massa, dalle antiche invasioni barbariche, alla Riforma, al socialismo, alla nuova colossale emigrazione verso tutti i paesi del mondo. In un popolo come questo in cui l'individualità è così debole, il predominio di una grande personalità può essere a momenti
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