Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 8 - 30 ottobre 1896

1UVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALI Coloro che vorranno formarsi un giusto criterio del Congresso di Ginevl'a leggano il resoconto che ne danno gli Archives di Lione e si confermeranno sempre più nel postulato della scuola socialista e cioè: che qualunque siano le disposizioni individuali occorrono sempre i fattori sociali pe1• la manifestazione del fenomeno criminoso. Società di studentesse. - La Società delle Studentesse fondata a Zurigo nel 1887 si compone per la maggior parte di signore e signorine tedesche; non mancano le Americane e le Inglesi; le Russe invece hanno delle adunanze speciali. La Società si mantiene in corrispondenza con una quantità di importanti Istituti europei ed americani, i quali hanno per iscopo una più elevata educazione della donna, ed accetta qualunque interpellanza riguardante l'agitazione per l'emancipazione della donna. La Società sta sotto lo speciale protettorato del Rettore dell'Università. Casi isolati di lebbra. - Ultimamente a Charlottenburg e ad Halle furono costatati casi isolati di lebbra; a Charlottenburg fu colpita da questa malattia una signora che aveva soggiornato nel Brasile, e ad I-falle un fabbricante di sigari, il quale p.arecchi anni avanti era al servizio militare nelle Indie olandesi. - A Memel si recò il celebre professore Dr Roberto Koch per istudiare questa malattia nei luoghi di questo distretto, da essa funestati, e specialmente per informarsi sullo sviluppo che ha preso la lebbra, e consigliare i preservativi da adottarsi. L'applicazione dell'elettricità a scopi agricoli. - Nel distretto di Konisberg in Prussia-, e cioé a Gumbinnen, Hildesheim e Cassel sono stati fatti degli esperimenti per l'applicazione dell'elettl'icità a scopi agricoli. L'elettricità viene impiegata non solo per l'illuminazione, ma bensì anche per la falciatura, trebbiatura, per far funzionare molini e pompe, per l'esercizio di fabbriche di birra. Le vendite effettuate all'esposizione artistica berlinese di quest'anno hanno oltrepassato l'importo di Mk 600,000, ed hanno quindi raggiunto una cifr~ alla quale non si era ancora arcivati in nessuno degli anni precedenti. RECENSIONI. LELIO V. TEIBERMAN: Macrologia. Foligno, 1896. Reale Stabilimento Campitelli. L- 2. « Macrologia, dice l'autore di questo scritto bizzarro, vuol dire chiacchierata lunga, che non ba fine ». Lunga non è, veramente ma molto disordinata; tale che tu non sai afferrarne bene il concetto fondamentale e chiudi il libro senza poter giudicare se vi si tratta di religione, di politica, di scienza e di economia; poicbè ci è di tutto un poco. Lelio V. Teiberman è il pseudonimo del sig. E. Banttrle, che l'ha adottato forse pel capriccio di fare a sé stesso un autocritica, nella quale, si capisce, Teiberman ha il disopra sopra Banterle. Teiberman-Banterle in fondo, è un sansimoniano che crede e spera, col suo vago teismo, nella conciliazione tra la scienza e la fede. ll Libro sfugge alla critica vera e sopratutto perché nel libro prevalgono gli apoftegmi alle dimostr~zioni. Tra Ie affermazioni molte ci sembrano erronee; ma qualche pagina ci sembra meritevole di attenzione. Ad esempio: a coloro che deplorano che fatta l' Italia non vi si trovino gli Italiani e che abbiamo la forma, non la sostanza domanda e risponde: « Di chi è la colpa L La colpa non è del po- « polo, perché il popolo non c'è; è di coloro, che do- « vrebbero rendere vitali di mente e di cnore tutti quelli « esseri, che abbrutiscono nell'ignoranza, nel vizio o nella « miseria». (p. 6i). Per la pace: « La legge del tempo ci « avvicina aWidea della famiglia universale o ci allontana? « Alla storia il rispondere. E la storia ci dice, che ci av- « vicina. Se per giungere alle falde della parabola di que- « sta idea, mancano ancora miliardi e miliardi di secoli « al tempo nulla importa; egli è il vecchio eternament~ « giovane. Sta a noi l'accelerare, il ritardare ed anche lo « interrompere le sue leggi, ma non mai il fermarle. Ed « ecco l'er1ore di certuni che, col Lingard, definiscono la « storia un quadro di miserie inflitte alle moltitudini delle « passioni di alcuni uomini ; o vedono col De-Maistre, un « vasto campo di strage, dove gli uomini si sgozzano tra « loro; oppure di certi altri, che sotto l'egida di un Hegel « o d'un Carlyle, sentenziano che gli uomini possono caro- « biare il corso della storia. Questi sono errori madornali: « la storia tesse la sua tela, e col pettine inesorabile delle « cose, pulisce e spinge innanzi uomini e sistemi». (p. 69). Questo, su per giù, è stato sostenuto nella Rivista. A vv. ORAZIO GIUFFRIDA: Le Riforme organiche e la soppressione delle provincie. Catania 1896. » Mantenimento e cura degli indigenti inabili al lavoro. Palmi 1896. L. 3. Il Giuffrida è un diligente cultore degli studi amministrativi; conosce a fondo l'ingranaggio amministrativo italiano e ne indica i difetti e propone quei rimedi che gli sembrano più opportuni. Tra le rifurme orguniche, fatta la critica della organizzazione presente, propone la soppressione delle prefet• ture - delle quali dimostra la inutilità e il danno - e la sostituzione dei consorzi intercomunali. Alle spese vorrebbe si provvedes3e col sistema dei ratizzi. Altre riforme sussidiarie propone, tra le quali principalissima quella del referendum in favore del quale tra i pubblicisti c'è un vero plebiscito. Nel secondo lavoro esamina con diligenza le due leggi del 30 Giugno 1889 sulla Pubbiica Sicurezza e sulle opere pie del J 7 Luglio i890 dal punto di vista dell'assistenza da prestare agli indigenti inabili al lavoro. Mette in evidenza le lacune, le contraddizioni, la insufficienza di dette due leggi, che non hanno saputo ispirarsi nè al principio della carità legale, nè a quello della carità privata. Per caratterizzarle avrebbe dovuto aggiungere : sono due leggi dovute al giacobinismo inconcludente, contraddittorio e incolto dell'on. Crispi. L'opera pregevole riesce un vero commento a dette due leggi, che sarà consultato con profitto da quanti sono costretti a consultarle ed applicarle. C. FERRARI: La nazionalità e la vita sociale. Palermo, Sandron, ed., 1896. L'A. sente il bisogno di svolgere la teorica della nazionalitd sulla base dei risultati della filosofia scientifica, di cui si dichiara seguace. E nella introduzione dopo avere riconosciuto la relatività delle cognizioni umane, che può dirsi il presupposto necessario di ogni indagine

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