Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 8 - 30 ottobre 1896

144 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI rismo sono tra· i precipui· generatori del delitto. L' Hamon colla sua Psycholo-gie du militai1·e professionel confermò pienamente il rapporto causale che c' è tra le due serie di fenomeni ; rapporto invano negato con delle semplici frasi vuote dall'anonimo autore delle Istituzioni militari odierne e il lo1·0avvenire, che si è sentito ferire nella sua professione o nella sua casta dalle inesorabili deduzioni dei dati della storia e della statistica. Un aneddoto riportato da Bruno Wille (Soeiétè Nouvelle Settembre 1894, p. 316) spiega quasi il · meccanismo criminogeno delle guerre. Egli narra che un soldato francese condannato a morte per assassinio non ne comprese un'acca. Rideva, incredulo, della sua condanna; ma condotto al patibolo, fu costretto a credervi. Allora la sua indignazione contro la morale vigente si manifest6 con questo grido: « al Tonllino ho ucciso molte « persone e mi si dette la croce della legione « di onoi·e; e in Fi·ancia mi si vuole tagliare « la testa pel'chè vi ho ucciso appena due «vecchi?». Non c' è contraddizione colla dichiarata intenzione di schivare ogni argomento sentimentale,-in favore della pace, nè mettere in prima linea le sinistre conseguenze morali della guerra e del mi li:tarismo; poichè a questo sentimentalismo che si connette alla conservazione della vita e degli averi, rendono omaggio anche i materialisti pratici, che tengono in poco conto l'ideale e la morale. b) Anti·opologici. Alcuni scrittori, con a capo Spencer, alla guerra assegnarono una diversa influenza secondo la fase di sviluppo in cui si tl'Ovavano i popoli, che la praticavano. Secondo il loro avviso riusciva essa ad una selezione progressi va durante la barbarie; inverrnmente oggi tra popoli a civiltà inoltrati, guerra e militarismo esercitano una terribile azione degenerativa. Si potrebbe contestare la p1·ima parte di questa dottrina; è innegabile la seconda, perchè controllata dalle cifre. Uno scrittore eminente che s' ispi1·a al più rigido positivismo e selezionismo darwiniano ha testè messo in evidenza la degenerazione fisica della razza umana per causa del militarismo e della guerra (1). L'estensione del male si può riconoscere dai dati raccolti dal Direttore della Statistica dell' Impero tedesco. Secondo l' Engel, in quest'ultimo mezzo secolo perirono nella guerra di Crimea 750,000 uomini; nella guerra di Secessione 280,000 per gli Stati del Nord e 52,000 per gli Stati del Sud; 43,000 nella guerra Austro-prussiana del l8GG; 65,000 nelle spedizioni del Messico, della China e della Cocincina da parte degli europei; 155000 per la Francia e 60,000 per la Germania nella guerra ()) Lapouge: • Les sélectiones sociales Paris, Librairie Thorin et fila. 1896. (Selec\ion militaire). del 1870-71; 25,000 nella guerra russo-turca, che seguì; 30,000 nelle guerre degli Inglesi nell'Africa del Sud e 25,000 nell' Afganistan..... E in questo spaventevole elenco non figurano gli individui la cui morte non fu immediata. Quando si riflette che i morti appartenevano agli elementi più sani e fisicamente meglio costituiti ci si può sorprendere constatando che guerra e militarismo favoriscono la degenerazione fisica della razza? Di quPsta degenerazione è un indice eloquente la diminuizione della statura presso quasi tutte le nazioni europee. Si eleva invece la statura nella Norvegia, che da quasi un secolo non va soggetta al flagello della guerra. Ora nel secolo in cui i privati ed i governi rivolgono le loro cure al miglioramento di varie razze di animali dai bovi ai maiali e ai cani, anche i cinici sentono il bisogno di allontanare la guerra, che più efficacemente impedisce il miglioramento della razza umana. c) Economici. Per fare comprendere la immensità dei danni dèlla guerra e del militarismo sul terreno economico non c' è nemmeno bisogno di calcolare il valore che rappresentano gli uomini caduti sui campi di battaglia; basta fare il conto di ciò che costano gli eserciti europei e i relativi armamenti. Novikow (Les luttes entre sociétes humaines) calcola a 3,200,000 i soldati e 293,700 i marinai dei 23 Stati Europei con spesa di 4. 782,000000 di lire all'anno. Riducendo gli eserciti al necessar'io per la polizia, nelle proporzioni degli Stati Uniti di America, annualmente si potrebbero risparmiare quattro miliarcli e mezzo di lire. Aggiungendo alle spese militari il lavoro utile che potrebbero dare i soldati attivi e i riservisti e gli interessi al 4 e 112 per 010 degli ottanta miliardi di debito pubblico fatto per spese militari si arriva alla perdita annua per l'Europa di clodicimiliardi. Queste perdite si devono considerare da un doppio punto di vista. Si deve, in primo luogo, esaminare come si potrebbero utilmente impiegare. Ecco dei dati convincenti : La grande ferrovia transiberiana non costerà che un miliardo; la linea Messico-Buenos-Ayres si farebbe con due miliardi e mezzo; si taglierebbe almeno per tre volte l'istmo di Panama colle spese militari di un solo anno. E chi può calcolare le immense trasformazioni che nell'agricoltura, nelle abitazioni, nei risanamenti si potrebbero ottenere impiegando utilmente i dodici milianli all'anno divorati dal grande Leviathan ?(l) Eppure queste considerazioni non scuotono i governanti; i quali seguitano a sciupare spensieratamente tanti ingenti tesori, ma si preoccupano di (I) Baschmanoff in un articolo convincente della e Revue politique et Parlementer • ( IO Set\embre 1896)ha provato che la prosperità della Filandia deriva quasi per intero dalla mancanza di milita rismo.

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