Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 9 - 15 novembre 1896

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 177 alle strutture, ha pure concorso a consolidarli rispetto agli istinti. Se vero è che la divisione di lavoro inoltre e la centralità e la legge di ulteriore sviluppo che hanno rese più complesse le strutture, più complessi ancora hanno reso gl' istinti ; e che come da certi organi son venuti formandosi altri, ed a vecchie funzioni altre ne sono sopravvenute, così da istinti si sono gradatamente sviluppati altri istinti, e da essi le proprietà psichiche più elevate, dal moto riflesso fino al processo elevatissimo d'ideazione, e dall'anima cellulare alla psiche umana, e si sono così formati centri psichici di conservazione corrispondenti all' individuo stesso, alla famiglia, alla società e alla specie - centi-i emotivi che operano efficacemente nel determinarsi dell'atto volitivo, per combinazioni molte1lici e complesse - non si comprende, se è vero, come tale processo di perfezionamento debba ora giusto arrestarsi o debba ora regredire. Ma lo Stato avrà da porre a profitto con savia educazione la perfettibilità umana; perchè le facoltà morali hanno a lor base le intellettuali, dalla selezione medesima anch'esse ugualmente· accumulate nella lotta per la vita, e vogliono, perciò, essere i;romosse dalla educazione, perchè tutto quanto rende più viva la fantasia, e rinforza l'abitudine del ricordar.;;i, del comparare le impr.:issioni passate, renderà più sensibile l'umana coscienza. Così è che ha raggiunto essa il suo p1•esente livello. E se tanto progresso si è potuto ammettere che compisse l'uomo con tali mezzi, a cominciare da quella primitiva solidarietà che riunisce in tribù gli animali sociali sino alla morale grandezza di Dante e di San Francesco d'Assisi, quanto più non »i deve ammettere che possa progredire da ora in poi, partendosi da tanta altezza e camminando fra tanta luce I Tanto più, che secondo le medesime teoriche la selezione, quanto alle facoltà intellettuali, non si arresta mai, dovendo il loro sviluppo essere utile sempre alla specie. E gli stessi delitti che procedono da caratteri atavici, da reversioni, cioè, a stati di bar-- barie dall'umanità già oltrepasaati, se da un lato cresceranno di numero in avvenire - quanto di numero c1·esceranno appunto gli stati successivi della civiltà col crescere dei secoli - dovranno però vieppiù sempre diminuire di gravità, d'altro lato; scomparendo anche i più gravi, perchè più allontanandosi gli uomini dai loro caratteri primordiali e perciò barbarici, più l'adattamento, prevalendo all'eredità, deve ingentilire il costume. Sicchè non di avere distrutto la morale religiosa è colpevole la scienza, ma è sua gloria aver discoperto e fondato una morale indistruttibile, che, non sovra menzogne, nè sovra barbarici terrori si fonda; ma nelle leggi stesse fondamentali che governano la natura umana. E non « un c~rto rimaneggiamento « della natura, alfine esattamente conosciuta» è perciò < il certo beneficio della scienza», ma lo aver saputo dal conoscimento della natura trarre le giuste norme ad una razionale educazione dell'uomo. Gumo ANDREA PINTACUDA, SPERIMENTALISMO SocIALE. La nuova armonia sociale. Ferdinando Lassalle in un libro dalla logica tagliente assestò colpi, da cui non si 1·ilevò più, alla teoria di Bastiat e di Schultze Delitsch, che in nome del lasciar fare e del lasciar passai·e riusciva all'ot._ timismo più completo. La teoria dell'armonia sociale oggi risorge sotto un nuovo aspetto fondata sopra una base sperimentale, che sarebbe la seguente: l'elevazione dei salari aumenta la produttività del lavoro e perciò non nuoce agli intraprenditori. Si sa che anche la diminuzione delle ore della giornata di lavoro riesce allo stesso risultato. Gli esperimenti sono stati fatti nella grande industria inglese e nord.americana, sopratutto nella metallurgica e nella cotoniera. I fatti sono stati rac• colti e commentati e formulati nella cosidetta teoria degli alti salari da Brassey, Schoenhof, Schulze-Gavernitz, Ellison, Atkinson ec. e in Italia vennero compendiati e illustrati da Nitti (1 problemi del lavoro). Non è nostra intenzione interloquire sul valore della teoria e sin da ora avvertiamo, che ci sembrano azzardate le generalizzazioni. Sembra a noi, ad esempio, che se le stesse condizioni che dettero risultati tanto mera.viglil'si in alcune industrie e in alcuni paesi si riproducessero da per tutto e in tutte le industrie verrebbero a mancare agli intraprenditori i benefici derivanti dagli alti salari. In questa 1•ubrica noi non facciamo discussioni teoriche e ci limitiamo, perciò, a riprodurre alcune cifre, che si riferiscono all'industria della. filatura e tessitura del cotone negli Stati Uniti date dall'Atkinson: Produzione annuale per ogni operaio in Yards )830 4,321 1850 12,164 1870 19,293 1880 28,000 1884 28,032 Salario annuale dell'operaio in dollari 164 196 240 259 290 Lo Schulze-Giivernitz alla sua volta dall'Ellison ha tratto queste altre cifro: Produzione cli filo Salario medio annuale per ogni operaio in libre per ogni operaio 1844-46 2,754 Sterline 28 e scellini 12 1859-61 3,661 » 32 » 10 1880-82 5,510 » 44 » 4 Per la tessitura i risultati differiscono ben poco e vengono confermati dal confronto fatto dallo Schoenhof tra l'industria ameri~ana e l'industria em•opea. Cooperazione e libero scambio. Un es empio tra i più notevoli de' vantaggi che può dare il lihe1·0 scambio e de' risultati che ne può ottenere la cooperazione è fornito dai forni cooperati vi del Belgio. Il Vooruit è nello stesso tempo una società cooperati va e una società di propaganda socialista. Essa origina da un forno cooperativo fondato nel 1873. Il forno continua a prosperare. Attualmente, vende più

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