RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 115 Primitivo è pure il modo di trebbi&re il grano. L'agricoltura à anche un carattere speciale, essendo tutto il suolo diviso in piccolissimi poderi, in cui ciascuno coltiva la più grande varietà di prodotti. La cura del contadino é immensa. Il Giappone presenta così l'aspetto di un grande giardino. Un prodotto, di cui si ha molta curd è la paglia. V' è poco fieno e disadatto per gli animali, a cui si dà un impasto di paglia triturala, avena, orzo, miglio etc. Vi sono nel Giappone molte foreste artificiali. La massima pa1·te del suolo, però, è destinata alla coltura del riso che vien coltivato su un te1•reno a terrazzi, per impedire lo sciupio dell'acqua, di cui questa coltura ha tanto bisogno. Nell'agricoltura sono occupati 11,400,008 uomini e 10,948,530 donne cioè quasi la metà dell'intera popolazione. I contadini si costruiscono da sè i propri strumenti di lavoro aiutati da fabbri girovaghi. I salal'i della donna sono solo di poco superiori alla metà del salario degli uomini, e mentre essa non ha nè diritto di proprietà né quella compartecipazione di diritti nella famiglia che ha in altl'i paesi, essa lavora quanto e più dell'uomo nell'agricoltura, nel1' industria, nel commercio; ]Jartecipa alle fatiche dei campi, al lavoro della costruzione delle case etc. etc; la seta ed il thè, le due principali esportazioni del Giappcne sono prodotti quasi interamente dal lavoro delle donne; sono affidate alle don.ne quelle parti delle più delicate industi-ie che richiedono maggiore intelligenza., abilità ed agilità; nei commerci la donna vende, ed occupa i delicati uffici di amministratrice e cassiel'a; essa già dirige alcuni dei più grandi magazzini ; e, sfidando le leggi che le proibiscono di intraprendere e di possedere, fonda e possiede essa stessa opifici e magazzini, li amministra da sè, e si pone arditamente a capo degli interessi della propria famiglia. B. SALEMI. IL MOVIMENTO LETTERARIO ARMENO. Gli armeni formano un popolo numeroso, energico, intelligente, e siccome le chiese in oriente non sono soltanto società religiose, ma anche gruppi nazionali, il monofitismo (anno 448) non fu per gli Armeni che un pretesto per iscuotere il giogo di Costantinopoli. E vi riuscirono, ma per inconere sempre in più fiere persecuzioni: dei Sassanidi di Persia, dei Califfi Arabi e infine dei Turchi. Ora il popolo armeno soffre la più orribile serie di massacri sotto gli occhi dell'Europa indifferente. Centomila armeni sono stati uccisi: alle donne e alle fanciulle, violate prima a migliaia, si squarciava dopo il ventre; alle incmte venivano strappati i feti dal grembo aperto. È un'onta per l'Europa lo avere assistito a tanto massacro senza tentare d'impedire menomamente quella ecatombe. E dall'Oriente vengono sempre graù notizie di conflitti fra turchi ed armeni. Un ·telegramma da Vienna in data del 26 cli Settembre dice che gli armeni dei vilayet percorrono il ter'ritorio proclamando l' insurrezione generale contro i turchi. Le truppe turche sono in moto per sedare i tumulti, cioè: i cristiani vengono massacrati con le donne e i bambini ; gli armeni presi con le armi alla mano sono mutilati e bruciati vivi. Allorchè lo stolto governo di Francia mandava a morire ventimila de' suoi figli per l'inutile conquista del Madagascar - la malsana isola ove og?-i Europeo muore rapidamente di febbre - non seppe trovare lo stesso numero di uomini per salvare uno dei popoli più sviluppati e intelligenti del mondo. Ciò resterà come un delitto di lesa umanità; si rimane stupefatti, indegnati di fronte a questo accesso di egoismo feroce del mondo intero! L'Inghilterra, è di un egoismo veramente profondamente borghese, di venditori arricchiti. Per opporsi alla Russia, ritiene che il mezzo piì1 semplice sia quello di mantenere l'impero ottomano, e, pel protettorato degli Armeni all'Europa che ottenne col trattato di S. Stefano, e per l'accordo segreto stipulato con la Turchia, è direttamente re.;ponsabile dei massacri degli armeni. C' è da inorridire al pensiero cli tutta questa feroce indiffecenza con che l'Europa ci,·ile riguarda a quelle stragi. I governi che dissanguano i popoli pee le spese coloniali e parlano di non so quali missioni cli incivilimento! non ànno nemmeno il pudore d'una azione pur che sia a farnre degli armeni. 11 Papa, che si rammenta d'esser padre quando il suo Yolgare interesse lo richiede, - come avviene per i prigionieri italiani - non sente il dovere cli nemmeno un· ipocrisia per gli armeni, perchè trme di turbare i suoi buoni rapporti con qualche potenza che non vuole menomato l' impero turco. Ebbene: il popolo armeno, bello di forme, bello pel suo sviluppo intellettuale, lo si è lasciato decimare da un'orda selvaggia di Turchi la quale lo accusa d'essere ci·istiano ! In un articolo apparso recentemente nella Rivista delle riviste cli Parigi, il signor Trigan Iergat studia il movimento letterario armeno: vi si trovano dei lavori di prim'ordine. Uno dei più ~randi scittori, Raffi, ha pubblicato una serie di romanzi di gran merito. Accanto a piccoli componimenti, il cui fondo è sacrificato a una melanconia cli maniera, Bechak- 'I'aclian ha stampato delle poesie inspirate, sui massacri di Zeitoi,m, dedicate alla concordia fra tutti gli armeni, veramente piene cli lirismo. Terizan, l'autore del dramma storico Santou::d, e Hekin- (J,ian segnan con es. o un'epoca di transizione, poi-
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