RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALI 189 agli ame,·icani contro l' Inghiltel'l'a, si dovrebbe pensare come la penso io. Ma l'Europa lasce1·ebbeapplical'e in modo attivo ed estraneo la teo,·ia di Mom·oe ? Farebbe il bl'oncio per un momento e poi lascerebbe fare. l11li01·eda con ogni rigua,-do suo obbl.mo Dr. N. Colajanni. Oh le classi superiori! ... Amministratori che abusano delle loro funzioni in vantaggio proprio o di clienti ; cassie1·i che sottraggono i fondi loro affidati; impiegati che favoriscono le rapine a danno delle amministrazioni pubbliche, e vi partecipano pur essi ; diretto1•i di banche che truffa.no gli azionisti ed il pubblico; uomini politici che si valgono della loro posizione per isfruttare questo movimento turpe, imponendosi o come protettori o come favoriti e persino come autori;... Qut:sto è lo spettacolo che ci si presenta sempre, ma che in questi ultimi giorni, dal settembre ad oggi, si è fatto più completo e vario cogli scandali del Banco di Napoli, di Bologna, del Municipio di Catania, di quello di Monreale, della Tesoreria comunale di Palermo, della società Veneta, della società Immobiliare, della Banca popolare di Pisa, e colle inchieste amministrative ai ministeri dell'Interno, dei Lavori Pubblici, di Agr:coltura, al Genio Civile di Napoli, alla stazione Agraria di Palermo etc.; e potrebbe l'enumerazione continuare ali' infinito, se tante magagne che ancora. covano fossero vem1te alla luce. Un anno fa, il male esisteva come oggi, ma non era ancor cominciata l'opera d'indagine officiale ; il pubblico e molti impiegati non colpevoli ne parla.- vano, ma non una voce si levava ad accusare. E ciò perchè da lungo tempo è penetrata nelle masse la persuasione che l'amministrazione dello Stato e quella degli enti locali, non possano andare esenti dalla corruzione; con t!lle 1:>ersuasione si rimane insensibili anche davanti al vertiginoso succedersi di rivelazioni, per la scoperta di nuovi reati. Chi è invasato dalla politica attribuisce tale fioritura turpe a.Ila qualità degli uomini che dirigono, e magari alla influenza che le camorre di alcune regioni hanno esercitato dovunque; ma queste non sono che piccole ca.use, incapaci di dar luogo ad un sistema. Altre più importanti e generali ve ne sono, e se quelle potevano eliminarsi, queste non potranno scomparire, che col rinnovarsi del sistema. * * * Da noi c' ;, v1z10 negli organismi e v1z10 nel funzionamento della economia ; ma in fondo si risentono in forma più acuta, e forse più vergognosa perchè meschina, gli effetti della organizzazione sociale borghese. Chi osserva i fatti in se stessi, si accorge che nelle aziende dove si maneggia il denaro del pubblico, si ha ben poco la coscienza dei doveri e delle respon- • sabilità. che incombono ; non si abborrisce il male in se stesso, ma per le responsabilità penali che implica; lo si commette se vi ha la certezza che non verrà mai scoperto. E perciò che se vi ha una remora per coloro che si trovano in fondo alla scala, non c'è ritegno in coloro che ne sono alla ci 'Da, che non temono quin'di il controllo altrui e possono fare e disfare a proprio piacimento. I capi delle a~iende, coperti dalla autorità del grado dalla protezione di cointeressati potenti, e dalla stessa debolezza che si ha generalmente nel!' infliggere punizioni anche meritate a.Ile così dette persone di riguardo, dalla renitenza che le amministrazioni pubbliche medesime, hanno nel mettere in evidenza le brutture che le screditerebbero; possono liberamente servirsi dell'ufficio loro per lucrare indebiiamente oggi il prezzo di un illecito favore, domani per prendere a man salva, larvando il furto con un titolo di spesa qualsiasi, il denaro ad essi affidato. Quale può essere l'effotto di tali esempi nei subalterni? Essi che debbono sin dai primi momenti lottare contro la pletora dei concorrenti, che poi trovano lentezza di avanzamenti per sovrabbondanza di personale, e scarsa, insufficiente remunerazione, non hanno gli onori dell'elevata carica che li trattengano dinanzi alle lusinghe del!' illecito guadagno ; eppure sono, proporzionalmente, quelli che meno deviano. Se però un senso di rettitudine spontanea o coatta li trattiene, la tema di possibili rappresaglie, impe• disce loro di rivela.re quanto succede intorno, e perciò le irregolarità si perpetuano e si estendono, si organizzano conventicole e camorre, si fa dell'ufficio un mercato alla vendita, un campo aperto alle ruberie. * * * A ciò non è estraneo la speciale condizione dell'ambiente. L'impiegato, anche se di grado elevato, è compensato con stipendi assai inferiori al guadagno di un negoziante o di un esercente libero qualsiasi , mentre la carica che cuopre, i contatti che questa gli impone, esigerebbero un'assegno più largo. Intorno a lui sta un mondo dove, per lo sfacelo della nostra economia, si lavora poco, dove il guadagno è ridotto al minimo, e dove si è costretti a raggiungere per vio traverse, l'utile che per l'onesta via tarderebbe a venire. Da ciò nasce naturalmente che l'affarista abile, col mezzo di intermediaoi scaltri o potenti, si fa intorno a. quest'uomo stretto da bisogni superiori alla. sua finanza, assetato, come tutti nel nostro tempo, di lusso e di godimenti ed offre in cambio di una sollecitazione, di un parere favorevole, di una tolleranza dolosa, di una firma che non si dovrebbero mai concedere, la larga partecipazione di utile, e compensi in mille forme. Da un n.ltro canto la negligenza, la inettitudine, la acquiescenza di coloro che llccupano in tali
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