108 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI del capitale. Il concetto di Buchez era di costituire società di lavoratori formanti da sè medesimi il capitale necessario coll'attribuire nella ripartizione degli utili assoluta prevalenza al lavoro. Ma il concetto della assoluta prevalenza di questo e le tendenze ostili al capitale vennero trasformandosi offrendo un miglior trattamento al capitale, e si venne cosi a costituire il fatto dell'associazione del capitale e del 111,- -, vo1•0nella impresa della produzione. ll concetto scien• · tifico della cooperativa è presso che simile nei ~arii scrittori di economia che la propugnano. Il Costa nella sua « Economia Sociale » così la definisce : creazione autonoma degli operai e dei piccoli imprenditori che si propone di migliorarne le sorti procurando loro condizioni più favorevoli quanto alla abitazione, al · vitto, al credito ed allo eserc'izio individuale o collettivo delle rispettive industrie. Il Cairnes: associazioni di operai posti in condizioni di eguaglianza, possidenti in comune il capitale mediante il quale fanno le loro operazioni, lavoranti sotto la direzione di gerenti che sono elatti da essi, e che essi possono· revocare. Egli propugna la cooperazione di produzione come mezzo efficace per riunire nella stessa persona le due qualità di lavoratore e capitalista per aumentare di conseguenza il salario coli' interesse d'el capitale. Per mezzo di 11uesta associazione di operai possedenti il capitale, egli dichiara essere assicurata la emancipazione dei lavoratori dal capitalismo. Infine lo Schonberg dice : l'as_sociazione di produzione è una intrapresa nella quale gli operai che in essa lavorano la fanno anche da imprenditori esercitando per conto e rischio comune e sotto la loro responsabilità l'intrapresa: essi .sono i proprietarii del capitale impiegato come avvisa lo Schaffle. Così la condizione necessaria p~r il concetto di cooperativa, secondo questi citati scrittori, è il seguente : che gli operai associati posseggano tutti una parte del capitale (anche minima) che è impiegato nella impresa sì da spettare a loro e il salario come lavoratori, e il reddito come imprenditori e capitalisti. Ma altri scrittori osservano che essendo assai difficile che gli operai facienti parte di queste cooperative posseggano un capitale, così non è necessario che essi ne apportino alla impresa, ammettendo possibile il prestito a un interesse quanto meno pesante. Così il Thornton sintetizza l'associazione di produzione: una associazione di lavoranti che da sè stessi provvedono tutti i requisiti per il loro impiego; sicché i cooperatori tendono - a dire del Walcker - ad eliminare la impresa, la quale, pur essendo una funzione necessaria, é disastrosa agli interessi degli operai. E il Brentano si rassomiglia molto al 'I'hornton e al Walker dicendo che l'associazione di produzione è un insieme di più individui per la produzione di un determinato bene, caratterizzata da ciò che tutti i membri della associazione si assumono tutte le funzioni dello intraprenditore, e scopo loro è la trasformazione di sa1ariati in imprenditori della produzione. È quindi anche per lui indifferente che gli operai facienti parte della cooperativa siano tutti o alcuni privi di capitale potendolo richiedere in caso di bisogno dal capitalista, come fa l' imprenditore. Così un concetto largo e comprendente tutte le forme di cooperazione vien dato dal Gobbi per cui la società cooperativa è una associazione di consumatori, è l'organizzazione spontanea di una pluralità di economie particolari domin!tte da un comune bisogno per esercitare collettivamente ed in modo autonomo la funzione industriale che produce le specifiche prestazioni economiche atte a soddisfarlo. Di queste t.i-e specie di corporazione, le prime due - che costituiscono, come dicesi, le forme pure - hanno lo scopo di emancipare il salariato dallo imprenditore e dal capitalista, e nello stesso tempo ij risultato della riunione, nelle mani del lavoratore, del salario. del reddito e dello interesse; l'ultima - che è la più possibile - ha anche essa un vantaggio: fare scomparire l' imprenditore, vero parassita che vive a scapito della classe lavoratrice. L'istituzione delle cooperative di produzione fu combattuta dagli economisti ortodossi e principalmente dal Thiers, dal Cernuschi dal PrinceSmith, dal Leroy-Beaulieu, dal Price e dallo Schonberg, mentre tra i fautori sono da annoverarsi lo Stuart-Mill, il Fawcett, il Thornton, il Cairnes, lo Chevalier, il Rossi, lo Chebuliez e tra i più recenti Brentano, Boscher, Bohemert, Schaffle; e per parlare dei nostri: Cossa, Cognetti, Losavio, Gobbi. Lo Stuart-Mili seri ve che le associazioni tenderanno ad assorbire la c'asse operaia tutta intera, eccettuati gli uomini inferiori in capacità ed in moralità, ed à fiducia che sotto l'influenza del principio cooperativo avverrà quel cambiamento sociale che combinerebbe la libertà e l'indipendenza individuale coi vantaggi morali, intellettuali ed economici della produzione in comune: cambiamento che senza violenza o spoliazione, senza improvvisa scossa, realizzerebbe le migliori aspirazioni dello spirito democratico. Così il Cairnes dice che il modo nel quale si può ottenere la emancipazione del lavoro è soltanto quello della industria cooperativa. Ci piace a proposito dire ciò che ne pensava Giuseppe Mazzini, il quale ravvisava nella cooperazione la soluzione del problema economico, così esprimendosi nei Doveri dell'uomo « Il lavoro associato, il riparto dei frutti del lavoro tra i lavoranti in proporzione del lavoro compiuto e del valore di quel lavoro: è questo il futuro sociale. Associnzione libera volonta1•ia, ordinata su certe basi da sé medesimi tra uomini che si conoscono, s'amano, non forzata, non imposta dalle autorità governative, non ordinata, senza riguardo ad affetti e vincoli individuali: ecco la emancipazione dei lavoratori ». E in un suo articolo nella « Roma del Popolo )) così si esprimeva: « Il riordinamento del lavoro sotto la legge dell'associazione sostituita alla attuale del salario sarà - noi crediamo - la ba.se economica del mondo futuro. Le società di produzione sorsero coli' intendimento di provvedere agli inconvenienti del presente ordinamento industriale. La cooperativa tende a produn·e un grande cambiambnto nella condizione dei lavoratori e nei rapporti fra gli elementi della produzione, essa sorse per ri. vendicare i diritti del lavoro e non quelli del capi-
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