Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 10 - 30 novembre 1896

186 RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI cialisti, poichè le varie classi della società non sono che parti dell'organismo collettivo e fra le parti di un organismo non può darsi lotta di sorta, bensì amichevole cooperazione e alleanza. Del rimanente, a far giustizia di questa obbiezione, basterebbe soltanto il titolo dell' opera, nella quale il Roux ha consegnato le sue scoperte : La lotta delle pa1·ti nell'organismo. Anche nelle funzioni di nutrizione le analogie fra l'organismo individuale e sociale sono numerose e notevoli; ed infatti la produzione e la circolazione sociale non sono che funzioni di nutrizione, compiute dagli organi corrispondenti. La società ha delle funzioni di relazione ed un sistema nervoso che le soddisfa; e presenta perfino - chi lo crederebbe? - delle funzioni di riproduzione. La repubblica francese nel 1800 era difesa da un cinto di repubbliche - figlie; è un caso notevole di generazione intellettuale della società, in cui però si nota questo di speciale che il rapporto di maternità è stato puramente transitorio <lacchè è cessato coll'impero o colla ristorazione. Ma accanto alla generazione intellettuale s' ha pure una generazione fisiologica delle società, della quale gli incrociamenti di razze diverse, la fusione di gruppi preesistenti, offrono ad ogni tratto gli esempj interessanti. Se non che giungiamo qui ad un punto un po' delicato, sul quale i teologi del medioevo, se ne avèssero avuto il presentimento, ben avrebbero potuto cimentare la sottigliezza del proprio intelletto. Se due società, unendosi assieme, posson dar vita ad una terza, conviene ammettere che esse siano di sesso diverso; avremo dunque delle società maschio e delle società femmina ? E perchè no ? Se una nazione si sovrappone ad un'altra in forza dell'invasione e della conquista, noi possiamo correttamente asserire che la prima è il maschio e la seconda è la femmina, « perchè quest' ultima è penetrata dall' elemento straniero e vivificata da esso, esattamente come l'ovulo dallo spermatozoide ». Però è da soggiungere che la sessualità sociale non è precostituita ed invariabile, ma varia a seconda dei casi; cosicchè una ocieià, la quale oggi funziona come maschio, può domani funzionare come femmina. È il caso di una nazione già conquistata, che diviene a sua volta conquistatrice. Infine anche l'organismo sociale conosce la ripPoduzione per ge1·moglio; esempio classico la formazione delle colonie. Nella sezione successiva, dedicata a rintracciare l'origine delle società, ci troviamo trasportati di un tratto sopra un terreno più positivo e più solido. L'autore vi combatte assai bene la teoria del contratto sociale e discute con grande competenza la questione fra monogenisti e pologenisti. 1ell'analisi, che segue,. dello sviluppo della società, riappajono numerose e spiccate le analogie biobiologiche. Al pari dell'organismo individuale, l'organismo sociale presenta casi di estensione per dilatazione (ampliamento di una fabbrica), per apposizione (aggiunta di un nuovo operaio ad una impresa), per segmentazione (divisione fra due città di una industria fin qui esercitata in una sola di esse); nè mancano esempj di contrazione e di riassorbimento, come sarebbe la chiusura di una officina per mancanza di lavoro. Anche la società presenta degli organi rudimentali e regressivi (la nobiltà, le superstizioni). Anche le società, come gli organismi hanno fra loro dei rapporti (guerre alleanze). Come gli organismi individuali, così gli organismi sociali son suscettivi di una classificazione, sulla quale però i pensatori non si posero ancora d'accordo. Esclusa la ben nota classificazione di Spencer in società militari ed industriali, combatte le altre classificazioni ispirate a criteri divergenti. Worms inclinerebbe ad una classificazione che assumesse a criterio la successione dei tipi sociali, che fosse cioè davvero genealogica. Ma siam qui dinanzi ad un terreno non ancor totalmente esplorato, sul quale dovrà esercitar.si l' ingegno dei sociologi avvenire. Come l'organismo individuale così l'o~·ganismo sociale. presenta delle lesioni (così la Francia nel 1870 71) o delle malattie dovute ad inanizione (il pauperismo) o ad eccesso di attività (il surmenage fin di secolo); e v'hanno i contagi, le epidemie, e perfino le follie sociali. La causa delle malattie collettive deve di consueto ricercarsi nei conflitti che divampano, vuoi fra le società, vuoi fra i ·membri di una società determinata. È pur frequente il fenomeno della decadenza delle società, sia per vizio congenito, sia per sclerificazione ed irrigidimento (China). Infine si produce, o può prodursi, la morte della società. Se può dirsi che la morte della società non è logicamente necessaria, deve riconoscersi che anche la necessità della morte degli organismi non è stata logicamente provata. Secondo l'autore, la spiegazione più logica della morte individuale è quella data da Séhopenhauer; il quale afferma che si muore, non già perchè si deve morire, ma perchè ad un certo momento non si vuole più vivere, o non si vogliono più, abbastanza tenacemente, quei mezzi, ché soli possono protrarre la vii.a. La spiegazione però mi sembra più spiritosa che ragionevole ; ed inclinerei più volentieri ad accogliere la spiegazione di vVeismann, pel quale la morte è una istituzione opportunista, che si produce perchè e fincr.è si richiede ad assicurare lo sviluppo della specie. Se questa teoria fosse vera, la morte perderebbe la sua immortalità e diverrebbe una categoria storica, un fenomeno contingente, <lacchè non sarebbe escluso che cessassero un giorno quelle cagioni, che rendono oggi la

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