RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 151 prec1st; ma per dare un segno della solidarietà. e della simpatia che in Sicilia si nutre verso la Sardegna, dirò di essa sulla scorta della pubblicazione ultima del Dr. Marcello Vinelli permettendomi di aggiungere del mio qualche rara osservazione. (1) La Sardegna, come la Sicilia, si presta ad una osservazione pregevolissima per coloro ehe vogliono spiegare i fenomeni sociali colla fatalità. del clima e del suolo. Essa fu fertilissima un tempo e potè nutrire bene oltre due milioni di abitanti mentre adesso ne conta poco più di settece1:tomila. La Sardegna vive principalmente di agricoltura e di pastol'izia e nell'epoca in cui è generale ed intensa la crisi agraria si capisce ch'essa deve risentirsene. Pochi dati bastano per dare un'idea delle sue presenti condizioni : il debito ipotecario che nel 1870 era di lire 76,664,027 arrivò nel 1894 a lire 221,720,291; tristissime vi sono le condizioni della picèo!a - anzi polverizzata - proprietà, tanto che le espropriazioni giuridiche del!' isola oramai rappresentano il 50 ¼ del totale del regno. Si disse che la SarJegna è assai più povera della Sicilia e queste aride cifre lo provano; in Sicilia la ricchezza media di ogni abitante viene rappresentata da L. 2030 e in Sardegna appena da L. 720. Se si riflette che con superficie quasi uguale la prima ha una popolazione di oltre 3,000,000 di abitanti e che la seconda ne ha poco più di 700,000 si potrebbe concluderne alla lesta, contro Malthus, che la ricchezza si sviluppa in ragione diretta dell'aumento della popolazione. È la tesi socialista. che non accetto incondizionatamente, non ostante i casi singoli, che la corraborino. Queste tristi condizioni vengono illustrate sinistramente dalla degenerazione fisica e morale del popolo sardo: è veramente spaventevole la proporzione dei riformati e rivedibili di leva - dal 70 al!' 80 ¼ ! - ed è indiscutibile il suo non invidiabile primato nella criminalità.. Su questa genesi sociale della delinquenza convengono e il Vinelli e l 'on. Pais-Serra nella sua pregevole relazione sulle condizioni della Sardegna. Nella crisi agraria certamente va trovata. una delle cause precipue della presente miseria; altre ve ne sono di data più antica e di cui in gran parte sono responsabili gli uomini, i governi e le istituzioni civili e politiche. Dal lato morale arrecò grave danno la coscrizione; e lo rilevò nell' Inchiesta agraria l'on. Salaris. La proprietà. individuale non vi può dare i buoni risultati dati altrove per la sua incertezza e per il suo frazionamento. Il fisco rapace con- :fìcca crudelmente i suoi artigli nelle carni dei Sardi; il catasto del 1852 gli serve a meraviglia e i vincoli imposti alla fabbricazione dell'alcool fanno il resto. La rottui•a delle relazioni commerciali colla Francia riuscì esiziale alla Sardegna, come alla Sicilia, come .alle Puglia, come a tutto il mezzogiorno; e lo riconosce, lo stesso on. Pais-Serra, che pure è stato ed è tra i lodatori della politica insana, che vorrebbe impedire il ristabilimento dei buoni rapporti colla il) Dr. Marcello Vinelli: La Sardegna nel problema economico, Tipografia dell'Unione sarda 1896. vicina repubblica. Si capisce che, date le condizioni economiche suesposte l'usura debba farvi guasti seri; poichè l'usura è prodotto di viziosa organizzazione sociale ed alla sua volta aggrava la miseria, che ne ha favorito lo sviluppo. Della loro miseria alcuni danno una parte della colpa all'indole stessa dei Sardi. A loro rimproverano il misoneismo nell'agricoltura; ma giustamente risponde il Vinelli che lo stesso rimprovero venne rivolto a popoli, che ora sono all'avanguardia nella agricoltura; ad esempio la Francia e l'Ungheria. I pr0gressi e le trasformazioni agrarie hanno bisogno di cultura· e di capitali, che mancano ai Sardi; ecco la ragione vera del loro misoneismo. Adolfo Rossi accusò la popolazione della Sardegna di essere inerte e disposta all'ozio, e il Vinelli rettifica soggiungendo che i suoi abitànti nè sono del tutto inerti, nè fanno quanto dovrebbero; la verità. starebbe nel mezzo. A prova della loro laboriosità. ricorda che secondo Eliano gli antichi sardi avevano stabilito pene severe contro ·l'ozio; chi viveva nell'ozio era chiamato a dar ragione dei mezzi dai quali traeva l'esistenza. ·veramente questa prova non è vittoriosa, poichè si sa che la severità di certe pene e la frequenza colla quale vengono comminate indicano la esistenza del reato che si vuole allontanare; e così si sarebbe indotti a sospettare se non aggiungesse che le prammatiche reali stabilivano cento colpi di bastone per gli oziosi ; ma la pena applica.- vasi raramente perché gli abitanti erano laboriosi e tenevano in tanto onore il lavoro che ·un loro proverbio dice: Chie travagliat pregat. L'accordo che regna sulla diagnosi dei mali tra gli studiosi della Sal'degna, nelle grandi linee, si con-, serva sui rimedi; alla indicazione dei quali tanto l'on. Pais-Serra, quanto il Dr Vinelli, premettono che il governo italiano non può essere accusato - dal 1860 in qua-d'aver trattato l'isola come una Cenerentola, che anzi fece per essa non poco; ma il tutto fu fatto molto male ; sicchè molte cose bisognerebbe qua$i rifarle. Tra i tanti rimedi proposti dal Vinelli sta in prima linea l' homestead - proposto dal prof. Santangelo Sooto alcuni anni fa - per impedire la polverizzazione della proprietà. e per mettere un freno al fiscalismo incauto, che uccide la gallina dalle uova d'oro. Le ferrovie sono soverchie e rendono meno che nel continente, dove già rendono poco; sono numerose le strade nazionali e provinciali, ma scarseggiano quelle comunali, che rappresentano i capillari indispensabili alla sana circolazione. In quanto a ferrovie ora si constata, che si ebbe torto a non accettare i consigli dati da Spaventa nel 1876 che levoleva a scartamento 1·idotto. Lo stesso inconveniente si ripetè in Sicilia, con una spesa forte pel governo e per le provincie e con utile scarso. S'impone la perequazione - ed hanno un bell'attendere i Sardi colla legge del 1 ° Marzo 18961 È urgente il rimboschimento; e non lo sono meno i lavori di sistemazione idraulica. All' industria, alla terra occorrono credito, capitali, sicurezza, che non li ha dati e non li darà. il governo della monarchia, il cui obbiettivo
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