RIVISTA POPOLARE DI POLITICALETTERE E SCIENZE SOCIALI 219 oggetti che si mostravano loro e "segnarne esattamente i contorni. Anche alcuni individui che avevano perduto completamente i bulbi degli occhi potettero . distinguere degli oggetti con una chiarezza che sorprese lo sperimentatore. In alcuni casì però nessuna impressione potè prodursi sui sensi dei pazienti. L'apparato che si adoperava era l'apparato compound di Nicola Tesla, una macchina che si attacca al filo di una usuale lampada elettrica a incandescenza e che ha la facoltà di moltiplicare la corrente. Il tubo attraverso il quale i raggi si presentano ai sensi del paziente è conosciuto s. tto il nome di fluoroscopio. Si pone innanzi alla testa del cieco, sia in direzione degli occhi inutilizzati, sia, quando il bulbo dell'occhio non esiste più, prima da un lato della testa, poi di dietro. Alcuni provarono infatti migliori risultati con l'apparecchio tenuto dietro la testa. In molti casi nei quali i pazienti potettero distinguere gli oggetti accadde in essi quello che accade nei bambini che vedono una cosa della quale ignorano l'uso che bisogna insegnare loro. Il dott. Robarts dice che se l'apparato potrà dimostrarsi utile per simili ciechi bisognerà istruirli proprio come i bambini. Il dott. Robarts crede che l'apparato può essere perfezionato fino al punto da mettere i ciechi in grado di vedere gli oggetti con una considerevole chiareza e che può anche semplificar.,i in modo da essere più prontamente adattato all'uso. Non è tutto questo la bancarotta della scienza? Il rimboschimento del Sahara. - Il Sahara è uno doi paesi del mondo sul quale si sono scritti e diffusi i più grandi errori. Ma il Sahara qualo lo si conosce oggi è composto di tre parti. - Montagne ancora fertili imboschite e abitate. - Numerose vallate e sabbiose nelle quali l'acqua scorre ma sotto terra. E testimonianze recenti sembra mostrino che il Sahara è pur sempre in via di trasformazione e che in esso i caratteri di deserto si accrescono sempre più. Ma d'onda avviene una tale ,trasformazione? Non si Sa bene Ma questo cammino progressivo verso la sterilità sarebbe scoraggiante se altri segni certi non mostrassero che la rivoluzione geologica che à creato il deserto tocca al suo. termine, e che in ce1·ti punti il suolo è stato roso dagli agenti fisici fino a toccare le terre umide r;ottostanti. In Francia, dove si è direttamente interessati al Sahara Algerino, si studia vivamante la quistione. La natura da sè mostra che in molti luoghi il paese sta per tornare coltivabile; ma la trasformazione si potrebbe far in pochissimo tempo se la mano dell'uomo agevolasse l' impresa. Il risultato di molti tentativi à messo in evidenza la possibilità di far crescere gli alberi nelle vallate, e al riparo di questi alberi che proteggono il suolo si son praticate tutte le colture di legumi e di piante fruttifire che il clima comporta. E l'opera continua con perseveranza. Ed è ormai acquisito che se il sogn0 di i:.na grande rimboschimento nel Sahara è unn. utopia, un rimboschimento locale in molti luoghi è cosa che può avere. effettuamento. Tutto un progamma veramente pratico consegue da questa constatazioJJe. Di già s'è cominciato. E quando la profezia biblica « nel deserto sgorgherà l'acqua ... » sarà compiuta nel Sahara, ancora in Italia si sentirà parlare della impossibilità di qualunque industriale trasformazione agraria in Sicilia, per ... mancanza di acqua! Senza dubbio. RECENSIONI. ETTORE STRINATI: L'Intima voce. - Ascoli Piceno. L. Cardi, editore, 1896. Versi ancora, versi sempre. Questi, però, non soDo Yersi soltanto; sono anche poesia : e poesia originale, pe: sonale caratteristica dell'autore. Buona 1 CaLtiva 1 Catt.iva no, intanto: perchè in versi che tornano sempre e che su0nano anche bene, quasi sempre, esprime sentimenti e pensieri non mai volgari e non mai falsi. E buona, poi, secondo i gmti. Chi cerca nei versi l'agilità varia e nervosa, la tem• pra elastica e forte, il rilievo, il colore, lo slancio, la passione, chiuderà cruesto libro restando insoddisfatto: perché questa è lo poesia d'uno sconfortato, d'un deluso, di uD pessimista, che si consuma nella vision,i indistinta ed inafferrabile d'un ideale lontano che egli stesso, forse non saprebbe definire, e che gli sfugge sempre : ond'ella viene un po' monotona, un po' stanca, uu po' fredda .. Per chi, invece, avesse un temperamento più affine a quello dello Strinati, questa poesia che ha del Leopardi e del Heine, del Carducci e del Mu•set, senza tradire la imitazione diretta di alcuno, potrebbe esser buona decisamente : per molli, anzi, che fan della poesia la sorella legittima della musica, e che, vietandole come un peccato ogni commercio con la pittura o con la scolLura, e quindi ogni tentativo di plasmar forme e di tracciare immagini, vogliono ch'ella ci dia non il mondo esteriore delle cose ma quello interiore delle idee, per molti, dico, questa sarà la poesia, la vera poesia, · dell'anima loro: e dico « molti », e non « ta:uni », perchè oggi appunto è questa l'ultima tendenza, in arte come in filosofia : la reazione contro il paganesimo immaginoso e materialista, plastico e-d epicureo. A me, di queste trentasei composizioni, varie di metro e di natura, cbe condensano in centoventisette pagine fitte tutto il carattere del poeta, piacciono in modo particolare i due primi sonetti, per la squisita fattura del verso e per la musicalità della strofe; « Mentana », che per l'epica altezza e per la nobile forma regge al confronto con l'ode famosa del Carducci su Gariba'di ; Le reliquie» decisamente heiniana nella trovata arguta e geniale «Suicidi» ed « Ultima scena », quelle in cui è più chiaramente quintessenziata l'amarezza d'uno scetticismo inguaribile; e « Post Mortem », un inno eloquente al rogo purificatore, alla fiamma idealizzatrice della materia imperfetta e caduca ... Un libro di versi, ad ogni modo, che merita d'esser letto: il che, oggi, visto ci6 che dà il mercato, è già molto. MARIO PILO.
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