RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALI 213 Confesso che non oso risp{)ndere !.... Superiore a tutte le leggi positive, a tutte le convenzioni, è il sentimento umano che è la negazione dell'egoismo. Nell'ibrido periodo storico che attraversiamo non ci resta che lavC'rare per un tempo più sereno e più giusto. Ma come ? La plebe romana combatté salda, fiera, insistente, senza spargimento di sangue, e trionfò. Don si può fa1•e altrettanto noi per le classi diseredate? Ai sentimenti egoistici, domestici, sociali, di nazione, di patria, di razza, segua, torrente irresistibile, la grande carità umana, ed abbracci, santifichi, redima: si lavori per l'avvenire, divenendo padri di coloro che non ebbe1•0 se non la paternità materiale, e dando loro col pane sudato l'educazione che edifica e crea: si sostenga il diritto del debole, si combatta costanti, forti, serrati, per la verità umana, e il trionfo o prima o poi sarà certo. L'umanità è governata da leggi interiori ed esteriori, donde il colorito delle azioni individuali. L'educazione, che modifica fino ad un certo punto le prime; l'ambiente che crea o favorisce, a dir così le seconde, influiranno salutarmente sulla moralità non convenzionale, non patologica, ·non medioevale, nè frutto di inutili sacrifizii, quali la castità e le mortificazioni, ma sana, schietta, conforme alle leggi essenziali della vita. Noi non speriamo di ritornare all'età dell'oro, non sosteniamo con certi sognatori che, modificato l'ambiente, cesserà il delitto; poicbè, fedeli seguaci della natura, ammettiamo le ragioni soggettive; e purtroppo· le migliori ipotesi non escludono l'urto delle passioni, l'amore non corrisposto, la gelosia e gli altri brutali istinti, che ci daranno anche nell'avvenire il delitto di sangue, il dramma, l'odio feroce e la vendetta. Ma, senza sognare, crediamo che l'opera educativa e la giustizia sociale concorreranno insieme a scemare i dolori, i pregiudizi, le convenzionali vergogne e quindi anche le colpe più o meno convenzionali. Che sarà fra qualche secolo, non è facile dire, ma è certo che tocca a quanti hanno mente e cuore di preparare la salute e la felicità delle umane generazioni, educando non pure nella famiglia e nella scuola, ma ancora e più di tutto, abbracciando nel caldo amplesso della carità umana, tutti i fanciulli per qualsivoglia. motivo abbandonati. Sul proposito udiamo il Dumas figlio. < Vi si rimprovera di aver fabbricato scuole im- < mense, dispendiose ed inutili ; i padri di famiglia, < di cui si dice, voi offendete la libera coscienza con « la vostra istruzione laica e obbligatoria, preferì- « riscono di mandare i loro figliuoli alle scuole li- « bere e private. Ebbene questi grandi stabilimenti « costosi e deserti empiteli coi fanciulli bianchi, neri, < adulteri, incestuosi, legittimi anche, ma abbando- « nati, appena saranno in età d'imparare. Voi sarete « siGuri di non urtare la coscienza dei loro genitori « poichè non ne banno o non ebbero coscienza. I « vostri allievi non si lagneranno che la loro istru- « zione sia laica ed obbligatoria, poichè essa dovrà « essere la loro unica risoraa più tardi. « Profittate di tutte queste circostanze favorevoli « pe1• istruire questi fanciulli secondo i vostri prin- « cipii, ed io vi rispondo che di qui a 40 anni, voi « avrete una fiera armata di liberi spiriti, maschi e « femmine, da tener fronte alle idee retrograde». Ciò posto, la base dell'educazione umana dev'essere il reale ; il reale il quale per induzione conduce alla scienza, è fondamento dell'arte e più di tutto insegna a vivere. E per verità il reale, facendoci uniformar alle leggi delle necessità, ci consiglia ad una logica rassegnazione; mettendoci in confronto coll'universo, ci dà la modestia vera ; e invitandoci a leggere nelle lacrime delle cose, ci rende buoni, di bontà illuminata. e profonda. Per la realtà si mettono le cose al posto, si sfondano le illusioni e si dilegua.no le morbosità del pensiero e del sentimento, che conducono tanti sventurati alla mania, all'aberrazione, alla pazzia, al delitto, al suicidio. Educare, vuol dire dare ai fanciulli una sana co• stituiione mediante il pane e il lavoro; e condurli alla scienza, all'arte, alla virtù per mezzo della realtà. Noi non possiamo far sì che la natura non li bersagli, che la società non li amareggi, che nell'amicizia non abbiano disinganni e nell'amore sconforti e tradimenti, ma dobbiamo aggiungerli e preparai;li alla lotta ed alla vittoria. Con questa via di sapienza e d'amore noi non faremo degli Stoici, degli Spartani poi tanto meno, ma degli uomini seri, non fanatici, non eterni sognatori non vuoti e pomposi parolai, non vili nè temerari, non passivi, nè eccentrici. Eglino apparterranno al drappello dei forti, che combattono sotto la bandiera della verità; verità di pensieri, scienza; di affetti, gentilezza; di azioni, ca• rattere umano. GIUSEPPINA STEFANl-BERTACCHI. Condizioni d'abbonamento. Quest'anno l'Amministrazione della Rivista Popo. lare {a condizioni speciali d'abbonamento: - Chi procura quattro abbonati annui che paghino anticipatamente avrà gratis la Rivista per un anno. - Chi procura tre abbonati che paghino anticipatamente riceverà in dono la Politica Coloniale del Dr. N. Colajanni. ( Un volume di pag, 300). - Chi acquista la Sociologia Criminale del Dr. N. Colajanni ( due grossi volumi di 1300 pag., oltre una grande tavola L. 13) riceverà g:ratis la Rivista per un anno. 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