RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZESOCIALI 105 tesa di interloquire in tale grave disputa; altri lo hanno già fatto e tra questi autorevolmente il Colajanni (1 ): nell'articolo della Revue des Re vues lo scienzato austriaco ha accennato a conclusioni anche più ardite, e di queste vogliamo occuparci brevemente, data la novità della tesi sostenuta e l'autorità dello scrittore. È lungi dal pensiero di chi scrive qualunque pretesa scientifica: solo ad una conseguenza audace che si vuol trarre da una tesi gia ardita contrapponiamo possibili obbiezioni, lasciando ai più competenti uno studio profondo della questione. Dimos1rata dal Gumplowicz la universalità e l'eternità della lotta tra i gruppi sociali, ne viene per conseguenza logica che ci troviamo in presenza di fenomeni indipendenti dal libero arbitrio individuale, e la prova che sono fenomeni ci è data ancora dal fatto che si possono prevedere. « È altrettanto facile, dice il Gumplowicz, calcolare la maniera in cui si comportano i gruppi, che difficile calcolare la maniera con cui si comportano gli individui ». É questo assolutamente esatto? Non dipende forse questa maggior possibilità di prevedere i fenomeni sociali dalla non conoscenza delle cause che agiscono sulle volontà individuali, e dalla maggior facilità di conoscere le cause che possono influire sulla determinazione di un dato gruppo? Se noi abbiamo una cono>cenza esatta dtlla vita di un determinato individuo non siamo in grado di prevedere il suo modo di comr orlarsi in molte circostanze, meglio e più di quel che po;siamo prevedere la condotta del nostro stesso partito politico alla vigilia di una battaglia? Certo nel prevedere il modo di comportarsi dei gruppi abbiamo elementi più appariscenti da calcolare, cause più generali e manifeste, mentre le cause di minore impoitanza o particolari ai componenti non hanno grande influenza e si eludono fra loro : con tutto ciò la previdibilità delle azioni del gruppo resta sempre molto relativa. Il Gumi lowicz aniva assai più lungi: ammessa la necessità dei fenomeni sociali, ne viene per conseguenza la necessità dei fenomeni individuali e la sottomissione dell'individuo al gruppo. Tutto il segrèto della non libertà della volontà per lui consiste in questo, che gli avvenimenti sociali sono movimenti di masse o piuttosto di gruppi obbedienti a leggi o a una necessità naturale, e l'individuo non ha altra alternativa che pr, ndere parte a questi movimenti che lo trascinano come una forza esterna, o di op porvisi dispiegando una foria eccezionale. L' indiv'duo quando viene al mondo fa parte di un gruppo ; da questo gruppo, dall'atmosfera che lo circonda egli riceve la sua direzione morale, la sua di. sposizione intellettuale tutta intera e la facoltà di las~iar3i guidare nelle suo azioni da certi motivi, ed è secondo questo insieme che l'individuo agisce ge· neralmente. Il Gurnplowicz nega la personalità ali' individuo per trasportarla nel gruppo: l'individuo è uno strumento cieco che fa parte del gruppo in cui è nato, (!) N. Colajanni - Il socialismo - Catania 1884, p. 54 e segg. (altrove almeno concede la scelta determinata da cause complesse) e da esso si lascia trascina1•e normalmente, salvo i cMi eccezionali in cui ha abbastanza forza da opporvisi, (ed anche allora l'influenza del gruppo è la causa determinante): il gruppo è ·per l'opposto l'individuo intelligente, cosciente, che ubbidisce alla necessità della lotta, ma sotto l'influenza di q~esta necessità e delle altre cause che indubbiamente agiranno su lui, sceglie i mezzi la direzione ecc: l'indi · viduo è la cellula, il gruppo l'organismo. Il concetto dell' unità organica del g1•uppQsò_ciale è portato dal Gumplowicz all'assurdo - merii~é sembra va a lui contraria al buon senso l'idea deU' organismo sociale di Schaeffie e Spencer. L'individuo è portato dalla sua nascita o dalle sue occupazioni, dalle sue tendenze, dalle sue simpate ecc ...., in un gruppo determinato: da quel momento egli non è più un individuo, ma diventa una parte qualunque dell'individuo gruppo, una parte che non può pensare, sentire, od agire se non identicamente al tutto. - Sulla sua volontà non hanno più influenza le cause che hanno conti-ibuito a portarlo nel gruppò, e che pure dovevano essere particolari a lui e generalmente differenti da quelle che hanno agito sugli individui dello stesso gruppo: non hanno pur la più piccola influenza. le infinite cause teologiche o fisiche, non ne· gate neppure dai fautori del materialismo economico - , e le stesse cause economiche sono ridotte probabilmente ali' interesse del gruppo, davanti al quale l'egoismo individuale scompare per diventare un altruismo ristretto nell'egoismo del gruppo. - Le stesse influenzo sociali sono limitate nel loro valore e nella loro estensione: l'individuo, se fosse vera l'ipotesi del professore di Gratz, sarebbe chiuso nel gruppo cui appartiene meglio che l'impero celeste dalla celebre muraglia.: nessuna relazione con individui o con gruppi estranei, nessuna influenza per lo meno che non sia risentita generalmente dal gruppo. Ma l'ambiente sociale non è evidentemente composto di questi circoli ristretti ed isolati, di gruppi così o• mogenei, - così definiti - così chiaramente ostili gli uni agli altri, che .stanno eternamente con le armi in mano a combattere l'eterna lotta delle razze che ha immaginato la geniale fantasia dello scienziato pessimista austriaco. Nell'ambiente sociale_i diversi gruppi coesistono gli uni accanto agli altri, hanno intimi contatti tra loro, si compenetrano - si scambiano idee e influenza: tra gruppo e gruppo c'è un flusso e riflusso di idee e d'individui, e se la lotta c'è essa è disordinata, confusa e molto lontana dallo ri'gide e ferree norme che imperano nei c'ampi di battaglia. - Qui netta divisione 1ra amici e nemici, distinzione esatta di territorio, di scopi, di metodo, severamente proibito il passaggio da un campo all'altro: nella vita sociale per l'opposto confusione di persone e spesso d'idee tra i diversi gruppi, frequente mutarsi di idee, di gregari e di capi, incerti e mal definiti i ·confini tra i partiti diversi, gli scopi, i metodi, sicchè è malagevole in molti casi discernere il nemico dal!' amico e taluno credendo favorire gli interessi del gruppo, li combatte senza saperlo.
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