Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 10 - 30 novembre 1896

RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI 193 sco e la impotenza nel bene, che cm•atterizzano i Re Travicelli vanno accoppiati con tutto il disprezzo verso lo Statuto e verso le leggi, con tutta la efficacia nel male; e mali gravissimi, forse inguaribili senza radicali provvedimenti, per non citare che i più noti e i più recenti vennero al 1,aese dalla triplice alleanza col suo codicillo, tenuto nascosto anche ai ministri, che impone i p.odici corpi di esercito e dalla politìca coloniale. Di questi due eventi, che sono il prodotto della ingerenza della dinastia nella politica estera, si sa che sono stati subordinate e la politica interna e la politic>a finanziaria. (2) Senza ricorrere agli insegnamenti, che ci potrebbe dare il passato remoto, quali siaHo i rapporti tra, Camere, ministero e Corona da recente ce lo dissero l'uscita del ministo Colombo dal Gabinetto Di Rudinì; la caduta dello stesso ministero Di R•1dinì voluta dal Re e subita dal Presidente del Consiglio per soverchio e malinteso loyalisme; la formazione del ministero Giolitti contro il volere della Camera; la formazione del ministero Crispi dopo il verdetto del comitato dei sette e perciò contro ogni principio e criterio morale; la violazione permanente dello Statuto durante il 189J; la proroga della Camera in Dicembre 1894 per assicurare la impunità di un ministro delinquente; la lunga chiusura e lo scioglimento della Camera stessa per farla sostituire da una fabbricata ad immagine e somiglianza dell'on. Crispi. Infine, pour la bonne bouche pe1• conoscere quale sia la essenza vera del nostro regime parlamentare soccorre oppor~uno il parere emesso da Crispi deputato nel discorso di Palermo del 1892 e secondo il quale rarissimamente in Italia le cl'isi ministeriali ebbe,·o una soluzione costituzionale. E ci pare che basti per provare : l · che non c' è conlronto possibile tra regime parlamentare inglese e quello italiano ; 2· che la Corona si è mostrata da molti anni impotente al bene ; 3· che essa ha spiegato tutta la sua efficacia nel male ; 4· che la violazione impunita e sistematica dello Statuto ha distrutto giuridicamente e politicamente il contratto bilaterale tra popolo e Re. E per tornare al punto di partenza: la permanenza al potere dell'on. Crispi che costituisce il danno e la vergogna incancellabile della (nazione quando si sa che il Re é riuscito a sbarazzarsi dei ministri che non gli andavano a sangue come si sbarazzò nel 1878 dello stesso on. Crispi, la cui presenza alla Corte fu ritenuta incompatibile per il solo fatto della bigamia) fa risalire al capo dello Stato tutta intera la responsabilità della presente angosciosa situazione. LA RIVISTA. (dal Numero del 15 marzo 1806). (2) A chi sa leggere tra le linee questo giudizio, che a qualcuno potrà sembrare severo emerge intero dai due articoli di Ruggero Bonghi dianzi citati e dalJ'altro sul XX Settembre riassunto nel N. 10 della Rivista (anno 1805). PICCOLI PENSATORI. Bernardo Pérez è molto conosciuto e anche molto amato in Italia: molto conosciuto dai pedagogisti come dai sociologi, dai maes'ri come dalle madri; e molto amato, anche, perchè egli scrive non meno col cuore che col cervello, e nel suo stile rileva e palpita l'affetto quanto splende e scintilla l'ingegno: un limpido e mite ingegno tutto latino, estremamente simpatico fra noi, che anche nel pensatore cerchiamo l'artista, anche nel dotto vogliamo l'uomo. È inutile dunque eh' io ripeta qui, a proposito di questo nuovo libro ( l) ciò che fu detto e da me stesso e da tanti altri parlando dei precedenti volumi (2) dell'illustre scrittore d'Oltr'Alpe: che cioè non si tratta, nè in quelli né in questo, di vane ciarle teoriche o metafisiche, nè di indigeste infilate di regole educative, né di plumbei dettami cattedratici d'arte didattica, come purtroppo si sogliono fare così sovente da noi per imporli alle scuole, o in certi paesi stranieri per infliggerli agli studiosi. Ah, no, _questo è tutt'altro: questo è uno studio amoroso e pieno di vita e di calore, del fanciullo dal punto di vista intellettuale, come un altro simile libro lo era dal punto di vista sentimentale: traendo poi, qui come là, ma solo come induzione sicura e matura dalle osservazioni immediate e dai fatti vissuti, le norme che debbon guidare un'educazione razionale, scientifica, positiva, dei nostri figlioli. E i fatti l'autore non li riassume, non li condensa, non li sintetizza da sè; ma li raccoglie, li sceglie, li espone per intero, li confron1a, li lumeggia, li interpreta, li lavora, sotto gli occhi del lettore medesimo incantato ed affascinato da questa fresca e buona ondata di verità e di poesia infantili, così bene armonizzate e integrate fra loro. Sono figurine e ritratti di bimbi e bambine, schizzati da mano maestra; sono anzi fanciullette e ragazzi vivi e vispi che parlano che sorridono, che giuocano, che studiano, fra voi e con voi, e che ·vi rivelano spontaneamente ed ingenuamente tutta l'anima loro : là, nel libro parallelo a questo, le loro emozioni, i loro affetti, i loro sentimenti, i semplici amori, i brevi odi, le collere presto chetate, le passoncielle embrionali; qui le impressioni immediate, i giudizi bizzarri, i raziocini ru• dimentali, le immagini fresche e primitive del mondo fisico e le visioni ancora incerte, ma talvolta incon, sciamente generali e profonde del mondo ideale ... Come lettura gradevole ed istruttiva, dunque, per ogni persona colta e gentile, io non avrei altro a dire, di questo libro, se non che esso è, come quasi ogni altra cosa del Pèrez, un libro squisito. Come compagine, però, assolutamente scientifica e organica, avrei qualche riserva da fare, quantunque tutta personale ed esclusivamente per conto mio. Il Pèrez afferma che la coltura estetica fa inconte- (I) Bernard Pérc, - L'èducation intellectuelle dés le berceau - Paris Alcan, 18V6(340 pag. in-8). (2) « Lcs trois prcmières années dc l'enfan1; L'enfant de trois à sept ans; L'èducation morale <lès le berceau; Le caractèrc de l'enfant à l'homme; L'art et la poesie chcz l'enfant, ecc: libri fortunati, mcritamcnte, e di cui J' Alcan dovette fare parecchie edizioni.

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