134 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI mangono, nella più favorevole ipotesi, le due terze parti meno qualche cosa. Ed alla vig lia del secolo ventesimo, si vogliono ripristinare siffatte usure, siffatte enormità, che il più volgare buon senso imporr<Jbbe di abolire anche se veramente si trattasse di un vero e proprio contratto, lo che non è assolutamente I Spinto da innato amore per la giustizia e da profondo affetto per l'isola bella, e sventurata, e misconosciuta, e calunniata, ho dettato queste parole incolte, sperando che i deputati e senatori siciliani, sull'esempio dei loro colleghi di altre rfgioni, sappiano disciplinarsi intorno ad un medesimo labaro, lasciando le quisquilie di partito quando si tratta dell'avvenire e della pace di un pop:>lo intero che in loro solo si affida. Finisco trascrivendo la chiusa della citata relazione dell'on. Fagiuoli, la quale si attaglia perfettamente anche al caso nostro. « Non potremo vantar<J la nosta velocità, se ap- < pena dopo ventisette anni, dacchè siamo divenuti « padroni dei nostri destini, riusciamo ad unificare « la legislazione eversiva delle decime. Le libertà < conseguite sono, è certo, altissima e preziosa con· < quista: ma non si vive di sola politica, e con'viene « studiare sul serio e spingere innanzi quei miglio- « ramenti economici che vietino al popolo di escla- < mare col poeta: tuumque < Nomen, libertas, et inanem prosequar umbram I» X. Y. Z. Il drittdoellvaecchIiralanda. o) Uno scrittore ha dimostrato come tre elementi hanno esercitato dell'inflyenza sullo sviluppo del pensiero moderno. A Roma repubblicana e a Roma imptriale sono dovute, secondo lui, le tradizioni d'ordine; il genio germanico ha fornito il vigore intellettuale permettendo all'uomo di elevarsi all'esame scrutatore, e di accettare le conclusioni che ne rirnltavano; l'elemento celtico vi ha apportato lo spirito di umanità, l'amore dtl nuovo, e la predilezione per lo soluzioni radicali. Per giustificare quest'ultima osservazione bisogna pensare che al V. secolo un Bretone, Pelagio, negava il peccato originale, affermava che la natura umana è pura di ogni vizio, esaltava il libero arbitrio; bisogna ricordarsi che al IX secolo un irlandese, Scoto Erigene predica va la salvezza fin~le di tutti, distruggeva il dogma dell'inferno e provocava nella chiesa occidentale delle discussioni che durarono parecchi secoli. Fu Erigene che pronunziò queste parole: « L'autorità deriva dalla ragione, e non questa da quella: ogni autorità che non è sostenuta dalla ragione non ha alcun valore. » (l) L'arresto di Tynan, il famoso numero uno il capo degli in• vincibili, dei Feniani, che aflldavano il diritto della vecchia h')anda alla violenza, ha richiamato l'attenzione sulfa Isola Ve1·de; ci sembra quindi molto opportuno questo articolo sul diritto della vece/da Ir·- landa che spiega in grnn parte i costumi degli Irlandesi e la !ero resistenza contro il dominio tirannico dell'Inghilterra. Queste pagine sono consacrate al dritto celtico e più specialmente al diritto irlanùese. Senza dubbio, dal punto di vista del dritto moderno, l'elemento celtico esercitò una mediocre influenza, ma esso merita di essere illustrato. D':1ltronde l'occasione è tentatrice; Il Sig. D'Arbois de Fubainville ha coronato i suoi studi sulla lettera tura celtica con due volumi in cui tratta del dritto irlandese e fornisce ampie notizie e interessanti indica.zioni. Ventitrè secoli or sono la maggior parte di Europa era dominata dai Celti. Ma successivamente questi furono obbligati di indiet~eggiare davanti ai Cartaginesi in Ispagna, davanti ai Romani nel nord del1'Italia davanti ai Germani nell'Europa centrale. In seguito subirono nuove sconfitte: la Gallia venne conquistata da Giulio Cesare, le contrade celtiche sulla riva del Danubio furono invase dall'imperatore Augusto, le armi romane soggiogarono inoltre una buona parte della Gran Bretagna, nella stessa Gallia_ il dritto celtico fu schiacciato. Appena ne restò qualche traccia nella Bretagna; ma si mantenne nel paese di Galles, nelle l-Iighlands di Scozia e d'Irlanda. Il dritto gallese, improntato di dritto romano è conservato nelle raccolte compilate nel secolo XIII, e attribuite a Iloé'l il Buono. Noi possediamo rare notizie sul d1•itto dell'Alta Scozia. Il dritto irlandese ci ha tramandato monumenti importanti. Sfuggendo alla com1uista romana, l'Irlanda vide sviluppar3i il genio celtico. Avremmo da occuparci della struttura politica e giuridica: diciamo in poche parole come il paese fo messo in contatto con gli elemrnti Anglo-Sassone, Scandinavo e Normanno. Gl'Irlandesi avevano dato alla Scozia, abitata da una popolazione della stessa razza, una serie di re: nel nord della Gran Bretagna essi entrarono in lotta con gli Anglo-Sassoni che tentavano di estendere il loro dominio. In seguito dall'Inghilterra partirono audaci pirati che devastarono le coste Irlandesi, e dall'Irlanda si slanciarono sull'loghilterra dei predoni· non meno arditi. Nell' VIII secolo gli Scandinavi alla loro volta, compaiono in lr·bnda. Le incursioni, accompagnate da crudeltà atroci, si seguono: dopo gli « uomini dell' Est » come li si chiama, si fortificano in certi punti. Così vengon creati dei centri commerciali; grazie alle città scandinave, co ne Dublino, \Vaterford, Limer,k, si stringono delle r<Jlazioni con l'Europa continentale. Al 12° secolo dei signori normanni, come Roberto F,tzstephem, e Maurizio di Prender,;ast sono chiamati in rn~corso da B, rncod Maconourough deposto d,Ll trono di L'inster dai suoi sudditi. Allora _s'apre il lungo periodò della conquista che i re d'Inghilterra si propongono per meta: nel 1171 Enrico:Il sbarca la sua armata a Crook, vicino \Vaterland, verso la metà del secolo XII il papa Adriano IV gli aveva concesso l'Irlanda; questa volta il papa Alessandro II ordinava a.gli Arcivescovi e ai vescovi dell'isola di aiutare il re a governare il paese e di scomunicore i capi indigeni che lo disubbidissero. Per lungo tempo però la dominazione straniera vien confinata nel « Pd!O » la palizzata, il territorio circondato da trinceramenti, che si restringe o si
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==