178 RIVISTA. POPOLARE DI POLIT,CA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI di 80.000 pani per settimana. La domenica gli esattori fanno il loro giro, e i clienti debbono pagare anticipatamente, a ragione di 30 cenesimi il Kg., la provvista di pane della quale si à bisogno. Ma suquesto prezzo il compr<1tore riceve ll centesimi di abbono per ogni I(g. Il pane costa dunque 19 cent. Le somme così risparmiate sono pagate ogui sci mesi ai consumatori. I cattolici da canto loro non àn voluto restare in dietro ai socialisti, e i loro forni cooperati vi sono molto prosperi. Non bisogna dimenticare che i consumatori del Belgio pagano il loro prne a 19 ccnt. il Kg., solo grazie al libero scambio, che permette loro di profittare della libera concorrenza dei grani esteri. 11 popolo italiano paga il suo pane più di 35 centesimi, e la concorrenza de' gi•ani esteri è ostacolata dai diritti di dogana quasi proibitivi, e il governo à sciolto molte società cooperative s~tto il pretesto che i membri di esse avevano delle opinioni socialiste l Il pane da noi si potrebbe pagare a 31 cent. il Kg. come lo offre la cooperativa di B1•icherasio (Piemonte) diretta dal signor E. Giretti, cioè con 5 cent. di risparmio. E siccome in Italia si consuma circa 49 milioni di quintali di pane per anno, a ragione di 5 cent. per Kg. si rispal'mierebbe annualmente circa· 200.000.000 di lire. Si vede da ciò come sia assurda l'affermazione di coloro che pretendono che i diritti di entrata sui grani non ricadano sui consumatori. Ricadono, e come I Notizie Varie. Le principali industrie italiane. - Il console di Francia a Livorno à inviato al suo governo un rapporto sulle principali industrie italiane. In riassunto il rapporto dice : Il consumo di carbon fussile e di materie analoghe è quintuplicato in Italia dal 1871, nel quale anno fu di un milione di tonn. Le macchine a vapore fisse o locomobili usate dal1' industrie e dall'agricoltura consumarono nel 1893 1.200.000 tonn. di carbone per alimentare una forza totale di 186.680 cavalli-vapore; 5.500 altri cavalli sono rappresentati dalle macchine delle fabbriche dipendenti dai ministreri della guerra e della marina. Le locomotive delle strade ferrate riuniscono una forza di 1.064.866 cavalli-vapore, e le macchine della marina mercantile formano un totale di 233.839 cavalli. Se noi aggiungiamo i 250.000 cavalli forniti dai motori idraulici abbiamo che l'agricoltura l'industria e il commercio impiegano una forza totale di 1.705.000 cavalli-vapore. I molini italiani moliscono annualmente un totale di 60.000.000 quintali di cereali e impiegano dei · motori che ànno la forza di 150.000 cavalli, e occupano più o meno regolarmente 90.000 braccia. La seta nel 1891 produsse in Italia 37.922600 Kg. di bozzoli con 3.210.000 Kg. di seta grezza; nel 1893 47.626.400 Kg. di bozzoli con 3.984.000 Kg. di seta. Il personale delle fabbriche di seta si compone di 172.356 per3one, di cui nove decimi di ragazze. Il cotone occupa circa 42.000 operai e si calcola che i fusi sieno 1.300.000. L'industria della lana non à che 345.000 fusi. Si contano 9.000 mestieri, dei quali la metà sono mestieri meccanici. La produzione della lana indigena non è che di 10.000 tonnellate. Gli operai raggiungono il numero di 28.000. Le altre industrie tessili, - lino, canapa, iuta - ànno minore importanza; si nota tuttavia una certa attività nelle fabbriche di iuta, industria che è concentrata in poche ma grandi fabbriche. L' industria della carta impiega 160.000 operai e quella del tannatoio 10.000. L' Italia importa annualmente da 3 a 4 milioni di tonn. di carbone di pietra, e possiede dell'antracite nella Val d'Aosta; la lignite è abbondante e se ne estrae circa 300.000 tonnellate per anno. Si estrae minerale di ferro in molte provincie, ma i centri speciali di questa estrazione sono la Lombardia e l'Isola d'Elba. La produzione totale è stata nel 1891 di 190 000 ton~. Le miniere di zingo si trovano sopratutto in Sardegna, in Lomblrdia e nel Veneto e producono annualmente 130.000 tonnellate di minerale. La più gran parte del minerale di piombo argentifero (27.000 tonn.) viene dalla Sardegna. Il minemle di rame si estrae nella Toscana nel Veneto e in Liguria, (96.000 tonn.). Si trova anche del minerale di argento in Sardegna, (1.100 tonn. per anno). Il zolfo è una delle principali ricchezze dell'Italia; abonda sopratutto in Sicilia, e se ne trova in Romagna, nelle Marche, nella provincia di Avelli no e in Calabria. Nel 1893 la produzione totale fu di 400.000 tonn. del valore di 30.000.000 di lire(?). Il commercio del vino in Italia nel 1896. - Le notizie che pervengono dai differenti cantoni della Confederazione Svizzera relativamente al prodotto vinario sono sempre più sconfortanti. L'eccesso di umidità sviluppò maggiormente le malattie crittogamiche della vite, e in ogni parte fu segnalata una recrudescenza dell'oidio e della peronospora; la temperatura continuamente bassa à impedito la completa maturazione dell'uva. 0' è però in !svizzera una rimanenza di vini dell'anno scorso. In Ge1•mania l'anno scorso si ebbe una scarsa produzione, e questo anno le speranze dei viticultori sono state in gran parte deluse per la sta.gione fredda e piovosa. La crittogama un po' da per tutto e l'oidio specialmente nella valle del Reno e della Mosella ànno arrecato danni rilevanti, In Ungeria i vigneti si presentavano in ottime condizioni fino al mese di luglio, ma i temporali e le grandinate li ànno danneggiati immensamente: la perdita del prodotto raggiunse il 50 e 1'80 per 100. Di fronte a queste condizioni la vendemmia non scarsa e di buona qualità avuta in Italia costituisce una fortuna per l'esportazione dei vini italiani.
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