RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 119 RECENSIONI. Avv. E1'TORE LOMBARDO PELLEGRINO: La questione del parlamentarismo. Firenze, Cammelli, 1896. Fin dal 1877 in Italia il De Sanctis aveva innalzato un· grido di allarme contro il parlamentarismo e d'allora non mancarono uomini di grande ingegno cbe seppero svelare i difetti del sistema parlamentare; e taluni indicarono anco i rimedi. La questione, dunque, del parlamentarismo non è nuova per noi, ed è vecchia pti per molte nazioni di Europa. In questi ultimi tempi però si è osservata una recrudescenza nella lott11 contro il parlamentarismo, ed ai noti arg Jmenti anticbi se ne sono aggiunti dei nuovi, ricavati da osservazioni psicologiche e dai risultati degli studi sociologici. Non sembra a noi, intanto, che le nu0ve armi impugnate per combattere il parlamentarismo siano adatte per ottenere la vittoria. Ed in questo nostro giudizio ci mantiene saldi la lettura di alcune pubblicazioni ultime, fra le quali importante crediamo questa dell'avv. E. Vmbardo, noto per altri laVvri di diritto pubblico interno. L'A. fa un esame critico dapprima delle dottrine piìi importanti contro il parlamentarismo e si ferma in particolare sulla dottrina democratica e su quella degli individualisti e dei Sùcialisti. Svela i lati deboli di queste dottrine, e fa rilevare in modo chiaro e con acume, cbe lo Spencer su la questione io esame non ba mostrato quella profondità di pensiero e quella stretta coerenza logica, cbe si ammira in tutte le altre dottrine da lui propugnate. Brillante è la critica fatta al Sigbele, il qua!e, dopo aver proclamato come assioma un paradosso di Nordau, che dalla riunione di piìi persone non si può ottenere una deliberazione giusta o ragionevole, finisce col proporre la riduzione dei deputati a cento per avere una media superiore intellettualmente e moralmente a quelle dei cinquecento (!) Liberatosi l'A da tutte le critiche a base di un'opinione sistematica, studia obieltivamenle il governo parlamentare nella sua struttura, nel suo funzionamento, e fà la diagnosi di esso nell'attua!e momento storico. Osserva dapprima, e giustamente, et.e la forma di governo non è oggetto di scelta, perché essa è il risullato dell'altalena prevalente delle forze che trovansi alla base di ogni struttuta politica. Nota poi, a completare questo concetto sociologico, che il contenuto del governo popolare discende legittima. mente dall'esse1.za intima e dalla necess-ità etica del '"orpo politico: cbe non v·é una coscienza pubblica, se non perché vi è una partecipazione pubblica; che non c'è vita , rganica, se non per la coordinazione degli organi al:a manifestazione di questa coscienza. Da ciò la conseguenza che la miglior forma di stato è quella, che dà i miglior modi, affinché la coc,rdinazione avvenga e sia un fatto peri manente. Dopo cio l'A mostra i danni dell'accentramento e della ingerenza politica e fra questi indica la deviazione del parlamento dalla sua funzione naturale, che è anzitutto legislatfoa. Ad avviare a tali mali si sono escogitate alcune riforme: e l' A. fa cenno delle segu(•nti: 1. afforzamento della Corona. 2. riforma del Senato. 3. formni ne dei partiti. 4. riforma elellorale. 5. il rf{erendum ed il diritto <li iniziativa. L'A. non è avverso all'istituzione del Senat0, sosliene però la necesssità di radicali riformr, e propende per la nomina popolare, deferita a grandi corpi morali rappresentativi, come Provincie, Università, Accademie, ecc. Riconosce la necessità dei partiti politici, che , uole siano costituiti organicamente, perché la sostituzione organica di questi agli antichi potrà dare vigore a quei sistemi di riforma elettorale, che altrimenti si riducono in meccanismi vuoti. Tratta poi della riforma elettorale, e sostiene che il suffraggio debba essere consapevole, d,mde la necessità di limite. L'ultima parte del lavoro è destinata al referen'1um eù al diritto di iniziativa. L'intervento diretto del popolo, dice l' A., si impl ne anche da un punto di vista negatirn, come rimedio a sanzione della violnione della rappresentanza. E qui egli fa un esame diligente delle ragi ni ehe rendono necessario il referendum e combatte le ragic,ni contrarie. É notevole che l' A, sostiene che all'introduzione comp~eta di esso sarebbe indispensabi e l'ordinamento federale. Ecco in brevissime linee il contenuto dell'<pera, la quale si può considerare come un ottimo contributo allo studio sul parlamentarismo. Evvi in essa prerisione d'idee. e chiarezza di forma. F. PUGLIA. Organizziamoci! (Memoriale sulle condizioni dei ferrovieri dopo le conveiuioni.) Milano 1896. Cent. 5. La benemerita Lega dei ferrovieri italiani, alla cui continua e ben diretta agitazione si deve la nomina della Inchiesta ferroviaria, ha pubblicato da recente un eccercellente Memoriale sulle condizioni dei ferrovieri dopo lè convenzioni, un'Appendice N. 1 al suddetto memoriale eù un primo epuscolo di propaganda : Organizzia. moci ! In dette pubblicazioni sono provate colla massima evidenza la sfacciata violazione da parte della società ferroviaria delle famose convenzioni del 1885 a danno del pubblico, dello Sta.to, del personale ferroviarie>. · I ferrovieri, e per essi la Lega, con costanza rara negli Italiani e coll'assistenza di valorosi avvocati banno lottato per vari anni per ottenere giustizia innanzi ai magistrati: e parecchie volte l'ottennero in Tribunale e in Corte di Appello. Le società, però, finirono sempre coll'avere causa vinta in Corte di Cassazione. Chiusa questa via, che dovrebbe essere la via maestra e che a'trove è la buona e sicura, ed avendo - giustamente - poca fiducia nell'azione del Parlamento e del governo i ferrovieri banno pensato, cbe devono provvedere ai casi propri: i· organizzandosi per la resistenza come ferrovieri; 2. unendosi agli altri lavoratori per la conquista dei poteri pubJilici. I desiderata dei Ferrovieri sono riassunti in questo modo nella appenclice t. 1,) .'lclo,:;ionedi un i·egolamento chiaro, completo, unico ç giusto (vedere ad_ - esempio - quello t25 1871 della ex Aìta Italiu, da cui risultino i doveri non solo - e le pene - ma anche tutti i diritti del personale,· 2.) Pubblicazione ed applicazione di un vero e proprio organico del personale, stabilendo contemporaneamente che entro un detei·minato breve termine ogni agente debba ,·aggiungere la classe di stipendio ritenuto necessario pei normali bisogni della vita. 3.) Determinazione - per cadauna categoria di personale - della durata :massima del servizio continuo e della minima del pe1·ioclicoininterrotto riposo; 4.) Istituzione dei Collegi di Probiviri - giuclicanti sulle eventuali future contesta,:;ioni tru il personale elette ferrovie e le rispettive 11.mmi1tistrazioni; 5.) Riordinamento e sistemazione degli Istituti di previdenza pel personale fer,·oviario - ammettendo nei rispettivi Comitati A.mministrativi, ecl anche nelle Commissioni riordinatrici, una equa rappresentanza elelliva del personale steaso.
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